di Angela Rebecchi e Luca Dantoni
9/3/2022
Buongiorno, oggi siamo in compagnia della classe 1^E che, guidata dalla prof. Maria Antonia Rao, ha ricreato, modernizzandolo, lo Stendardo di Ur, un famoso reperto archeologico dell’epoca sumera, risalente a più di 2500 anni fa. Abbiamo intervistato i ragazzi della classe che ha portato a termine questo impegnativo e originale progetto artistico.

- Da dove è nato questo progetto?
Studiando la civiltà sumera, ci ha colpito molto lo Stendardo di Ur, uno stendardo formato da due facciate rettangolari e due laterali di forma trapezoidale. Noi abbiamo cercato di riprodurlo rinominandolo “Stendardo Moderno”. L’antico stendardo è in legno mentre quello che abbiamo fatto noi è stato realizzato con carta e cartone.
- Cosa rappresentano l’antico stendardo e quello “Moderno”?
L’antico stendardo di Ur, nei lati principali, che vanno letti dal basso verso l’alto, da una parte presenta scene di guerra mentre dall’altra scene di pace. Abbiamo deciso di rifarlo modernamente perché c’è un grande collegamento con l’attualità, infatti sullo Stendardo Moderno, sempre dalla parte dei lati, abbiamo pensato di rappresentare scene dedicate ai momenti vissuti durante il Corona Virus e scene, invece, che celebrano la normalità, la quotidianità e la spensieratezza. Sui fianchi, a forma di trapezio, invece, sono stati raffigurati temi che evocano pace e serenità, ma anche responsabilità e civiltà.

- Come avete realizzato il lavoro?
Abbiamo realizzato questo lavoro con carta, cartone e fogli da disegno. Abbiamo disegnato sui fogli le figure che poi abbiamo ritagliato e incollato sulle facce dello stendardo realizzato in cartone.
- All’interno di quale percorso è stato ideato questo progetto?
In arte stavamo studiando la civiltà antica dei Sumeri che creò l’originale “Stendardo di Ur”, fatto in legno con figure costituite da piastre ricavate da grandi conchiglie; nel nostro Stendardo Moderno, invece, le figure sono in cartoncino a rilievo dipinte con colori caldi, su sfondo blu intenso come nel vero stendardo, a cui ci siamo ispirati.




- Come definireste questa opera?
La definiamo un’opera istruttiva e divertente… e, a tratti, anche imbarazzante. Inizialmente, durante “l’esposizione” per le vie della nostra città, Castel San Giovanni, eravamo timidi ma pian piano la timidezza ci è passata perché abbiamo notato che molti cittadini erano interessati al lavoro fatto da noi. I passanti che abbiamo intervistato, avevano preso seriamente il lavoro e l’hanno definito una raffigurazione che esprime solidarietà, parla di socialità, ecologia e che esprime buonumore e gioia.


- Quanto tempo ci avete impiegato a realizzare questo lavoro?
Per realizzare quest’opera ci abbiamo impiegato circa un mese, il problema è che il tempo meteorologico ci aveva impedito di portarlo in città quindi abbiamo dovuto aspettare qualche altra settimana prima di presentarlo alla comunità Castellana.
- Che significati ha per voi?
Noi volevamo ricordare a tutti l’uscita dalla pandemia dopo un periodo per noi ragazzi difficile, sia con la scuola che socialmente. Come avevamo detto prima ci è servito per sconfiggere la timidezza, l’imbarazzo e portare a tutti un po’ di felicità.
- Quale parte del lavoro vi è piaciuta di più?
La parte più bella è stata quando abbiamo lavorato in gruppo e sfilato per le strade della città con lo Stendardo Moderno in mano. Per noi è stato un lavoro divertente ma nello stesso momento anche educativo e di apprendimento, siamo davvero felici del risultato ottenuto!
Vi ringraziamo della disponibilità per questa intervista, vi facciamo i complimenti e vi auguriamo buona giornata, alla prossima!