Intervista a Manuela Gentili

di Beatrice Zaccarotti e Marta Fagioli

5/4/2021

Essendo la nostra prof, abbiamo avuto l’opportunità di intervistare Manuela Gentili, ex ostacolista nata a Castel San Giovanni. 

-Buongiorno prof, avremmo qualche domanda da porle.

-Che ne dite, iniziamo?

D: come e a che età ha cominciato ad interessarsi allo sport? C’è stata qualcuno o qualcosa che l’ha ispirata a far parte del mondo dello sport?

R: ho cominciato in 4/5 elementare all’età di 11 anni ed ho cominciato ad appassionarmi allo sport grazie alla mia voglia di movimento che mi faceva e che mi fa tutt’ora stare bene. Di sicuro i miei genitori mi hanno aiutata molto ed erano contenti del mi interesse sportivo.

Emanuela Gentili agli Europei di Helsinki 2012

D: a che competizioni ha partecipato? Che traguardi ha raggiunto e che emozioni ha provato?

R: ho partecipato a diverse competizioni nazionali, europee e mondiali. Ho vinto tre titoli italiani ai campionati assoluti dei 400 m ad ostacoli nel 2010-2011-2012, ho ottenuto il bronzo ai Giochi del Mediterraneo di Mersin in Turchia, sono arrivata per due volte semifinalista negli nei campionati europei individuali e per due volte finalista nei campionati europei a squadre. Ho partecipato ad un campionato mondiale nel 2011 e sono stata convocata alle Olimpiadi di Londra nella staffetta 4×400 nel 2012. Le emozioni sono forti e bisogna saperle gestire. Prima di una competizione provavo un mix di ansia, tensione, paura, preoccupazione ma ero anche concentrata, sicura di me e degli allenamenti che avevo fatto prima di arrivare lì. 

D: Quali sono gli sport che ha praticato negli anni?

R: Inizio dalle scuole medie: ho praticato mini basket e poi dalla terza media ho cominciato a dedicarmi all’atletica leggera, in particolare ai 400 metri ostacoli.  Fino ai 25 anni mi sono sempre allenata a Castel San Giovanni, finché poi ho cominciato ad allenarmi a Piacenza e Pavia. Mi piacevano molto anche ginnastica artistica e pallavolo ma ho deciso di non portarli avanti perché sarebbe stato troppo impegnativo. 

D: Che scuole ha frequentato?

R: Le scuole medie le ho frequentate a Castel San Giovanni, dove sono nata, mentre le superiori a Borgonovo all’istituto tecnico commerciale. Dopo il liceo sono andata all’ISEF, l’università che mi ha permesso di diventare insegnate di educazione fisica. 

D: Ha consigli su come far coincidere gli studi e lo sport, soprattutto a livello agonistico?

R:  Uno dei tanti insegnamenti dello sport è stato proprio quello dell’organizzazione. Mi impegnavo a scuola perché sapevo che sarebbe stato importante per raggiungere i miei obiettivi, però volevo anche proseguire con la mia carriera sportiva e riuscivo ad equilibrare automaticamente le due cose.

D: Che altri valori le ha insegnato lo sport?

R: Lo sport mi ha dato tanto. Mi ha insegnato che per avere risultati ci vuole costanza, applicazione, dedizione, determinazione e bisogna impegnarsi ed avere pazienza. Infatti ci vuole tempo e non bisogna voler ottenere tutto subito: io i migliori traguardi li ho raggiunti a 30 anni, che è generalmente l’età del ritiro degli atleti. Inoltre, ho capito che non bisogna abbattersi perché dalle sconfitte si può imparare molto. Lo sport è stato poi un mezzo per conoscere nuova gente e per fare nuove amicizie, ho anche legato con ragazze che in gara erano mie avversarie. Dopo il ritiro, ho deciso di insegnare per cercare di trasmettere l’importanza che lo sport può avere nella vita di ognuno.  

Grazie prof. per la bellissima testimonianza!

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