L’allenatore dell’A.C.D. CASTELLANA
di Nicolò Donato Cardillo
6/3/2021
![](https://lavocedellolubra.com/wp-content/uploads/2021/03/all_costa_paolo_w140.jpg)
Domanda: Come nasce la tua passione d’ allenatore?
Risposta: La mia passione da allenatore è nata un po’ per caso; avevo appena smesso di giocare a calcio e una carissima persona, Pinotti, mi dice di andare ad allenare dei ragazzini a Gragano. Non sapevo a cosa sarei andato incontro, sul campo, con i giovani. Strada facendo, mi sono accorto che lavorare con loro, avere delle responsabilità, insegnare a stare in gruppo con educazione, preparare le partite tenendo a bada il clima pre-partita mi piaceva parecchio. Così ho intrapreso questo cammino, arrivando poi ad allenare fortunatamente la prima squadra.
D: Come gestisci l’ansia del momento pre-partita?
R: Riguardo l’ansia pre-partita, negli anni, sono migliorato; io sono un po’ superstizioso, quindi la domenica quando c’è la partita ho tutti i miei riti: faccio colazione e poi, per scaricare l’ansia, faccio una bella camminata nella mia campagna dove abito e, nel frattempo, organizzo la squadra.
D: Per la parte atletica ti appoggi ad un preparatore?
R: Sì,assolutamente sì. Fin da quando ho iniziato mi sono sempre appoggiato ad un preparatore che negli anni è anche cambiato. Per me è indispensabile perchè a volte non mi ritengo pronto a far svolgere certi esercizi atletici che potrebbero essere sbagliati ai miei giocatori.
D: Come ti rapporti con i tuoi giocatori?
R: Come allenatore, ho sempre cercato di imparare dai miei vecchi allenatori aggiungendo qualcosa di mio; odio le bugie, quindi la prima cosa importante con i miei ragazzi è la sincerità. “Meglio la carota che il bastone”: non mi piace essere l’allenatore severo ma mi piace avere un dialogo con i giocatori, capire se hanno dei problemi, insomma, a volte devo fare l’amico, o meglio, il papà.
D: Qual’è stata la tua prima impressione sull’ A.C.D. CASTELLANA FONTANA?
R: Come prima impressione direi ottima; quando mi hanno contattato, entrando nella Sede, ho capito che si entrava in una società importante che ha una storia e una tradizione dimostrata dai diversi trofei esposti e dalle foto di giocatori di alto livello. Tolto il Fiorenzuola, il Carpaneto e i professionisti del Piacenza, penso che Castello non ha niente da invidiare a nessun’altra società.
D: Che consigli ti senti di dare ad un giovane che vuole intraprendere la carriera da allenatore?
R: Di non farlo! E’ una battuta… io ho rivestito entrambi i ruoli ma c’è una bella differenza: fare il giocatore vuol dire non avere responsabilità e andare al campo e fare quello che ti dicono; quello dell’allenatore è un ruolo molto più delicato. Come ho detto prima, devi essere “amico” dei giocatori e secondo me un giocatore per rendere al meglio non ha bisogno di essere ripreso continuamente, a parte casi particolari. E sempre massima sincerità.
D: Secondo te chi vincerà lo scudetto italiano e la Champion league?
R: Per me lo Scudetto lo vince l’Inter e per quanto riguarda la Champions League il Manchester City.
Grazie a Paolo Costa per la collaborazione.