Tessitori di sogni: attività di orientamento con la psicologa Elena Rossi

Di Sara Virtuoso, Arianna Traversi, Paola Prifti 

8/03/2016

Il 24/02/2016 la classe 2 A ha effettuato un’attività di orientamento condotta dalla psicologa Elena Rossi, organizzata per aiutare gli alunni a conoscere meglio se stessi attraverso la scrittura.

L’inizio del lavoro è stato un po’ insolito: la dottoressa ci ha suggerito di appoggiare la testa contro il muro, di chiudere gli occhi e ascoltare la sua voce mentre ci faceva sentire una musica particolare, finalizzata a stimolare la parte creativa del cervello (suoni binaurali). Durante questo momento, siamo entrati in uno stato di relax, cullati dai suoni che cominciavano a echeggiare nella nostra testa.

Dopo pochissimo tempo, la voce della psicologa ha iniziato a suggerirci di provare a focalizzare nella mente un viaggio verso una meta che lei ci avrebbe descritto. Abbiamo iniziato a immaginarci una mattina di sole durante la quale, dopo aver preparato lo zaino, ci siamo incamminati per un sentiero di montagna per effettuare una scalata. Ad un certo punto siamo entrati in una grotta, nella quale ognuno di noi doveva immaginare di trovare un oggetto molto importante per se stesso: molti hanno immaginato delle pietre preziose, alcuni oggetti utili e altri ancora foto di ricordi. Usciti dalla grotta, la psicologa ci ha condotti a raggiungere la nostra meta, la cima della montagna. A questo punto, siamo tornati piano piano a contatto con il mondo e con il nostro corpo:  ci siamo guardati a vicenda e la cosa che ci ha stupito di più è il fatto che tutto questo sia durato circa 30 minuti, mentre tutti avevamo pensato che fossero passati solo 10 minuti!!!!

Dopo esserci ripresi, la psicologa ci ha consegnato un foglio sul quale dovevamo disegnare i cinque oggetti principali che avevamo immaginato durante il viaggio: zaino, oggetto nella grotta, meta, guida e ostacolo. A questo punto, abbiamo scritto una storia, a tema e genere libero, che contenesse gli elementi che avevamo disegnato. Ultimata la scrittura, abbiamo consegnato il materiale alla dottoressa Rossi e ci siamo salutati.

Una settimana dopo la psicologa è tornata per discutere delle nostre storie e dei nostri disegni. Ci ha fatto i complimenti per la nostra creatività, e ci ha spiegato che, quando scriviamo ed utilizziamo dei simboli, le nostre scelte non sono mai casuali: noi esprimiamo sempre qualcosa che abbiamo dentro, anche se non ce ne accorgiamo. Interpretando questi simboli che si chiamano “archetipi”, possiamo meglio conoscere noi stessi.

Facciamo qualche esempio: siamo rimasti molto sorpresi quando abbiamo saputo il significato del fiore che rappresenta l’anima delle persone.
La montagna rappresenta la meta ma anche un ostacolo, più è appuntita più chi l’ha disegnata è ambizioso. Una spada può significare coraggio ma anche equilibrio, una matita la creatività. Chi ha disegnato un pozzo sa di poter attingere alla conoscenza che si porta dentro. Un muro può essere simbolo di divisione ma anche di protezione e un tronco che blocca il passaggio può essere lo stimolo a prendere una via laterale, a uscire dagli schemi.

Quello che più importa, ci ha spiegato la dottoressa Rossi, è l’atteggiamento che si deve avere in ogni momento della nostra vita: sempre positivo e improntato all’ottimismo perché così mettiamo in azione le energie che ci servono per affrontare i problemi!

Questa esperienza è stata molto utile e divertente: utile per conoscersi e sapere il significato dei simboli che spesso usiamo nei nostri disegni e testi e divertente perché non è stato per niente noioso ma molto coinvolgente.

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