Intervista im-possibile a… Dante Alighieri

Il padre della nostra lingua ci ha concesso una delle sue rarissime interviste

di Sara Muselli e Angela Bushi

02/03/2015

Dante Alighieri nasce a Firenze intorno al 1265. Politicamente schierato con i guelfi bianchi, era impegnato nel governo della città, della quale divenne priore. Fu ambasciatore a Roma ma, mentre si trovava lontano,  il partito dei guelfi neri, suo avversario, prese il potere a Firenze. Dante ne fu bandito e non riuscirà mai più a rientrarvi. Cominciò così la sua vita da esule che lo portò presso importanti corti italiane. Morì a Ravenna nel 1321.

E’ celebre in Italia e nel mondo per la sua opera poetica: la “Divina Commedia” è un capolavoro insuperato e straordinario per i temi trattati e per la lingua usata.

Monumento a Dante Piazza Santa Croce Firenze http://www.panoramio.com

 

 

INTERVISTATRICE: Buongiorno Dante, siamo un po’ emozionate e intimorite dalla sua presenza. Il suo celebre viaggio nei tre regni dell’oltretomba  è stato davvero eccezionale. Immaginiamo che per lei sia stato molto difficile raccontarlo. A chi si è ispirato?

DANTE: E’ stato un lavoro molto impegnativo. Mi sono dovuto inventare anche una lingua nuova. Per il contenuto, ho fatto riferimento alla Bibbia e ai testi sacri che andavano per la maggiore ai miei tempi. Ho anche inserito tutto quello che si conosceva dei classici antichi e della mitologia -compatibile con la religione, naturalmente-. Mi sono ispirato ai grandi maestri dell’antichità ma ho sempre cercato di fare qualcosa di unico. Credo di esserci riuscito.

INTERVISTATRICE: E tutte quelle rime…

DANTE: Non me ne parlate, è stato l’aspetto più complicato! 14.233 versi, per l’esattezza!

INTERVISTATRICE: Ci ha incuriosito la sua storia con Beatrice…

DANTE: All’epoca eravamo più precoci di oggi: l’ho conosciuta da bambino ed è stato un colpo di fulmine. Lei non ha avuto una vita lunga, purtroppo, ma è diventata immortale con la mia poesia.

INTERVISTATRICE: Vorremmo soddisfare alcune nostre curiosità riguardo alcuni episodi della “Divina Commedia”. Che impressione le ha fatto l’apparizione di Virgilio all’inizio del suo viaggio?

DANTE: All’inizio ero talmente sconvolto dall’oscurità nella quale mi trovavo che non lo avevo riconosciuto! Solo dopo, quando mi resi conto che era lui, il mio maestro e il mio idolo, mi sentii in imbarazzo e quindi abbassai il capo.

INTERVISTATRICE: Quale è stata la sua prima impressione sull’Inferno?

DANTE: Mi è sembrato molto triste e drammatico. Buio, fumo, urla dei dannati… mi sentivo svenire!

INTERVISTATRICE: Quale personaggio dell’Inferno le ha suscitato più pietà e simpatia e quale più ribrezzo?

DANTE: Beh, Paolo e Francesca, per cominciare, mi hanno intenerito; Ulisse è un grande ma un po’ presuntuoso… certi diavoli mi hanno davvero spaventato, per non parlare di Lucifero… Sono rimasto colpito dai golosi perché anch’io amo la buona tavola!

INTERVISTATRICE: La cosa più strana che le è capitata nell’Inferno?

DANTE: Quando ci siamo arrampicati sulle ali di Lucifero e siamo entrati in un tunnel: ad un certo punto abbiamo perso l’equilibrio e avevamo la sensazione di esserci ribaltati! In realtà avevamo cambiato emisfero e siamo sbucati sulla spiaggia del Purgatorio.

INTERVISTATRICE: Come le è sembrato il Purgatorio?

DANTE: Molto più rilassato dell’Inferno, anche se all’ingresso del regno si trova Catone, un guardiano molto severo e impaziente. Mi ha colpito l’angelo che mi ha segnato sulla fronte le sette “P” che rappresentavano i peccati di cui dovevo liberarmi.  Man mano che salivo mi sentivo sempre meglio, più leggero!

INTERVISTATRICE: Cosa succede a bere l’acqua del fiume Lete e del fiume Eunoé?

DANTE: Una sensazione stranissima: se bevi l’acqua nel fiume Lete dimentichi i peccati commessi, ti senti bene ma c’è come un vuoto. Il fiume Eunoé fa ricordare il bene compiuto: così il vuoto si riempie di felicità e sei pronto per il Paradiso!

INTERVISTATRICE: Come le è sembrato il Paradiso Terrestre?

DANTE: Molto bello. C’erano molti alberi pieni di fiori la serenità non mancava per niente. A un certo punto arrivò Beatrice per accompagnarmi nel viaggio nel paradiso ed ero molto felice. L’unico momento triste è stato quando mi sono girato verso Virgilio e non c’era più! Era scomparso perché non era battezzato: era tornato al limbo. E’ stato il momento più doloroso di tutto il viaggio.

INTERVISTATRICE: E finalmente ha rivisto Beatrice…

DANTE: Beatrice è scesa da un carro circondato da angeli e piovevano petali di fiori dappertutto. Era vestita di rosso, bianco e in testa aveva un velo verde e una corona di ulivi. Era illuminata da una luce abbagliante. Non mi sembrava vero, tutto troppo bello! Un sogno!

INTERVISTATRICE: Quindi siete saliti al Paradiso?

DANTE: Beatrice mi prese per mano e  volammo insieme. Era una sensazione mai provata e quasi indescrivibile, come i misteri del Paradiso.

INTERVISTATRICE: Grazie Dante, è stato un piacere studiare le sue opere -anche se sono davvero difficili- e ci ha molto colpito. Anche incontrarla di persona ci è piaciuto, non è affatto quel burbero che sembra sui ritratti!

DANTE: Anche a me è piaciuto essere intervistato, è un’esperienza insolita. Spero che possiate trarre insegnamento e apprezzare e amare la poesia come ho fatto io!

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