[Recensione film] Les Choristes– I Ragazzi del Coro

La classe seconda A ha lavorato sul film “Les Choristes” con le insegnanti di italiano, musica, francese. Questa la nostra recensione.

ImmagineTitolo: Les Choristes – I Ragazzi del Coro (Les Choristes)
Regia: Christopher Barratier
Nazionalità: Francia

Anno: 2004
Durata: 1h. 35′

Trama

Il film racconta la storia di Clément Mathieu, insegnante di musica disoccupato, che trova lavoro come sorvegliante in un istituto per ragazzi difficili e soli. “Fond de l’Etang” (“Fondo dello Stagno”) è il nome eloquente di questa struttura.

I ragazzi ci appaiono subito maleducati, dispettosi, non rispettano nessuno, forse prendendo esempio da come si comporta il direttore Rachin nei loro confronti. Appena Mathieu arriva alla scuola, infatti, viene avvisato che il suo metodo dovrà essere molto duro, che non deve dare confidenza e che deve tenere a bada gli alunni con il bastone.

In questo clima repressivo, l’impatto con gli allievi non è certo dei migliori ma il nuovo maestro crede che ci sia un modo meno violento per educare e ha un’idea che si rivelerà vincente.

Mathieu decide di formare un coro con i ragazzi del collegio e, attraverso il canto, riesce a vincere la loro diffidenza e ad arrivare al loro cuore. I momenti difficili non mancheranno ma ormai i giovani coristi cominciano ad avere fiducia in se stessi, nelle proprie capacità e negli altri. Alla fine, l’arcigno direttore licenzierà il maestro, a quel punto amato da tutti, ma non riuscirà a distruggere quello che ha costruito.

Commento

“Les Choristes” è un film fatto di piccoli gesti che scatenano enormi conseguenze, alle quali non si può rimanere indifferenti. La situazione iniziale è cupa, sottolineata anche dai colori spenti, grigio e marrone. Anche l’impressione iniziale data dal nuovo sorvegliante è quella di un grigio, timido personaggio, quasi insignificante. Ma la sua forza si rivelerà proprio essere la sua umiltà, la sua capacità di rispettare gli altri e di vedere il bello che c’è in ognuno. Ai suoi ragazzi farà dono della cosa più preziosa che ha: la sua musica, la sua anima. Il mondo non è più grigio, il futuro non è più grigio. Nessuno è più solo: il coro unisce e rende tutti indispensabili gli uni per gli altri. In questo film la musica ha un ruolo fondamentale: le melodie sono semplici ma molto toccanti e i testi si adattano ai momenti di crescita dei personaggi. Saliamo sull’aquilone e voliamo sulle note a vedere il mare ma non facciamoci portare via dalla tormenta, prendiamo la mano che ci viene tesa e che ci vuole guidare verso un futuro di luce.

Scene da ricordare

Le audizioni per il coro

Mathieu fa le audizioni per creare un coro di ragazzi e vi  partecipano tutti, stonati e intonati. C’è un posto per ciascuno e se proprio il canto non riesce bene, si può sempre rendersi utili improvvisandosi “leggio”!

Il canto di Morhange

E’ un momento cruciale:  Morhange, “faccia d’angelo”, deluso e ribelle non fa parte del coro perché perennemente in punizione. Ma lui ama la musica e canta, da solo, con una voce celestiale finché non viene casualmente sentito dal maestro.  Diventerà solista ma capirà che anche il solista è parte del coro e non è più importante degli altri. Mathieu traccerà la sua strada: Morhange diventerà un famoso musicista e conserverà il diario del maestro che gli ha cambiato la vita.

Aeroplani di carta

Il maestro è stato licenziato, agli alunni non è permesso neppure salutarlo. Mathieu se ne va, triste e deluso quando viene travolto da una pioggia di aeroplanini di carta che i suoi coristi lanciano dalle finestre. Sugli aerei legge la firma di ogni ragazzo: non verrà dimenticato.

Finale

C’è un piccolo bambino, nell’istituto, Pépinot, che aspetta, ogni settimana, il sabato, giorno di visita. Ma per lui non ci sono mai visite. Il finale del film ci esorta ad avere fiducia e a credere che, nella vita, prima o poi, ognuno avrà il suo “sabato”.

Secondo me…

“Grazie alla musica i ragazzi hanno imparato a rispettare le regole” (Nicolò)

“Questo film mi è piaciuto perché insegna come, grazie ad una passione, si possa cambiare” (Mattia)

“Mi è piaciuto perché fa capire che dentro ad ognuno c’è qualcosa di buono e bello che aspetta di uscire” (Martina F.)

“Mathieu leggeva gli occhi dei ragazzi che gli dicevano di voler essere liberi e vivere la propria vita” (Keit)

“Insegna che bisogna cominciare ad essere responsabili di noi stessi” (Anass)

“Si capisce che cosa può fare la musica: può veramente cambiare il modo di vivere e trasformare le persone” (Marco)

“Mettendocela tutta si può arrivare ad ottenere un risultato; l’importante è impegnarsi” (Francesco)

“Mi piace quando gli aeroplanini di carta volteggiano nell’aria liberando il loro messaggio di affetto e ringraziamento” (Elia)

“Prendili per mano e portali verso un altro domani. Nel buio della disperazione un raggio di speranza. L’amore per la vita aprirà sentieri di gioia”

Clément Mathieu

“Educare non è riempire un secchio, ma accendere un fuoco”

W. B. Yeats

A cura della classe 2 A, ottobre 2012

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