Recensione del libro: “Il Cacciatore di Sogni”

di Cristiano Gobbi e Alessio Groppi

04/03/24

Autrice: Sara Rattaro

4 luglio 1984: un ragazzino con un braccio rotto, un volo Barcellona-Roma, l’incontro con un eroe. Questi sono gli ingredienti della storia che ci racconta Luca, un dodicenne con il talento della musica e un sogno: quello di distinguersi dagli altri.

Tutto comincia per caso, quando la sorte decide di intromettersi tra lui e la sfortuna: due dita rotte per colpa del fratello erano davvero una maledizione per un pianista come lui! Non poteva di certo immaginare che presto il suo destino sarebbe cambiato… Complice l’ennesimo litigio con Filippo (il fratello), tutto eccitato per la presenza di Diego Armando Maradona sul loro aereo, Luca si ritrova sul sedile accanto a un vecchio signore, somigliante a Babbo Natale non solo per il suo aspetto, ma anche per le sue parole e per l’espressione del suo volto: sembrava davvero capace di fare magie! Inizia così il racconto della vita di Albert, un bambino polacco nato cieco da un occhio alla vigilia della Prima Guerra Mondiale, che salvò il mondo. Perché questo misterioso uomo anziano decide di consegnare a Luca il regalo di questa avventura straordinaria? “Andrà tutto per il meglio. Basta che tu lo voglia con tutto te stesso”… forse la chiave di lettura è racchiusa in questa affermazione iniziale: sono poi così diversi Luca e Albert?

Il cacciatore di sogni ci consegna un grande incoraggiamento: trovare la colonna sonora della propria vita e suonarla con coraggio e determinazione, pensare in grande ed essere generosi. Ci ha colpito la capacità di Albert, come anche di Luca, di saper trasformare le fragilità in trampolini per dare il meglio di sé. Un romanzo per ragazzi (e non solo) magnetico e delicato.

Se il libro fosse un OGGETTO sarebbe una CALAMITA, perché ti attrae dall’inizio alla fine.

Se il libro fosse un COLORE sarebbe il VERDE, perché insegna a sperare ed è simbolo di crescita.

Se il libro fosse una CANZONE sarebbe “SCATOLE” dei Pinguini Tattici Nucleari, perché invita a seguire i propri sogni e passioni.

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