Haiku: poesie giapponesi e come crearle

23/02/25

Quello che avete appena letto è un “haiku”, cioè una tipica poesia giapponese. Dopo aver letto in classe il libro “Come Un Germoglio Di Bambù”, scritto da Chiara Lorenzoni e Pino Pace, un libro piccolo e veloce da leggere, ma con un grande significato che tocca il cuore, ci siamo appassionati di haiku e abbiamo contagiato la redazione del nostro giornalino.

Ma facciamo un passo indietro: cos’è un haiku? Gli haiku sono stati inventati nel 17esimo secolo da Matsuo Munefusa, detto Bashō; figlio di un samurai, nato da una famiglia povera. Per questo andò a servizio da un nobile della sua stessa età e con la passione per la letteratura. Con lui cominciò a comporre e pubblicare le sue poesie. Yoshitada morì pochi anni dopo e Matsuo Munefusa si trasferì a Tokyo. I suoi componimenti piacevano e il giovane maestro aprì una scuola di poesia con centinaia di allievi. Qui prese il soprannome di Bashō (banano in giapponese), come la pianta che gli allievi avevano piantato di fronte a casa sua. Poi, stanco della vita di città, decise di intraprendere dei lunghi viaggi in tutto il Giappone. Durante uno dei suoi viaggi si ammalò e morì poco dopo, a cinquant’anni. I suoi allievi fecero pubblicare le sue opere. Ci è piaciuto molto il maestro degli haiku perché deciderà di non versare sangue come i Samurai, ma inchiostro, come i veri poeti.

Bashō raffigurato da Hokusai

Ma ora che ci siamo acculturati un po’, torniamo a questi haiku. Sono delle piccole poesie di 3 versi, senza rima e titolo. Devono per seguire uno schema preciso, il primo verso deve avere in tutto 5 sillabe, il secondo 7 e il terzo ancora 5. Dunque 5-7-5, per un totale di diciassette sillabe. I contenuti dell’haiku colgono l’attimo, l’emozione del momento che deriva dalla natura, dalle situazioni che si stanno vivendo. Quindi, attratti da queste piccole poesie, noi della redazione abbiamo provato a comporne qualcuna, ed ecco il risultato: “Gli haiku della redazione”.

La redazione

articoli e podcast

a non finire.

Lascia un commento