Il giorno 06/04/2014 le classi seconde e terze si sono recate al Teatro della Scala di Milano per assistere ad un concerto strumentale. ![]()
Abbiamo intervistato un ragazzo che ha partecipato a questa meravigliosa esperienza.
INTERVISTA
Intervistatori:”Parlaci delle tue sensazioni a caldo”
Andrea: “E’ stato davvero emozionante assistere ad un concerto nel “Santuario della musica”, laddove non mi ero mai recato”.
Intervistatori: “Dai, bando alle ciance, raccontaci la tua esperienza”.
Andrea: “Dopo essere arrivati in piazzale Gramsci, siamo saliti su un autobus (di colore bronzo anni ’70) e siamo partiti. Durante il viaggio (molto rilassante) abbiamo scherzato tra di noi, ma abbiamo anche affrontato argomenti molto seri, come la storia del Teatro alla Scala, i compositori che andavamo ascoltando e la storia della “capitale della moda”, abilmente esposta dai ragazzi di terza media (in particolare da Luca Belli). Tra l’altro ci hanno anche spiegato l’ origine del nome del teatro, che deriva dal nome della chiesa su cui sorge, chiamata appunto Santa Maria della Scala.
L’autobus ci ha successivamente portato in piazza del Duomo, in prossimità della Galleria Vittorio Emanuele II, nella quale si trovano le vetrine dei più acclamati stilisti e il leggendario toro, che si dice porti fortuna. Dopo aver “trascinato” le ragazze verso la piazza del Duomo, abbiamo ammirato il monumentale Duomo di Milano, caratterizzato dalla sua slanciatezza, dalle elaborate guglie, dagli archi a sesto acuto e da quelli rampanti, dalla meravigliosa Madonnina d’ oro e dai portoni in bronzo, decorati con scene bibliche.
Alle tre e un quarto circa ci siamo diretti verso il Teatro alla Scala per un’ occasione irripetibile: assistere ad un concerto.
Intervistatori: “Quali sono state le tue prime impressioni al momento del tuo ingresso nel teatro?”
Andrea: “Entrati nel meraviglioso teatro in teatro dal meraviglioso lampadario, dalle splendide colonne in marmo e le varie decorazioni ci siamo seduti ai nostri posti (che erano un po’ stretti).Dopo, il buio. Era iniziato.”
Intervistatori: “Veniamo al dunque, com’è stato il concerto?”
Andrea: “daIl concerto è stato indescrivibile, una sensazione meravigliosa. Abbiamo ascoltato cinque brani molto speciali, tra i quali uno inedito. Il primo brano, per quartetto di archi e flauto era stato composto da Jean Cras, un musicista di epoca moderna: il flauto, dal suono melodioso e molto delicato, si univa perfettamente all’espressività degli strumenti ad arco, creando un’ atmosfera incantata. Il secondo era del compositore contemporaneo Carlo Galante, si trattava di tre parafrasi di don Chisciotte: in questa composizione il clarinetto, dal suono profondo e molto caldo, esaltava l’ orchestra di arch. Dopo i fragorosi appalusi del pubblico abbiamo ascoltato una composizione di Maurice Ravel, intitolata INTRODUCTION ET ALLEGRO, forse il brano più famoso tra quelli composti ed un valzer di Claude Debussy, famosissimo compositore settecentesco : due meravigliose composizioni, che trasportano l’ ascoltatore in un paradiso musicale, grazie al sublime suono dell’ arpa. Insomma, una fantastica esperienza dei sensi.
È stato intervistato: Andrea Campomagnani
Intervistatori: Matteo Zambianchi ed Eglantina Baftjari