Amsterdam, immersi in un viaggio virtuale alla scoperta di Anne Frank

di Piombino Giovanni,  Zavattarelli Sara e Piva Emma

11/03/2020

Il 5 maggio 2020 tutti gli alunni di terza media della nostra scuola e Sarmato, aderenti al progetto Erasmus legato alla Shoah, avrebbero dovuto recarsi con un viaggio studio ad Amsterdam. Ciò però non si potrà fare a causa dello scoppio dell’epidemia a tutti noi nota, causata dal virus denominato “Coronavirus”.

Non nascondiamo il nostro dispiacere visto che aspettavamo da tempo di partire e per molti questo sarebbe stato il primo viaggio all’estero di tutta la propria vita.

Abbiamo passato tantissimo tempo a fantasticare su come sarebbe stato una volta arrivati a destinazione, le cose che avremmo visto e il cibo che avremmo assaggiato, senza contare di tutto il divertimento passato con i nostri amici.

Gli insegnanti già ci avevano anticipato i luoghi che avremmo visitato, tra questi: Il vero nascondiglio di Anne Frank e Il Van Gogh Museum. Sarebbe stata davvero un’emozione entrare nello stesso luogo in cui anni prima la famiglia di Anne era costretta a rimanere rinchiusa, anche perché avevamo già letto la descrizione di quel luogo nel Diario e con la nostra fantasia avevamo provato ad immaginarcelo.

Immagine di Amsterdam

Una cosa per cui eravamo molto curiosi era assaggiare le patatine più buone al mondo. Ci era stato detto infatti che proprio ad Amsterdam ci fossero chioschi che le vendono e non vedevamo l’ora di mangiarle per la prima volta.

Nonostante il viaggio sia stato annullato noi siamo comunque felici di aver partecipato al progetto, anche se per poco.

Abbiamo imparato a conoscere meglio Anne, una ragazzina proprio come noi che aveva rinunciato ad uscire di casa e ai suoi amici. Soprattutto in questo periodo ci rispecchiamo molto in lei e, anche se nel piccolo, riusciamo a immaginarci un po’ quello che provava nel non poter stare fuori a respirare l’aria fresca.

 

 

 

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