di Aurora Casaroli
5/3/2021
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Rosie, un’anziana signora che sta passeggiando con la nipotina tra i sentieri di Central Park, a New York, si ferma davanti alla statua di un cane e, commossa, comincia a raccontare la vicenda di cui è stata protagonista, la storia vera e magnifica del cane-lupo Balto.
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Questa storia è ambientata in Alaska, nella città di Nome dove vive Balto, un cane che le persone tengono alla larga perchè non si fidano di lui, essendo mezzo cane e mezzo lupo. Qui scoppia una pericolosa epidemia di difterite. Gli abitanti chiedono aiuto per avere l’antitossina ma i soccorsi non arrivano a causa delle condizioni meteorologiche difficili. Così le persone, soprattutto i bambini, cominciano a morire. L’unica speranza è che una slitta trainata da cani riesca a raggiungere la città più vicina ma i cani selezionati devono essere forti e coraggiosi… come Balto.
Nonostante tutte le difficoltà e i pregiudizi nei suoi confronti, riuscirà Balto a portare le antitossine in città e a mostrare il suo talento?
Secondo me questa storia insegna molto, poiché è importantissimo cercare di andare d’accordo con gli altri, quindi ogni giorno dobbiamo migliorare il nostro lavoro in squadra, ma soprattutto sopportarci a vicenda. Un po’ potremmo rispecchiarci in questa storia, perchè anche al giorno d’oggi la gente giudica una persona dall’aspetto fisico e non per quello che vale e questo, secondo me, è uno dei messaggi del film.
Io credo che, alla fine, tutto sommato, la nostra vita sia così, piena di insicurezze, paure, forze e che serva collaborazione, ma in ogni cosa bella e importante della vita noi dobbiamo impegnarci al massimo per cercare di realizzarla.
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