Di Carolina Rebecchi ed Ean Tasi
27/1/2025
Il 12 novembre 2024, i ragazzi di tutte le classi del nostro istituto hanno potuto partecipare ai Giochi d’Autunno, promossi dall’università Bocconi di Milano per le scuole secondarie di primo e secondo grado. I Giochi d’Autunno sono una gara di giochi matematici e propongono una serie di quesiti che gli studenti devono risolvere individualmente nel tempo di 90 minuti. Sono stati pensati per mettere alla prova le abilità logiche e matematiche degli studenti. L’iscrizione ai giochi non era obbligatoria, ogni alunno poteva scegliere se partecipare, versando una quota.

Per gli studenti della nostra età c’erano due livelli: il C1 per gli studenti di prima e seconda media e il C2 per gli studenti di terza media e prima superiore. Nell’edizione 2024, in tutto, gli esercizi da completare erano sedici, otto per ogni categoria e dovevano essere risolti nell’arco di un’ora e mezza. Era consentito portare con sé matita, gomma, forbici, righello, compasso e fogli. Non erano ammesse calcolatrici o tavole numeriche. Ai vincitori verranno assegnate delle medaglie e a tutti i partecipanti sarà consegnato un attestato di partecipazione. Nel momento in cui ci sono stati consegnati i fogli, si sentiva nell’aria l’agitazione: tutti ne provavamo almeno un po’. Le prove erano difficili, ma nel complesso fattibili. Non era obbligatorio consegnare la prova allo scadere dell’ora e mezza, si poteva consegnare il foglio quando gli esercizi erano finiti. Il nostro esercizio preferito è stato quello dei pacchi regalo: bisognava indovinare il pacco in cui era contenuto un premio, gli altri erano vuoti. I vincitori e i risultati dei test devono ancora uscire sulla piattaforma dell’università Bocconi, a noi verranno detti a scuola. Le gare continueranno fino alle nazionali dove si eleggerà un vincitore.

I giochi matematici vogliono trasmettere un messaggio che sia quello di avvicinamento alla matematica, a prescindere dalla futura occupazione che i partecipanti poi sceglieranno, perché avere una mentalità aperta e predisposta al ragionamento è sicuramente di aiuto in qualsiasi campo, non solo in quello scientifico. In Italia, circa il 26 % dei ragazzi sceglie un liceo con indirizzo scientifico, il 19% un istituto a indirizzo tecnico o tecnologico e circa il 2% una scuola superiore professionale a indirizzo tecnico. Ma la veloce evoluzione della tecnologia e gli obiettivi delle aziende, imposti dalle nuove sfide di mercato, richiedono professionalità con competenze scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche, che al momento scarseggiano. Tanto che il 23% delle imprese Italiane, fatica a trovare professionisti adeguati per guidare la crescita futura. Oggi la maggior parte delle aziende è infatti alla ricerca di profili STEM, acronimo che sta per Science, Technology, Engineering e Mathematics. Nel nostro paese, solo uno studente universitario su quattro è iscritto ad una facoltà STEM. Grazie a queste manifestazioni e a progetti di coding, robotica educativa e pensiero computazionale rivolti a bambini e a ragazzi, potremo rispondere con le giuste competenze alle richieste future del mercato del lavoro.