E realizza il video “Sulla strada, un incontro senza scontro”
di Nani Camilla, Zanardo Andrea e Dagradi Sofia
25/5/2015
L’uguaglianza e l’unicità ci accomunano e ci distinguono dagli altri. Questa è la base del nostro progetto. Abbiamo incominciato il lavoro “Uguali e unici” alla fine di Febbraio. Tutto è partito dopo una conferenza cui abbiamo assistito: ci ha fatto capire che tutti siamo uguali. Tutti abbiamo un’ origine in comune ma ognuno ha il suo carattere ed il suo aspetto, quindi siamo unici e l’unicità è preziosa.
Questo bellissimo progetto è durato circa due mesi. Sono stati coinvolti professori, come la nostra professoressa Antoniotti, tutta la nostra classe e la dottoressa genetista Anna Olivieri che studia il DNA. Il 28 febbraio ha tenuto una conferenza dove ha parlato del DNA e ha spiegato che questo non è contenuto solo nel nucleo delle cellule ma anche nei mitocondri che vengono trasmessi dalla madre ai figli. Da questo, gli studiosi sono riusciti a risalire alla “Eva” che viveva in Africa e che è la progenitrice della razza sapiens sapiens alla quale tutti gli uomini della terra appartengono. Grazie ad altre scoperte fatte, abbiamo appreso che le diversità sono tutte dovute all’ambiente e che non esistono “razze”.
In seguito a questa dimostrazione, abbiamo cercato di produrre delle idee per creare un lavoro su diversità, unicità, uguaglianza. Attraverso alcune parole chiave come “scarpe”, “strada”, “vivere”, abbiamo fatto e rielaborato poesie e testi che avessero come obiettivo quello di sottolineare che, anche se veniamo da posti diversi, siamo tutti parte della stessa famiglia umana. Il materiale è stato inserito nel progetto che stavamo elaborando insieme: simile ad uno spot.
Ci hanno ispirato molti testi e canzoni; una poesia che mi ha colpito molto è stata:”La mia vita non è stata una scala di cristallo”, nella quale una madre dice al figlio che, anche se ci sono difficoltà, non bisogna arrendersi. Anche un film mi ha stupito per il suo messaggio: “The terminal” che parla della storia di un signore che deve rimanere nel aeroporto di New York perché il suo passaporto non è più valido. Dopo un poco gli si presenta l’occasione di scappare ma lui resta lì perché vuole rispettare le regole ed essere trattato con dignità.
La canzone che abbiamo inserito nel video e che è anche una bellissima poesia è “Mio fratello che guardi il mondo” di Ivano Fossati. Ci è sembrato che riassumesse tutte le nostre idee.
Per concludere, è stato molto bello lavorare insieme ed è nato un bellissimo lavoro: non è stato semplicissimo trovare immagini, lavorare testi e creare video, ma ce l’abbiamo fatta ed è stato fantastico per me lavorare così. Ho potuto capire come la pensavano gli altri: noi in classe abbiamo anche degli stranieri che ci hanno parlato della loro storia, dove sono nati ed il motivo per il quale si sono spostati qui in Italia. E’ stato interessantissimo e mi ha aiutato a capire che, se anche qualcuno viene dall’altra parte del mondo,bisogna accoglierlo e rispettarlo come se fosse un fratello perché lo è veramente.
