La mostra organizzata dai ragazzi del progetto Erasmus+ e del laboratorio di arte che racconta il viaggio a Terezín
03/06/2019
di Martina Fonso, Elisa Panelli, Elisa Rizzi e Giulia Gobbi
Dall’8 all’11 maggio, nel foyer del Teatro Verdi, si è tenuta la mostra che ha voluto raccontare l’esperienza del viaggio a Terezín di 17 alunni della nostra scuola. I ragazzi sono stati accompagnati da alcune professoresse e da Matteo Corradini, ebraista esperto del campo di concentramento di Terezín, nella Repubblica Ceca. Il posto che chiamiamo “Terezín” non nacque come paese e nemmeno come ghetto, nacque come fortezza per difendere Praga. E’ infatti circondato da possenti bastioni. Durante il periodo nazista, divenne però un ghetto e un campo di concentramento e fu destinato a imprigionare gli ebrei. Qui si svolse la vicenda dei ragazzi del giornale “Vedem” guidati da Petr Ginz che, per rimanere vivi e resistere all’orrore, scrivevano un giornale clandestino.
Il titolo è stato scelto perché la Memoria non è solo un metodo per ricordare il passato ma è una bussola che ci aiuta ad orientarci verso il futuro e verso i Diritti che sono alla base della vita umana. Le Farfalle richiamano il libro – guida della mostra che è stato il libro di Matteo Corradini “La repubblica delle farfalle” che racconta appunto la storia dei ragazzi del giornalino “Vedem” nel campo di Terezín.

La mostra era divisa in più parti, seguendo i capitoli del libro e raccoglieva le foto scattate a Terezín, frasi significative, oggetti, materiali prodotti dai ragazzi delle classi terze. La prima parte, “Lo sterminio in un guscio di noce”, includeva tutte le foto scattate a Terezín e aventi come argomento lo stermino, i sassi raccolti sui vecchi binari del campo di concentramento che portavano diretti verso Auschwitz e alcune gabbie all’interno delle quali abbiamo imprigionato degli oggetti che per noi rappresentavano la libertà.

Nella seconda parte, “La notte del giornale”, abbiamo inserito le foto dei luoghi in cui a Terezín gli ebrei riuscivano a “fare resistenza”, cioè una sinagoga clandestina, un teatro improvvisato, la stanza della redazione del giornale e abbiamo appeso i giornali scritti a mano dei ragazzi di terza, ispirati a Vedem, il giornale che i ragazzi di Terezín scrivevano per resistere a quell’inferno.

Infine, nell’ultima parte, “Lunga vita alla Repubblica delle Farfalle”, abbiamo “liberato le farfalle”, appendendo delle foto dei nostri momenti di vita, riflessioni e video sui grandi personaggi che hanno affermato i diritti umani negli anni passati e nel presente.