“Il Diario” di Anne Frank: il commento di una coetanea

di Emma Piva

10/3/2020

Costretti a rimanere nell’ombra, all’insaputa di chi li sta cercando e con la paura di farsi scoprire e perdere la vita o andare incontro al proprio inevitabile destino.

Questa è la vita che tutto d’un tratto la famiglia di Anne ha dovuto passare quando sale al potere Adolf Hitler e prima rende effettive le “leggi razziali” per poi passare al sequestro di tutti gli ebrei e alla loro deportazione nei campi di concentramento. Dover sparire di colpo dal mondo intero, facendosi dimenticare da tutti per restare poi nascosti soli con la propria angoscia e la propria paura. Anne però può contare su una valvola di sfogo, la scrittura ed è per questo che dopo aver ricevuto in regalo per il suo compleanno un diario inizierà a scrivere documentando con precisione quello che le accade e tutti i suoi pensieri senza limiti o barriere. Cosa può aver provato una semplice ragazzina frivola e solare che fino a pochi minuti fa conduceva la sua classica vita da tredicenne mentre adesso è costretta a dover lasciare tutto per vivere nel terrore?

Questo libro mi è piaciuto perché sa raccontare dettagliatamente le emozioni che Anne provava mentre era chiusa nel suo nascondiglio e, inoltre, mostra come una convivenza forzata con la propria famiglia possa far emergere tratti del suo carattere, inizialmente dolce e sensibile, a tutti sconosciuti. Descrive le paure e le speranze che la ragazzina provava come solo lei stessa poteva fare e si può capire durante la lettura che Anne usa il suo diario come un vero e proprio mezzo di analisi di se’ e perciò arriviamo a conoscerla meglio.

Questo libro lo consiglio a tutti perché tratta di un tema avvenuto realmente; molto spesso non riusciamo bene a comprendere fino in fondo le sofferenze che gli ebrei e le altre persone hanno dovuto subire. Inoltre è fondamentale saper conoscere la storia per non ricommettere gli errori passati.

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