Di Leonardo Cantoni e Alessandro Bricchi
Buongiorno a tutti, oggi avremo l’onore di intervistare uno degli scienziati più importanti, che ha rivoluzionato la scienza umana e il modo di pensare, un vero genio! Il suo nome è Galileo Galilei! E allora lasciamo spazio all’intervista.
D: Buongiorno carissimo Galileo, e benvenuto. Le volevo chiedere come si è avvicinato alla scienza e a quale età.
R: Innanzitutto buongiorno a voi. Ho iniziato a studiare nel monastero di Vallombrosa, dove mi trovavo molto bene e imparavo molte nozioni utili e interessanti; in seguito, dovete sapere che è stato mio padre a dirmi di iscrivermi alla facoltà di medicina dell’università di Pisa, dove però non mi sono trovato bene. Quindi ho abbandonato e mi sono dedicato alla matematica, la mia passione, che ai miei tempi era un’arte.

D: Come potrebbe descrivere il suo carattere ?
R: Penso di essere curioso, testardo, imparziale e intelligente e giusto un po’ goloso.
D: Ci racconti una curiosità sulla sua famiglia.
R: Come già sapete, vengo da Pisa. La mia famiglia è numerosa, mio padre è un musicista piuttosto bravo ma non ricco come mia madre vorrebbe. Sono tutti molto affettuosi e gentili, ma c’è sempre stato solo un problema: la fame!
D: Senta signor Galileo, potrebbe indicarci le sue principali invenzioni e scoperte?
R: Allora, le prime due sono: il compasso militare e il microscopio. Successivamente ho ideato il telescopio, che ho modificato prendendo spunto da un progetto degli olandesi, che originariamente lo usavano per divertirsi e giocare. Poi, nel 1609, ho utilizzato per la prima volta il telescopio puntandolo verso la luna e scoprendo che non era una sfera perfetta come i libri sacri e gli antichi dicevano. Questo ha dato il via ad una vera e propria Rivoluzione! Una innovazione, che forse tutti nel mondo conosceranno, è il Metodo Scientifico Sperimentale, che si divide in fasi; la prima consiste nell’osservare il fenomeno naturale, nella seconda invece si deve formulare l’ipotesi sul fenomeno osservato, nella terza, si deve riprodurre il fenomeno attraverso una serie di esperimenti, che possono confermare o negare l’ipotesi iniziale. Quindi si descrive la legge che guida il fenomeno con la lingua della matematica.
Ai miei tempi, infine, c’erano delle teorie riguardo l’universo: la più nuova era detta “Copernicana”, formulata da uno scienziato polacco, Nicolò Copernico, che era stato il primo a dichiarare, secondo i suoi studi, che la terra ruota intorno al sole e non è al centro dell’universo. Questa teoria era “pericolosa” perché contraddiceva le Sacre Scritture ma era giusta e io l’ho sostenuta a rischio della vita.
D: Cosa ha fatto quando le hanno chiesto di misurare l’Inferno?
R: Lo ammetto, faceva ridere anche a me, ma come sempre ho rispettato tutte le richieste, e ho formulato una tesi, che, anche se non corretta, ha convinto tutti e questa è una bella soddisfazione. E inoltre, mi hanno pagato bene!
D: Quando è stato convocato a Roma, al Tribunale della Santa Inquisizione, ha provato paura, terrore o rabbia?
R: È stato un brutto momento. Ho provato a resistere ma ero vecchio e stanco; ho quindi preferito concludere la mia vita tranquillamente e abiurare, cioè dichiarare che la teoria copernicana è falsa. Un brutto colpo. Poi sono dovuto stare agli arresti domiciliari nella mia casa di Arcetri. Lì ho continuato a studiare. So che oggi, dove c’era la mia casa, sorge un importante osservatorio astronomico, una bella eredità per chi vorrà studiare l’universo, come ho fatto io.
Signor Galileo, è stato un immenso piacere stare in sua compagnia e intervistarla, la ringraziamo per la sua disponibilità e per essere stato capace di cambiare il mondo!