“Il filo della Memoria – Hidden Figures – Sulle tracce di Anne Frank”: la nostra mostra

a cura della redazione

19/5/2022

Tutti siamo legati dal filo della nostra umanità, che ci viene in soccorso nei momenti di fragilità, di bisogno e che ci fa condividere le gioie e i traguardi raggiunti. A volte perdiamo il filo del discorso, siamo distratti, indifferenti, ci serve un filo di Arianna per ritrovare la strada nel labirinto che spesso costruiamo intorno a noi. Questo filo ci riporta alla base dell’essere umani, al rispetto dei diritti di tutti e possiamo ritrovarlo vivendo con partecipazione il presente e coltivando la Memoria del passato. Il filo del percorso che si è snodato durante il presente anno scolastico si è riavvolto attorno al momento finale nel quale le classi terze hanno presentato le loro riflessioni e i loro lavori.

Siamo partiti prendendo spunto, per la metafora del filo, dalla figura di Tina Pesaro, come descritta nel libro “Luci nella Shoah”, di Matteo Corradini. Accendendo le luci su Tina Pesaro, abbiamo potuto ripercorrere un tratto della nostra storia locale e della storia di una persona che è vicinissima a tutti noi. Una figura nascosta e luminosa insieme. Tina, infatti, come tutti noi, era legata alla sua famiglia da un filo robusto e cuciva la sua vita insieme ai suoi parenti, creando un bellissimo tessuto colorato. Ma la storia dell’odio e dell’indifferenza umana aveva cominciato a disfare quello che la famiglia aveva creato, strappando, distruggendo e calpestando senza pietà: le leggi razziali avevano infatti appeso ad un filo la vita di molte persone. E alla fine, quel filo, per milioni di esseri umani, venne tagliato; anche per Tina si spezzò il filo di famiglia che diventò un filo di Memoria. Il destino di Tina Pesaro si compie quando il 6 agosto 1944 arriva ad Auschwitz con l’ultimo convoglio dal campo di transito di Fossoli e si snoda parallelo a quello di un’altra giovane, Anne Frank, che arriva ad Auschwitz un mese dopo, il 6 settembre 1944. Entrambe saranno travolte dagli stenti e dalla malattia e se ne andranno a poche settimane di distanza, di lì a qualche mese. I ragazzi delle terze di Castel San Giovanni e Sarmato hanno preparato, nel corso di questi mesi, dei “libri d’inciampo”, che contengono le loro riflessioni, ricerche e rielaborazioni sul lavoro fatto incentrato sulla lotta alle discriminazioni.

Anche Anne Frank, figura nascosta, dal suo rifugio, è come un faro luminoso per i milioni di persone che leggono il suo diario e le sue parole, grazie alle quali riesce a sopravvivere ed è, per noi oggi, una luce nella Shoah. Una rappresentanza della nostra scuola è partita alla volta di Amsterdam “sulle tracce di Anne Frank”, per ripercorrere la sua storia visitando i luoghi dove ha vissuto e per rinnovare le emozioni ed entrare in profondità nella Storia. Nella mostra sono esposte le tracce del loro percorso.

Matteo Corradini, curatore dell’edizione 2017 del “Diario” di Anne Frank per la casa editrice Rizzoli, ha dato supporto alle classi in merito al progetto e tenuto incontri di preparazione al viaggio ad Amsterdam. Ci ha anche fornito materiale per la mostra: libri su Anne Frank e libri d’epoca, degli anni Trenta, identici a queli che Anne leggeva. Nel “Diario”, infatti, scrive che i libri erano attesi con impazienza da tutti coloro che vivevano nascosti nella casa sul retro, erano come regali per nutrire la loro anima, impaurita e offesa dagli eventi; i benefattori della famiglia Frank, infatti, insieme al cibo portavano ai clandestini anche libri e riviste.

Un gruppo di ragazzi che partecipano al progetto Erasmus +Human rights, hidden figures” ha viaggiato verso la Spagna, a Saragozza ed ha ospitato i compagni spagnoli in uno scambio all’insegna della ricerca, della conoscenza e del rispetto. I diritti umani sono l’antidoto all’intolleranza, vanno esercitati ogni giorno, rintracciati nelle piccole cose come nei grandi eventi storici. La mostra restituisce ai visitatori anche i loro lavori, come tanti fili che si uniscono insieme per diventare una corda forte e robusta, che ci tiene uniti e ci sorregge quando camminiamo con fatica e che possiamo lanciare a chi ha bisogno di essere aiutato, diventando abitudine di impegno quotidiano. Anche di questo percorso, si trovano tracce nella mostra.

Durante l’inaugurazione della mostra, avvenuta alla presenza degli assessori all’istruzione di Castel San Giovanni e Sarmato, di Matteo Corradini e di una folta rappresentanza di professori, genitori e ragazzi, abbiamo potuto ascoltare un video messaggio di Donatella Cipolato, figlia di Virginia Gattegno, l’ultima superstite di Auschwitz del ghetto di Venezia; la sua vita è stata ricostruita nell’ultimo libro di Corradini “Per chi splende questo lume”.

Ha completato l’inaugurazione, il gradito concerto del gruppo musicale d’istituto, guidato dal professor Stefano Cirinnà.

Tutti abbiamo cercato degli spunti per annodare il filo della Memoria all’oggi, per legarci alla famiglia di tutti gli uomini. Questo è il filo indistruttibile, che non si potrà mai spezzare e che dobbiamo usare per tessere le nostre vite.

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