La vita in quarantena

di Sara Zavattarelli

24/03/2020

Dalla prima settimana di marzo la Lombardia e alcune province del Veneto ed Emilia-Romagna sono state messe in quarantena, tra queste anche la provincia di Piacenza. Pochi giorni dopo la zona rossa è stata estesa a tutta la penisola, in quanto parecchie persone residenti al nord Italia, volevano rientrare al sud, non considerando che così facendo mettevano a rischio anche la popolazione meridionale. Quindi è iniziato il lockdown; questa situazione è sicuramente molto preoccupante, ogni persona deve restare a casa e uscire solo per necessità con autorizzazione munita di mascherina e guanti, inoltre bisogna evitare i contatti ravvicinati con altre persone, così da non espandere il contagio del covid19.  Purtroppo ci sono persone che non rispettano le regole, mettendo a rischio la popolazione e causando così  il prolungamento del periodo di chiusura.

Piazza Cavalli a Piacenza vista da un drone: deserta

Io personalmente sono ben consapevole che quanto sta succedendo è una cosa molto grave, la vivo in modo un po pesante perché non posso incontrate fisicamente gli amici, non posso uscire e soprattutto non posso fare sport. Un aspetto che posso definire “positivo” è che non bisogna svegliarsi presto per andare a scuola, ma basta collegarsi all’orario assegnato ai siti di videoconferenza, per sviluppare le lezioni online con i vari insegnanti. A me questo metodo piace parecchio perché riesco a concentrarmi meglio, ma essere in classe è tutta un’altra cosa, mi manca il contatto con i compagni e con gli insegnanti.

 

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