Di Federico Maiocchi
6/11/2025
Spesso sottovalutiamo gli alberi, considerandoli parte del paesaggio, mentre queste creature, oltre a rendere vivibile il nostro ecosistema, possono essere anche un valido aiuto per la nostra salute. Per chi è appassionato di alberi come me, è molto interessante approfondire le loro caratteristiche. Oggi vi parlerò del pino argentato, un albero dalle proprietà curative.

In pratica è chiamato così perché il colore dei suoi aghi è azzurrino/argentato. Ha proprietà balsamiche, espettoranti, astringenti e rafforza il sistema immunitario grazie all’alto contenuto di vitamina C, cinque volte superiore a quella di un limone. Il pino argentato è adatto a preparare decotti (erbe fresche bollite in acqua) contro il raffreddore e l’influenza, ma anche per aromatizzare i cibi che mangiamo.

Oltre al pino argentato, si possono usare, per caratteristiche simili: il pino silvestre, l’abete bianco, l’abete rosso, il pino nero, il pino cirmolo (cembro), il larice, la douglasia, il pino mugo. Ma attenzione: queste conifere non devono essere confuse con il tasso, un albero molto velenoso (detto “albero della morte”) che si può distinguere dagli abeti grazie agli aghi piatti, la presenza di bacche rosse con semi neri, l’assenza di pigne. Come abbiamo visto, il mondo dei pini e degli abeti è molto grande e comprende anche alberi nelle cui pigne si trovano dei frutti: i pinoli. Per esempio, il pino marittimo, molto diffuso nelle zone della Liguria e nelle aree mediterranee, oltre ad avere aghi commestibili, ha frutti che sono contenuti nelle pigne: i pinoli, appunto.
Questi frutti si possono mangiare, costituiscono un ingrediente essenziale del pesto genovese e sono anche un alimento prelibato per gli scoiattoli, che li mangerebbero tutto il giorno. In questo viaggio, che speriamo vi abbia interessato, abbiamo scoperto qualcosa di più sul magico mondo degli abeti e dei pini.
