Sofie Reed e la Big Harp Blues Band, con la loro carica esplosiva, accendono il pubblico del Teatro Verdi. Sul palco anche i ragazzi del gruppo PMB: emozionatissimi intonano un famoso refrain insieme a Sofie e la band.
di Bossi Francesca e Zucchini Aurora
16/2/2016
È venerdì 5 Febbraio, una serata come tante di questo strano inverno in cui non vuole far freddo. Il teatro non è gremito, ma tutto sommato sembra che il paese abbia risposto in buon numero alla proposta, ideata a sostegno dell’Istituto Comprensivo di Castel San Giovanni. Tutto sembra pronto, noi ragazzi, ognuno con i rispettivi incarichi, siamo sul pezzo, pronti chi a fotografare, chi a prendere appunti per adempiere al nostro compito: un vero e proprio reportage della serata. La nostra mitica professoressa di musica, Adriana Egivi, sale sul palco per presentare lo spettacolo. Finalmente le luci si abbassano, ed ecco salire alla ribalta i 4 componenti della Big Harp Blues band che attaccano con il primo pezzo in scaletta; ciascuno ha uno strumento: basso, chitarra elettrica, batteria e… un’armonica magistralmente suonata da Max Casazza, il leader della band. Max ripete il refrain “Ehi, ehi, the blues is all right” più e più volte cercando di coinvolgere il pubblico in sala; la risposta inizialmente è freddina, ma “Big Harp” dimostra di avere le idee chiare e scende dal palco, aggirandosi tra le poltrone armato di armonica e microfono per far sì che nessuno possa restare indifferente al richiamo.

Alla fine del pezzo torna sul palco e sempre rivolgendosi alla sala, con tono di premonizione dice: “Voi amerete il blues!”. I pezzi successivi scivolano via piacevolmente tra virtuosismi di chitarra, basso e batteria, con Max che di volta in volta sfodera dal cinturone magico che porta in vita, armoniche sempre diverse a seconda della tonalità richiesta dal brano in esecuzione. Mentre si spengono le ultime note del quinto o sesto pezzo, Max si avvicina al fondo del palco e, rivolgendosi a qualcuno dietro le quinte, chiede: “Are you ready?”. La risposta non si fa attendere: “Yes I’m ready!” e subito sbuca una figura femminile che, grazie alle sue straordinarie abilità canore e artistiche, si guadagna ben presto tutta l’attenzione e l’ammirazione del pubblico.

Il suo nome è Sofie Reed. La sua postazione è già pronta dall’inizio dello show: una seggiola, uno strano strumento a 4 corde appoggiato sopra, un microfono, una pedana, i fogli con la scaletta appoggiati sul pavimento. Alcuni alunni della nostra scuola le fanno una breve intervista: Sofie Reed è di origine svedese, ma vive negli States; la sua vita si svolge prevalentemente tra Nord America e Nord Europa. Sofie si siede, appoggia lo strumento a 4 corde sulle ginocchia, posiziona l’archetto con l’armonica intorno al collo, i piedi accennano la base ritmica.

L’attacco del primo pezzo coinvolge decisamente chi ancora non conosceva il personaggio : Sofie Reed è un vero e proprio “one man band” al femminile! E la voce: un mix perfetto di potenza e melodia, completa la magia iniziata da Big Harp. Il pubblico di Castel San Giovanni, decisamente difficile da coinvolgere, è ora inequivocabilmente “a bordo”. Tutti dalla propria poltrona seguono il ritmo, chi con i piedi, chi con le mani, chi cantando.

Tra un pezzo e l’altro Sofie intrattiene, parla di se’, della sua esperienza musicale, delle difficoltà iniziali prima del successo, mettendo a confronto uomini e animali come nelle favole. La gente la segue, approva, applaude. A tratti chiede l’aiuto della prof. Mariangela Ceruti, che con grande disinvoltura si presta a tradurre i passaggi linguistici meno immediati. A metà serata c’è spazio anche per noi ragazzi della PMB. Sofie e Max ci invitano a salire sul palco a cantare con loro un paio di pezzi tra i più classici del repertorio blues. Siamo tutti un po’ in imbarazzo a cantare al fianco di simili “giganti”, ma loro sono grandi anche in questo e fanno di tutto per metterci a nostro agio.

L’impaccio iniziale a poco a poco si dissolve e riusciamo a tirare fuori anche le nostre voci, se pur piccole piccole al loro confronto. Poi la performance continua con la Big Harp tornata protagonista insieme a Sofie; propongono altri pezzi arricchiti da virtuosismi vocali ed assoli musicali. Lo spettacolo si conclude con noi di nuovo tutti sul palco, ormai più disinvolti, per un esplosivo finale collettivo. Il pubblico ormai è tutto in piedi, trascinato e letteralmente travolto da questo uragano di note…
La profezia iniziale di Max si è avverata: in questo momento, alla fine di questa fantastica serata, di certo tutti i presenti amano il blues!
