Intervista a Paolo Costa

L’allenatore dell’A.C.D. CASTELLANA

di Nicolò Donato Cardillo

6/3/2021

Paolo Costa, allenatore dell’A.C.D. CASTELLANA

Domanda: Come nasce la tua passione d’ allenatore?

Risposta: La mia passione da allenatore è nata un po’ per caso; avevo appena  smesso di giocare a calcio e una carissima persona, Pinotti, mi dice di andare ad allenare dei ragazzini a Gragano. Non sapevo a cosa sarei andato incontro, sul campo, con i giovani. Strada facendo, mi sono accorto che lavorare con loro, avere delle responsabilità, insegnare a stare in gruppo con educazione, preparare le partite tenendo a bada il clima pre-partita mi piaceva parecchio. Così ho intrapreso questo cammino, arrivando poi ad allenare fortunatamente la prima squadra.

D: Come gestisci l’ansia del momento pre-partita?   

R: Riguardo l’ansia pre-partita, negli anni, sono migliorato; io sono un po’ superstizioso, quindi la domenica quando c’è la partita ho tutti i miei riti: faccio colazione e poi, per scaricare l’ansia, faccio una bella camminata nella mia campagna dove abito e, nel frattempo, organizzo la squadra.

D: Per la parte atletica ti appoggi ad un preparatore?

R: Sì,assolutamente sì. Fin da quando ho iniziato mi sono sempre appoggiato ad un preparatore che negli anni è anche cambiato. Per me è indispensabile perchè a volte non mi ritengo pronto a far svolgere certi esercizi atletici che potrebbero essere sbagliati ai miei giocatori.

D: Come ti rapporti con i tuoi giocatori?

R: Come allenatore, ho sempre cercato di imparare dai miei vecchi allenatori aggiungendo qualcosa di mio; odio le bugie, quindi la prima cosa importante con i miei ragazzi è la sincerità. “Meglio la carota che il bastone”: non mi piace essere l’allenatore severo ma mi piace avere un dialogo con i giocatori, capire se hanno dei problemi, insomma, a volte devo fare l’amico, o meglio, il papà.

D: Qual’è stata la tua prima impressione sull’ A.C.D. CASTELLANA FONTANA?

R: Come prima impressione direi ottima; quando mi hanno contattato, entrando nella Sede,  ho capito che si entrava in una società importante che ha una storia e una tradizione dimostrata dai diversi trofei esposti e dalle foto di giocatori di alto livello. Tolto il Fiorenzuola, il Carpaneto e i professionisti del Piacenza, penso che Castello non ha niente da invidiare a nessun’altra società.

D: Che consigli ti senti di dare ad un giovane che vuole intraprendere la carriera da allenatore?

R: Di non farlo! E’ una battuta…  io ho rivestito entrambi i ruoli ma c’è una bella differenza: fare il giocatore vuol dire non avere responsabilità e andare al campo e fare quello che ti dicono; quello dell’allenatore è un ruolo molto più delicato. Come ho detto prima, devi  essere “amico” dei giocatori e secondo me un giocatore per rendere al meglio non ha bisogno di essere ripreso continuamente, a parte casi particolari. E sempre massima sincerità. 

D: Secondo te chi vincerà lo scudetto italiano e la Champion league?

R: Per me lo Scudetto lo vince l’Inter e per quanto riguarda la Champions League il Manchester City.

Grazie a Paolo Costa per la collaborazione.

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