di Navraj Singh
2/3/2025
Il 20 febbraio scorso, la classe 1^C, accompagnata dalla professoressa Vanessa Valenti, è andata nel laboratorio di scienze per fare tre esperimenti.
Durante il primo esperimento, abbiamo utilizzato: un piattino di plastica, tre zollette di zucchero, colorante alimentare atossico, una beuta di vetro con acqua, una pipetta.
Abbiamo messo due zollette di zucchero in un piatto contenente dell’acqua colorata.
Dopo 15 minuti le zollette di zucchero della nostra squadra sono diventate blu, inoltre poco alla volta si sono sciolte. Abbiamo capito che l’acqua colorata risale per capillarità negli spazi piccolissimi tra lo zucchero.

Anche nel secondo esperimento abbiamo capito il concetto di capillarità.
Abbiamo usato questi materiali: becher di vetro con acqua, colorante alimentare e un gambo di sedano fresco.
Abbiamo immerso un gambo di sedano in un bicchiere con acqua colorata viola e abbiamo notato che dopo trenta minuti era diventato, nella parte inferiore, violastro.
La prof. ssa Valenti ci ha spiegato che anche in questo caso l’acqua colorata risale nei canali del sedano per capillarità.Infine, per il terzo esperimento, la nostra insegnante aveva preparato: bicchiere di plastica, beuta di vetro con acqua, pepe macinato, piccolo becker con detersivo per i piatti, cotton fioc, pipetta di plastica.
In questo caso abbiamo scoperto il concetto di tensione superficiale.
Qui dovevano riempire fino all’orlo il bicchiere di acqua aiutandosi nei momenti finali con la pipetta ed osservare la superficie. Abbiamo capito che la superficie e’ curva e si riveste di uno strato sottile che si chiama tensione superficiale: questo strato ha la proprietà di non fare affondare oggetti che pesano pochissimo. Infatti versando in modo uniforme il pepe sullo strato di tensione superficiale vedevamo che il pepe non affondava ma restava a galla.
Poi però abbiamo immerso il cotton fioc nel detersivo e con il cotton fioc abbiamo appoggiato il detersivo sul velo di superficie di pepe.

Il detersivo è un tensioattivo che ha rotto la tensione superficiale: per questo, sulla superficie, si osservavano spazi vuoti e il pepe si spostava lateralmente, finendo anche sul fondo del bicchiere.
La protagonista dell’esperimento era infatti la proprietà di tensione superficiale.
Questi esperimenti ci sono piaciuti tantissimo, abbiamo capito che la scienza è una materia molto vicina alla nostra vita, inoltre attraverso gli esperimenti abbiamo capito come funziona la realtà che ci circonda!