Le classi della scuola secondaria a teatro per incontrare Beethoven

Uno spettacolo molto coinvolgente sulla vita e sulle opere del grande compositore

di Camilla Nani, Wiktoria Ianaro e Sofia Dagradi

13/4/2015

Mercoledì 1 Aprile, gran parte della nostra scuola si è recata al Teatro Verdi per assistere ad uno spettacolo sulla vita di Ludwig van Beethoven. Lo spettacolo vedeva coinvolti gli alunni della classe 1 A, in particolare Marta Bossi è stata scelta per interagire con gli attori in quanto uno degli obiettivi del concerto è stato quello di far capire che la musica non ha età, soprattutto i capolavoriLudwig_van_Beethoven_l (1) assoluti.

L’intero spettacolo era accompagnato dalla musica dal vivo di un maestro pianista e questo è stato uno dei suoi punti di forza.

L’ attore che impersonava Nina, la governante del maestro che è stata più a lungo con lui, era molto bravo a far capire come era la donna di carattere: alcune volte divertente mentre altre volte querula. Nina durante lo spettacolo ci ha fatto capire come fosse il carattere di Beethoven, aggressivo e irascibile. Comunque, nonostante il caratteraccio, Nina i ha trasmesso in modo chiaro la sua dedizione per Beethoven.

Beethoven è nato in Germania, più precisamente a Bonn, ma è vissuto a Vienna. Abbiamo capito, dopo aver visto lo spettacolo, che c’era un motivo sotto la sua irascibilità e il suo odio verso gli uomini: un padre che lo ha maltrattato da piccolo e la sordità che lo ha colpito in età matura che lo ha di fatto isolato dal mondo. Nonostante questa disabilità, riuscì a trasmettere le sue emozioni attraverso la Quinta Sinfonia.

Per riuscire a trovare la tranquillità e liberarsi dai cattivi pensieri si isolava in campagna dove scrisse la sua Sesta Sinfonia. Grazie alla natura che lo circondava Beethoven ritrovava la pace in se stesso perché, lasciando la città, riusciva a liberarsi da quel senso di stress che lo seguiva in ogni momento della giornata.

Per Beethoven l’ideale di vita era restare solo senza che nessuno lo importunasse. Inoltre, secondo lui, la libertà era il valore essenziale per l’uomo: libertà di esprimersi senza oppressioni. Beethoven, riguardo a questo ideale, provando disprezzo e avendo perso la fiducia verso Napoleone ormai trasformatosi in dittatore, stracciò la dedica che gli aveva fatto, per dimostrargli la sua stima, alla 3° sinfonia detta anche l’Eroica.

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