Dimissioni ed elezione del Papa

Il giorno 11/02/2013 è stato un giorno che ricorrerà negli annali della storia, poichè il Papa Benedetto XVI ha annunciato le proprie dimissioni dal pontificato.

Dal-tango-alla-fidanzata-ecco-perche-Papa-Francesco-piace_h_partbIl significato di questa audace scelta è da attribuire all’età, alla debilitazione fisica e alla necessità di dare un nuovo impulso all’evangelizzazione della chiesa in un momento di profonda crisi.

Le dimissioni sono state, quindi, percepite come un atto di coraggio e di grande consapevolezza per dare maggiore energia all’azione ecumenica della chiesa. Questa rinuncia al trono pietrino è stata paragonata alle dimissioni di Celestino V avvenute nel 1294 e ricordate da Dante nella “Divina Commedia” come colui che “Per viltade fece il grande rifiuto”. Celestino, infatti, per debolezza e paura cedette alle pressioni fatte dalla curia e dal suo successore, Bonifacio VIII, proveniente dalla potente famiglia Caetani. In questo paragone, però, ci sono delle sostanziali differenze: il papa Benedetto XVI si è dimesso non per sottrarsi alla croce, ma per il bene della chiesa universale.

La rinuncia di Papa Ratzinger è divenuta operativa il 28 febbraio 2013 alle ore 20:00: da quel momento la sede è diventata vacante. Sono stati, quindi, convocati  dal cardinale Camerlengo tutti i cardinali elettori a Roma. Dopo aver sentito il parere di tutti, hanno concordato il giorno del Conclave, fissato per il 12 marzo 2013; i cardinali elettori  si sono riuniti alle ore 16:30 nella Cappella Sistina. Nello stesso giorno è anche avvenuta la prima votazione, con fumata nera,ovvero senza essere stata raggiunta la maggioranza dei 2/3 dei cardinali votanti. Dopo quesa sono seguite altre tre fumate nere; finalmente,alle 19:06 di mercoledì 13 marzo 2013 , dal comignolo della Cappella Sistina è uscito fumo bianco, significante la avvenuta elezione del nuovo pontefice. Bisognerà,però, aspettare circa un’ora per ascoltare l’annuncio “Habemus Papam”. Dal balcone della basilica di San Pietro è stato pronunciato il nome del 266° successore di Pietro, il cardinale Jorge Mario Bergoglio che ha scelto di farsi chiamare Francesco. La scelta del nome, inoltre, ha un grande significato  religioso che fa pensare ad un pontificato con riferimenti alla povertà, alla semplicità, alla pace fra i popoli, all’armonia e alla tutela del creato. Ancora una volta,l’elezione del papa sembra ispirata dalla volonà dello Spirito Santo  piuttosto che dalla volontà degli uomini, sempre in conflitto e in disaccordo fra di loro.  Questo si rileva, infatti, dalle prime parole del nuovo papa, orientate verso i poveri e il popolo di Dio, eliminando così gli elementi di distacco tra le gerarchie ecclesiastiche e i fedeli.

La semplicità con cui papa Francesco si è presentato alla folla emerge nel saluto, nell’inchino ai fedeli e nella preghiera per lui e per il papa emerito. Le semplici parole usate sono risultate molto profonde e di grande effetto; inoltre papa Francesco ha voluto affermare di essere un papa venuto dalla “fine del mondo”. Per finire , l’inchino e il buonasera sono stati atti di reverenza nei confronti dei fedeli e hanno dimostrato come egli sia pastore in mezzo al gregge. Questo viene ulteriormente affermato dagli atteggiamenti tenuti prima e dopo la messa dove il nuovo pontefice ha superato le rigide barriere del protocollo vaticano abbracciando e baciando i fedeli, incurante della sicurezza personale. Nel suo primo Angelus domenicale, oltre a riconfermare  la chiarezza delle parole usate, ma ben curate e dirette al cuore dei fedeli, il Papa ha commentato il vangelo della donna peccatrice che doveva essere lapidata, ma che venne salvata da Gesù con le parole: “Chi è senza peccato scagli la prima pietra”, facendo emergere la misericordia di Dio.

Ho voluto nel nostro giornale ricordare questo momento, perchè lo ritengo importante non solo per il mondo, ma anche per tutti i ragazzi che, come me, saranno chiamati a costruire una nuova realtà migliore di quella che stiamo vivendo.

Articolo di Andrea Campomagnani e  Laura Queirazza

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