di Beatrice Lavelli
7/4/2025
Qualche tempo fa, agli alunni della 2 ^ A, dopo avere letto e analizzato numerosi esempi, è stato assegnato un compito: elaborare una poesia sullo sport, facendosi guidare dalle proprie emozioni ed esperienze. Ognuno ha scritto qualcosa che riguardasse il suo sport preferito, quello che praticava o quello in cui eccelleva. La biro tracciava percorsi sconfinati, creava parole e ne univa diverse: ne sono uscite poesie profonde che trattavano di sport e dell’effetto che faceva sugli alunni. Esse riguardavano la danza, la pallavolo, il basket, il calcio, il nuoto. Nelle righe che seguono vi presentiamo due delle poesie scritte dai ragazzi, riuscite ad indovinare di che sport trattano?
IL SOGNO IN UN CESTO
“Era l’ennesimo sport che provavo,
uno tra i tanti ma non immaginavo
che come una freccia avrebbe centrato il mio cuore
con gran fragore,
ricordo di quando ho portato per la prima volta la palla a canestro,
di quando l’ho messa dentro con il destro,
di quando perdevo la palla,
di quando correvo come un gheoardo a recuperarla,
di quando per la prima volta dei miei campioni ho visto la partita,
di quando ho esultato con la mia squadra per una vittoria,
di quando ho perso e non c’era così tanta gloria,
di quando il basket è entrato nella mia vita,
di quando tracciavo canestri come la matita,
di quando da play maker come un regista costruivo l’azione,
di come, ancora oggi, un canestro mi regali tanta emozione.” (Beatrice Lavelli)

UNO DI UNDICI
“Essere un pittore.
Essere ghiaccio, essere granito,
essere nient’altro che infinito.
Essere un ruggito dentro la foresta,
essere un equilibrista col cielo sopra la testa.
Essere gigante.
Donare, pur essendo mendicante,
credere, pur essendo titubante.
Correre fino all’ultima goccia di fiato,
sognare in un successo insperato.
Essere fuoco.
Fuoco. Gigante. Pittore.
La passione fiorisce nel mio cuore.
Nessun re in questo reame,
Undici maglie, un solo legame.” (Cristiano Gobbi)
