di Alice Schiavi
22/4/2021
Ed ecco a voi la recensione del libro che abbiamo letto in classe: “CRASH”, di Jerry Spinelli, storia di un bullo che impara a perdere.

Nella realtà, il protagonista non si chiama Crash, ma John. Viene chiamato Crash perché lui “crasha” la vita, la prende a calci e a testate con il suo casco da football. E’ infatti un giocatore di football americano, molto menefreghista e orgoglioso. Vicino a casa sua, un giorno, vede uno strano ragazzo, diversissimo da lui: minuto, solitario, malvestito… insomma, troppo snob per il nobile Crash. Si chiamava Penn Webb, nome scelto dal suo bisnonno che aveva partecipato alla gara sportiva chiamata Penn Relays. Webb era vegetariano e un quacchero, in poche parole non gli piace la violenza. Secondo voi un quacchero potrebbe mai essere amico del nostro Crash? Assolutamente no! Insomma, il giovane John Coogan aveva bisogno di una persona uguale a lui esteticamente e caratterialmente… così divenne amico di Mike, il suo nuovo compagno. Insieme avevano l’obiettivo di tormentare il povero Webb che, tuttavia, riesce a non dare molto peso alla cosa. Tornando a Webb, lui aveva un bisnonno. Crash invece aveva un nonno, di nome Scooter. Non si vedevano quasi mai, finché un giorno venne a vivere da lui, con grande gioia dei nipoti. Era molto bravo a cucinare e riuscì a portare un po’ di ordine nella vita a dir poco scombinata della famiglia di Crash. Ma i problemi e le difficoltà sono sempre in agguato e Crash dovrà fare i conti con il fatto che i bei vestiti e il record di touchdown non sempre possono rendere felici come l’amicizia vera e l’affetto dei propri cari. E’ possibile che succeda qualcosa che avvicini Crash e Webb? Che scoprano di avere qualcosa in comune? Lo scoprirete solo leggendo!
Se il libro fosse un colore sarebbe il marrone, perché mescola tutti i colori dell’arcobaleno, una confusione, insomma, come la vita di Crash. Se il libro fosse un animale sarebbe un ragno, perché, quando lo vedono, tutti scappano, come gli altri fanno davanti a Crash. Il personaggio che mi è piaciuto di più è stata Abby, perché è diventata vegetariana, ama gli animali ed è molto simpatica. La scena che mi è rimasta impressa è l’annuncio dell’ictus di scooter, perché anche il mio nonno ha avuto la stessa malattia. Il mio commento personale sul libro non può essere che buono: è un libro entusiasmante e divertente. Fa anche riflettere sul bullismo: nella storia chi sembra più indifeso, in realtà, è molto più forte dei bulli. Lo consiglio assolutamente a tutti, dai più grandi ai più piccoli!