Il prefisso arbitrario: “Lo Spallone e Ief”

Un altro lavoro ispirato al maestro Gianni Rodari

a cura della redazione

8/5/2020

Gianni Rodari ci aiuta a scatenare la fantasia, a creare e inventare. Un esercizio che ci invita a fare è trasformare le parole con prefissi e poi inventare storie con quello che abbiamo creato. Francesco Bianchi, di prima A, ha inventato con questa tecnica, uno s – pallone che ha caratteristiche un po’ diverse dal comune pallone…

“Lo Spallone e Ief”

Un giorno c’era uno spallone che era quadrato. Ed era uno spallone da spallavolo: a spallavolo vince chi perde e ci si deve allenare sul divano. Se lo spallone è alto il colpo si chiama “bagher” invece se è basso “palleggio”; la schiacciata si fa quando la palla è lunga o bassissima. Questo spallone ha dei poteri tali che, se lo tocchi, diventi scarsissimo, sembra che tu sia ubriaco di vino o altro. La spallavolo è uno sport difficilissimo, pensate che per allenarsi bisogna stare sul divano a dormire. E la squadra più forte della spallavolo è lo Spiacenza che è ultima in classifica. Lo spallone è accompagnato sempre da Ief che è il capitano dello Spiacenza. Alla fine però lo spallone si bucò toccando un palloncino. Ief ci rimase malissimo perché lo spallone era il suo migliore amico. Però Ief non si arrese, perché quello spallone, ce l’aveva da quando era nato quindi lo gonfiò e rigonfiò. E intanto Ief si ricordava le partire giocate con lui, ma per lo spallone non c’era più niente da fare.

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