DI Giada Maiocchi e Rezarta Doka
27/02/2023
Siamo due pallavoliste e vogliamo raccontarvi di un’atleta che è per molti motivo di ispirazione: Paola Egonu.
D:Come ti chiami?
R: Il mio nome è Paola Ogechi Egonu.
D:Quando sei nata e quanti anni hai?
R:Sono nata a Cittadella il 18 Dicembre 1998 , quindi ho venticinque anni.
D: Qual è la tua professione?
R:Lavoro come pallavolista ma non tutti sanno che nel frattempo studio ragioneria a Milano.
D:Che origini hai?
R:Ho origini nigeriane.
D:Dove ha inizio la tua mitica storia?
R:Ho iniziato a giocare proprio nella mia città di nascita: Cittadella.

D:E poi, dove sei andata per arrivare alla serie A?
R:Mi hanno chiamato nel Team Federale del Club Italia in Serie B1; mi sono impegnata molto per quattro intensi anni per arrivare a quel traguardo.
D:Quanto sei alta?
R:Sono alta un metro e novanta.
D:Da quanti membri è formata la tua famiglia?
R:La più ristretta da cinque persone: io, mia madre Eunice, mio padre Ambrose, mio fratello Andrea e mia sorella Angela.
D:Hai qualche parente pallavolista?
R:Sì, mia cugina!
D:Hai viaggiato molto grazie alla pallavolo?
R:Ho viaggiato molto, per esempio ho giocato in Serbia, Croazia, Romania e Bulgaria.
D:Che ruolo ricopri nella tua squadra attuale?
R:Opposto
D:Che rapporto hai con la nazionale italiana?
R: Ho un rapporto molto bello con le mie compagne, ma nell’ultimo periodo non gioco più perché ho deciso di prendermi una pausa.
D:Come ti senti quando ti dicono degli insulti razzisti?
R:Inizialmente, alle prime partite, capitava molto spesso che i genitori delle ragazze contro cui stavo giocando mi facessero dei versi, mi deridessero, per questo ci rimanevo male e finita la partita andavo in spogliatoio e mi mettevo a piangere, pensavo di essere io sbagliata. Ora, però, ho capito che avevano torto loro.
D:Perché hai scelto di partecipare al festival di Sanremo? Ti è piaciuto?
R:Ho scelto di partecipare perché un mio sogno era di far sentire la mia voce su questo argomento, cioè la lotta contro la violenza del razzismo, che ha toccato molto la mia vita. Volevo far arrivare il messaggio ad un gruppo di persone molto vasto come a quelle che seguono Sanremo e ce l’ho fatta!
Grazie per l’intervista che speriamo diventi possibile!
