di Giulia Parolini e Sara Milijkovic
30/05/2020
Dal 7 dicembre al 14 dicembre 2019, cinque alunne (Sara, Giulia, Klaudia, Alice e Giada – quest’ultima di Sarmato), fra cui noi, accompagnate dalle Prof. Ceruti e Bassi, sono partite per la Norvegia con il progetto Erasmus +.
Il ritrovo era alle 7:45 di sabato mattina dal parcheggio della Scuola Primaria “Tina Pesaro” con un pulmino privato, per arrivare all’aeroporto di Milano Linate. Dopo i controlli, ci siamo imbarcate verso Amsterdam, dove era previsto uno scalo, quindi abbiamo preso il secondo aereo per arrivare a Oslo. Dopo un lungo viaggio, siamo finalmente atterrate in Norvegia e abbiamo preso il treno per Kolbotn, per raggiungere le nostre famiglie ospitanti.
Domenica abbiamo trascorso l’intera giornata con le famiglie, durante la quale alcune hanno vistato la capitale, tra i magnifici e famosi mercatini di Natale di Oslo, mentre altre si sono cimentate in partite di pallavolo e gare di cavalli.
Il giorno seguente abbiamo passato la mattinata nella Ingerasen School, ovvero la scuola. Abbiamo fatto diversi giochi per conoscere non solo i norvegesi ma anche le spagnole, i tedeschi e i bulgari (anche loro hanno partecipato al progetto) e abbiamo presentato il lavoro della nostra scuola ”Act as hereos”. Il pomeriggio invece siamo andate da Rush, ovvero un parco di trampolini al chiuso e la sera l’abbiamo passata con le famiglie.
La mattinata di martedì l’abbiamo trascorsa sempre a scuola, divisi in gruppi misti di 5 persone dei 5 paesi: l’attività consisteva nel preparare una campagna per sostenere uno dei candidati individuati e assegnati a noi ragazzi per l’attribuzione del Premio Nobel per la Pace. Il candidato vincitore è stato quello del gruppo di Giulia: Greta Thumberg. Alle 16:50 invece abbiamo preso il treno per Oslo per la processione con le torce per vedere uscire sulla balconata del Grand Hotel il vero vincitore del Premio Nobel, Abiy Amhed Ali… una grade emozione!
Mercoledì abbiamo passato la prima ora a scuola, con i nostri studenti ospitanti, poi abbiamo preso il treno per Oslo e dopo ci siamo divisi in due gruppi. Alcuni hanno prima visitato la città (il parlamento, una chiesa e la famosa Opera House di Oslo) e altri hanno visitato il 22 Centre, in memoria delle vittime della strage del 22 aprile del 2011, per poi darsi il cambio. Il pomeriggio e la sera invece noi ragazze con le nostre studentesse ospitanti siamo andate al Centro Commerciale di Ski e abbiamo cenato insieme in compagnia.
Giovedì con un pullman ci siamo recate all’Isola di Utoya, famosa per l’attentato del 22 Luglio del 2011. Lì 78 ragazzi sono stati uccisi da un uomo avverso alle idee del Governo Norvegese. Abbiamo visitato l’Isola e i locali dove quei poveri ragazzi hanno cercato di scappare da quella orribile persona. Ma la giornata ha avuto non solo attimi tristi, ma si è conclusa con una festa nella scuola con mercatini di Natale, pizza e balli di gruppo.
Venerdì è stata una giornata abbastanza calma e tranquilla: a scuola abbiamo ricevuto gli attestati, abbiamo visitato il museo delle navi vichinghe e abbiamo avuto del tempo libero nella capitale Oslo. La serata l’abbiamo passata in famiglia, creando i GingerBread Biscuits (dei biscotti molto famosi e mangiati in Norvegia) e abbiamo ballato canzoni di Natale con le famiglie.
Sabato abbiamo dovuto lasciare le nostre famiglie e ragazze ospitanti e ci siamo diretti da Kolbotn a Oslo e da Oslo all’aeroporto con il treno per il volo Norvegia->Amsterdam e Amsterdam-> Italia. Abbiamo fatto un lunghissimo viaggio, con vari pensieri dalla tristezza e il pezzo di cuore lasciato lì, all’ansia per le valigie visti i due scali, al desiderio di riabbracciare famigliari e amici. Arrivati in Italia abbiamo preso il pulmino che ci ha portato a Castel San Giovanni.
Consigliamo a tutti questa bellissima esperienza, un’esperienza che ti cambia la vita, ti fa conoscere nuove culture e ti mostra che puoi trovare anche un gruppo di persone, che non vedi tutti i giorni ma di cui ti puoi fidare, come una seconda famiglia.






