In memoria del grande campione Pietro Mennea

Qualche giorno fa Pietro Mennea è morto dopo una lunga sofferenza a causa di un tumore al pancreas.

Il corridore nacque in una modestissima famiglia a Barletta in Puglia. Mennea iniziò la sua carriera ai giochi europei del 1971 con un terzo posto nella staffetta 4×100 e un sesto nei 200 metri. Il debutto olimpico lo fece a Monaco di Baviera, raggiungendo la finale nei 200 metri piani e arrivando terzo.Nei campionati europei del ’74 Mennea si guadagnò l’oro nei 200 metri e si piazzò secondo nei 100.

Nel 1979 , Mennea, studente di scienze politiche, prese parte alle Universiadi, che si disputavano sulla pista di Città del Messico in cui stabilì il nuovo record mondiale nei 200 metri ’19″72.

Mennea venne soprannominato “Freccia del sud”.

Nel 1981 annunciò il ritiro per dedicarsi allo studio,  l’anno dopo prese parte agli europei, però arrivò quarto. Il 22 marzo 1983 stabilì il primato mondiale dei 150 metri piani, con 14″8 sulla pista dello stadio di Cassino; nonostante Usain Bolt facesse meglio di lui con  ’14″35 , il primato non venne considerato valido dalla federazione in quanto stabilito su pista rettilinea.

Ancora una volta, Mennea fece il suo ritorno e gareggiò nelle sue quinte Olimpiadi a Seul nel 1988, sempre nei 200 metri, dove si ritirò dopo aver superato il primo turno delle batterie. In quest’edizione dei Giochi fu alfiere portabandiera della squadra azzurra durante la cerimonia d’apertura.

Mennea è stato  un grande campione, è stato inoltre d’esempio per tutti. E’ un eroe del passato,  ma noi lo ricordiamo oggi, perché ha portato l’Italia sul podio diverse volte e perché si è sempre impegnato con umiltà e spirito di sacrificio. Noi giovani dobbiamo imparare da lui a lottare per realizzare i nostri sogni, ad impegnarci giorno per giorno con costanza ed a superare le nostre difficoltà.

RICCARDO BERNINI & MARTA QUEIRAZZA

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