di Maroua Majjati
16/2/2022

Questo libro è stato scritto da Denis Avey, nato nell’Essex nel 1919 e morto il 16 luglio del 2015. Nel 1944, lo scrittore protagonista della storia, era un soldato britannico che stava combattendo nel Nord Africa. Viene però catturato dai tedeschi e spedito in un campo di lavoro per prigionieri. Durante il giorno, si trova a lavorare insieme ai detenuti del campo vicino, chiamato “Auschwitz”. Inorridito dai racconti che ascolta, Denis è determinato a scoprire qualcosa in più. Così trova il modo di fare uno scambio di persona: consegna la sua uniforme inglese a un prigioniero di Auschwitz e si fa passare per lui. Uno scambio che significa nuova vita per il prigioniero mentre per Denis segna l’ingresso nell’orrore, ma gli concede anche la possibilità di raccogliere testimonianze su ciò che accade nel lager. Quando milioni di persone avrebbero dato qualsiasi cosa per uscirne, lui, coraggiosamente, vi fece ingresso, per testimoniare, un giorno, la verità. La storia è stata resa pubblica per la prima volta da un giornalista della BBC, Rob Broomby nel novembre 2009. Grazie a lui Denis ha potuto incontrare la sorella di un giovane ebreo che salvò dal campo. Nel marzo del 2010, è stato insignito della medaglia come “eroe della Shoah”. La storia di questo libro mi è interessata molto per il coraggio che ha dimostrato Denis Avey scambiando la sua uniforme da soldato inglese con quella di un prigioniero ebreo e per la sua volontà di aiutare gli altri, anche in una situazione così pericolosa e drammatica come quella dei campi di sterminio.