Intervista al prof. Jacopo Carini 

29/4/2024

Visto che ci piace la musica e ci piace anche raccontare esperienze significative, abbiamo deciso di intervistare il nostro prof. Jacopo Carini. Abbiamo deciso di intervistarlo perché, oltre ad essere un professore della nostra scuola, è anche un musicista.  Inoltre, ha anche viaggiato per l’Europa ed in particolare nei Paesi Bassi e questo ci ha affascinato e incuriosito. Ecco a voi l’intervista!

D: Perché ha deciso di diventare insegnante in aggiunta alla carriera musicale?

R:  Sto continuando la carriera musicale perchè mi è indispensabile, infatti affiancata alla carriera  da insegnante mi aiuta ad avere nuovi stimoli e ad arricchire il mio percorso.

D: Come si sono sviluppati i suoi studi musicali?

R: Ho studiato flauto alla scuola media, poi sono passato al conservatorio “G. Nicolini” di Piacenza; infine ho seguito un maestro olandese perfezionandomi al Conservatorio Reale dell’Aia.

D: Con quale strumento ha iniziato la sua carriera da musicista?

R: Ho  iniziato con il flauto traverso che continuo ancora oggi. Inoltre continuo anche a suonare il pianoforte un po’ perché l’ho studiato al conservatorio e un po’ perché mi piace la completezza di questo strumento. Al contrario del flauto traverso, che suono per lavoro, il pianoforte lo suono con i miei amici.

D: Da chi è stato ispirato, nella sua carriera?

R: La musica mi ha sempre appassionato, sono nato a Castel San Giovanni e vivevo in una famiglia con una forte passione musicale, infatti mio papà suonava il piano e la sera mi piaceva ascoltarlo; ma la mia passione è nata dal saggio di mia sorella, quando ho sentito per la prima volta il flauto traverso: da lì mi sono appassionato.

D: Ha qualche altro hobby?

R: Ho sempre amato praticare sport: da giovane praticavo calcio e, per una passione familiare, ho praticato anche sub e nuoto. Un’altra passione è la cucina. All’inizio non ero molto bravo ma quando sono andato nei Paesi Bassi ho scoperto che è divertente, soprattutto quando cucinavo piatti italiani per altre persone straniere. Tra tantissimi piatti provenienti da tutto il mondo, io preparavo Pisarei e Fasò, sicuramente quasi nessuno li aveva assaggiati! Infatti hanno riscosso un grande successo, insieme agli altri piatti della tradizione piacentina.

D: Visto che ha viaggiato all’estero, ci potrebbe consigliare un posto dove andare?

R: Ho viaggiato tanto all’estero e studiato nei Paesi Bassi. Sicuramente un’esperienza in un paese straniero arricchisce non solo lo studente ma anche la persona. Per questo consiglio di seguire un percorso Erasmus e, oltre ai Paesi Bassi, consiglierei di visitare la Svezia e gli Stati Uniti.

D: Sappiamo che è stato convocato dal re dei Paesi Bassi, sempre per questioni musicali, com’è stata la sua esperienza?

R: L’occasione dell’incontro con il Re dei Paesi Bassi è stata la partecipazione alla consegna del Premio Erasmus (un’importante onorificenza olandese). Il palazzo reale era davvero maestoso e imponente… un’emozione unica.

D: In quante scuole ha insegnato? 

R:  Oltre alla scuola di Castello, dove mi trovo molto bene, ho insegnato alla “Italo Calvino” (che è stata anche la mia scuola media) e in altre scuole della provincia. Ho insegnato flauto al conservatorio “G. Nicolini” e anche privatamente.

D: Se fosse su un’isola deserta e potesse portare solo 3 oggetti, quali sarebbero?

R: Mi porterei ovviamente il mio strumento musicale, un libro e la canna da pesca.

D: Cosa direbbe a noi studenti che potremmo decidere di seguire un percorso musicale?

R: E’ bello avere un proprio sogno ed inseguirlo (mi piace ricordare una scena della “Ricerca della felicità” con Will Smith in cui il padre dice al figlio di non permettere a nessuno di dirgli che non è in grado di fare qualcosa). L’ importante è avere costanza ma non fretta.

Ringraziamo il prof. Carini per la sua disponibilità.

Lascia un commento