In visita alla mostra sulle leggi razziali

A Villa Braghieri la mostra “Piacenza 1938-1945: le leggi razziali”

di Gobbi Giulia e Panelli Elisa

25/03/2019

Giovedì 14 gennaio, la classe 3A si è recata a Villa Braghieri che ospitava la mostra sulle leggi razziali a Piacenza. Nelle settimane precedenti, avevamo già trattato l’argomento inerente al periodo delle Grandi Dittature e, quindi, anche quelle delle leggi antisemite. Inoltre nel 2018 ricorreva l’ottantesimo anniversario della promulgazione delle leggi razziali italiane. E’ stato molto interessante approfondire l’argomento e scoprire particolari più nascosti che hanno arricchito la nostra conoscenza della storia, soprattutto a livello locale.

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La locandina della mostra.

La guida ci ha raccontato moltissime cose riguardo le leggi razziali in Italia e noi abbiamo scelto di raccontarvi gli argomenti che ci hanno colpito maggiormente. Per prima cosa ci è stato detto che, in Italia, tra il 1938 e il 1945, usciva periodicamente un giornale chiamato ”La difesa della razza”. Questo ci ha colpito molto perché abbiamo capito che quel titolo fu scelto in modo che sembrasse che gli italiani avessero bisogno di difendersi da una minaccia, quella del popolo ebreo: gli italiani dovevano difendersi da un grave pericolo, quello di essere “contaminati” da una razza non pura.

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Alcuni dei pannelli illustrativi della mostra

Un’altro elemento che ci ha particolarmente colpite è che il nostro giornale locale, ”La Libertà”, sotto il regime dittatoriale di Mussolini cambiò nome in ”La Scure”. Questo perché, in ogni dittatura che abbiamo incontrato nel nostro percorso di studi, abbiamo visto che il dittatore toglie ogni tipo di libertà e le voci che arrivano al popolo devono mettere in mostra il regime solo per le azioni positive che compie -o che si inventa-.  Da ciò possiamo immaginare che ogni giornale che veniva pubblicato nel periodo fascista, doveva prima subire una lunga serie di controlli ed essere censurato dai capi fascisti. In questo contesto, quindi, la libertà non esisteva.

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Le classi in ascolto della guida

Ovviamente vorremmo andare avanti a raccontare la nostra visita alla mostra, ma per esporre tutto quanto ci metteremmo minimo una giornata intera!  Perciò concludiamo dicendo che abbiamo vissuto una bellissima esperienza, da cui abbiamo tratto molti insegnamenti ed imparato moltissime cose di cui sapevamo davvero poco. Soprattutto abbiamo potuto riflettere, sia in classe che nel percorso della mostra, sul fatto che alcuni eventi terribili si sono verificati perché molti non hanno usato la loro ragione e riflettuto su quello che stava accadendo intorno a loro. L’ignoranza e l’indifferenza hanno portato e portano tutt’ora gli uomini ad essere complici di azioni disastrose.

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