La Memoria: il percorso di lavoro delle classi terze

Di Aicha Nadif e Alessandra Infantino

8/4/2019

Le classi terze del nostro istituto hanno lavorato ad un progetto di “Didattica della Memoria” a partire dagli ultimi mesi del 2018, condotto da Matteo Corradini, esperto ebraista e scrittore. All’interno del percorso, dopo un’introduzione su pregiudizi e intolleranza, ogni classe ha lavorato basandosi su un particolare oggetto o idea-chiave: sasso, stella, giornale. Quando il 17 Gennaio 2019, le classi si sono recate al Teatro Verdi, a Castel San Giovanni, per assistere allo spettacolo diretto dallo stesso Corradini, hanno potuto vedere i video che avevano ideato, presentati dall’esperto e inseriti nel suo lavoro.

La classe 3A ha presentato un video dedicato a Petr Ginz, un ragazzo deportato a Terezin, un campo di concentramento in Repubblica Ceca, dove scrisse, con alcuni amici, clandestinamente, il giornale Vedem.

La classe 3B, invece, dopo aver lavorato con Matteo Corradini sulla parola chiave “sasso”, ha deciso di presentare un filmato dedicato proprio ai sassi, nel quale ognuno descriveva un sasso che gli assomigliava.

La classe 3C  ha contribuito presentando un video sempre basato sulla parola “sasso” ma, a differenza dell’altra classe, il loro mostrava il punto di vista del sasso.

La 3D ha realizzato un video nel quale facevano parlare oggetti utilizzati a Terezin, come ad esempio il cucchiaio: se avevi uno di questi, per noi oggetti banali,  potevi ritenerti molto fortunato.

La 3E ha registrato il video di una chat di WhatsApp nel quale gli alunni parlavano con una stella, la quale raccontava la sua storia da vari punti di vista, positivi e negativi, come la stella di David che indossavano gli Ebrei durante la Shoah.

 

La giornata si è conclusa con l’esecuzione di un brano ebraico da parte di Alice Bollani, di 1B, realizzata con un violino “della Memoria” costruito proprio a Terezin e probabilmente suonato l’ultima volta proprio nel campo di concentramento. Abbiamo risentito la sua voce dopo più di settant’anni.

Il percorso però non è finito qui: a inizio maggio un gruppo di ragazzi si recherà a Terezin accompagnato proprio dall’esperto Matteo Corradini. Al loro ritorno verrà inaugurata una mostra, presso il foyer del Teatro Verdi, basata sulla loro esperienza e sui lavori fatti dai ragazzi durante l’anno.

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