ERASMUS+ “Lab4space”: la notte in biblioteca e tre giorni a Spettine

Di Selene Zucca e Rita Guerriero

18/2/2019

Nell’ambito del progetto europeo Erasmus+ Lab4space che ha interessato i bambini della scuola primaria “Tina Pesaro” e gli studenti delle scuole partner di Siviglia (Spagna), Bikiernieki (Lettonia) e Maribor (Slovenia), abbiamo partecipato ad alcuni divertentissimi momenti. Sono state attività fatte per accogliere i compagni stranieri in visita in Italia:  la “Notte in biblioteca”  e  i “Tre giorni a Spettine”.

 

Durante la notte in biblioteca, abbiamo giocato tutta la sera insieme ai bambini Lettoni, Sloveni e Spagnoli a una grande caccia al tesoro. Alcuni insegnanti si sono travestiti da personaggi di libri e film famosi, come Harry Potter, Il Mago Di Oz,  Pinocchio e Shrek e hanno animato la serata raccontando storie divertenti e guidando l’attività.

I tre giorni a Spettine sono stati molto divertenti. Eravamo circa una cinquantina di ragazzi. Il giorno in qui siamo arrivati, abbiamo conosciuto tutti i ragazzi stranieri. Durante il secondo giorno abbiamo ascoltato gli inni nazionali Lettoni, Spagnoli e Sloveni. Poi, di pomeriggio, due ragazzi per ogni nazionalità hanno fatto l’alza bandiera. Matteo Corradini, scrittore ed ebraista, ci ha fatto riflettere in modo molto divertente, sul concetto di diversità. L’ ultima sera abbiamo osservato, in cielo, con l’aiuto di esperti, le costellazioni principali, tra cui l’Orsa Maggiore, l’Orsa Minore, lo Scorpione e l’Acquario. L’ultimo giorno abbiamo recitato in Inglese la favola del leone e del topo.

E’ stata una bella esperienza, speriamo poterla ripetere!

Un’esperienza emozionante in Europa

Erasmus+ “Lab4space”:  ragazze e ragazzi al lavoro in Europa

di Francesca Carella, Irene Lombardelli, Alice Bollani

18/02/2019

Si è da poco concluso il progetto europeo Erasmus+ “Lab4space”, cui il nostro istituto ha partecipato con la scuola primaria “Tina Pesaro”. Le attività del progetto hanno interessato anche gli studenti delle scuole partner di Siviglia (Spagna), Bikiernieki (Lettonia) e Maribor (Slovenia). Oltre 200 bambini negli ultimi due anni e mezzo hanno lavorato e condiviso attività che valorizzassero l’aspetto dell inclusione e 25 di loro hanno avuto la possibilità di visitare le scuole partner e scambiare con i loro coetanei i lavori eseguiti. 

In particolare, nel marzo 2017 e nel maggio 2018 alcuni alunni allora della scuola primaria e oggi presenti nella redazione del nostro giornale, hanno viaggiato prima in Spagna a Siviglia e poi in Lettonia a Daugavpils e a Riga dove hanno avuto l’occasione di conoscere persone di nazionalità diversa dalla propria e le loro abitudini e tradizioni.

I ragazzi italiani a Daugavpils

Si è trattato, in entrambi i casi di un viaggio di sette giorni, durante i quali le giornate sono state ricche di attività. Rivolgiamo qualche domanda a Francesca Carella e ad Alice Bollani, che sono state in Lettonia.

Domanda: Com’è stata l’accoglienza?

Francesca: E’ stata molto calorosa, con una serie di spettacoli a tema.

Domanda: Quale momento ti è particolarmente piaciuto?

Lavori di gruppo a scuola

Alice: Mi sono divertita quando abbiamo provato i giochi tipici lettoni, quando abbiamo visitato una manifattura di costumi teatrali e ci siamo vestiti come personaggi del Settecento e quando abbiamo visitato Riga, la capitale.

In visita a Riga

Domanda: E’ stato difficile ambientarsi?

Francesca: Non tanto perché non ero da sola, abbiamo viaggiato in otto con tre dei nostri maestri. Inoltre avevamo già conosciuto in Italia alcuni dei ragazzi che poi abbiamo rivisto in Lettonia.

A tavola

Domanda: Ci sono molte differenze tra la scuola che hai visitato e la nostra?

Alice: Non molte, la scuola di Daugavpils è molto grande ed attrezzata, è circondata dalla natura. Il paese è molto piccolo ed è in una zona diversa dalla nostra, molto più rurale.

Una zuppa “speciale”

Domanda: Sei ancora in contatto con le persone conosciute?

In battello!

Alice: Sì, attraverso un piattaforma online.

Condividere e conoscere

Facciamo ora qualche domanda a Irene Lombardelli che ha viaggiato in Spagna.

Domanda: Qual è l’attività che ti ha colpito di più?

Irene: Visitare la Spagna con le sue città; in particolare abbiamo fatto molte attività all’aperto, nei parchi e mi sono molto divertita

Domanda: E’ stata una bella esperienza?

Irene: Sì, molto bella perché ho conosciuto costumi e tradizioni di uno stato da vicino e non solo sui libri.

Domanda: Quali sono le caratteristiche che dovrebbe avere un ragazzo partecipante al progetto Erasmus+?

Francesca: Comportamento adeguato, buoni voti e determinazione.

Alice: Educazione, rispetto per la cultura altrui.

Irene: Secondo me deve essere soprattutto un persona socievole e cordiale!

 

 

La sicurezza è importante!

I ragazzi di prima media in piazza per riflettere su sicurezza e rischi

Di Daniele Sacchi, Riccardo Cozzo e Daniel Castagnola

19/02/2019

 

Elaborazione grafica di Daniel Castagnola

La sicurezza è importante e non va sottovalutata perché esistono molti rischi nella vita di tutti i giorni. Per questo, tutte le classi prime, sabato 13 ottobre, sono andate in piazza XX Settembre ad incontrare i volontari della Protezione Civile che ha promosso la manifestazione “Io non rischio”. Infatti, esistono pericoli molto seri che possono mettere a repentaglio la vita delle persone, ad esempio il terremoto.

Gli esperti ci hanno fatto riflettere su questo pericolo perché, per quanto riguarda il terremoto, la sicurezza non è mai troppa in quanto potrebbe succedere in qualsiasi momento, specialmente nelle zone sismiche, perciò bisogna seguire certe regole. Eccone alcune da rispettare, sia che ci si trovi in un luogo pubblico o a casa:

  1. Se si sentono delle scosse rifugiarsi immediatamente sotto un tavolo o un muro portante e non stare vicino a quadri o finestre.
  2. Mantenere la calma e non agitarsi.
  3. Se le vie di fuga sono sicure, uscire dai luoghi chiusi.
  4. Andare in un punto sicuro e per questo esistono i PUNTI DI RITROVO.

I volontari ci hanno consegnato del materiale informativo anche su altri rischi, come incendi, alluvioni e ci hanno consigliato di fare sempre attenzione nella vita di tutti i giorni, per noi e per gli altri.

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Logo dell’iniziativa “Io non rischio”

 

 

 

La corsa campestre femminile delle prime medie

La prima volta alla gara di corsa

di Calderoni Virginia, Fantini Laura, Tafsi Nohayla

21/2/2019

Il giorno 15/11/2018 le classi della scuola media “G. Mazzini” si sono recate al campo sportivo per la gara di corsa campestre. Nonostante la lunga attesa in quanto le classi prime sono state le ultime a gareggiare, la corsa si è svolta con il maggior entusiasmo possibile. Ansia ed orgoglio, la tensione era tanta ma il divertimento non fu da meno. I professori affermano che nella competizione abbiamo dato il massimo!

Immagine correlata

Ora vi proponiamo le prime dieci classificate e i loro tempi di arrivo:

1°: Nourhan Helal (di Sarmato)3’57”

2°:Guerriero Alessia (di C.S.G.)3’59”

3°: Losi Giulia (di C.S.G.) 4’21”

4°: Lezaic Tamara ( di Sarmato) 4’28”

5°:Calderoni Virginia (di C.S.G.) 4’29”

6°:Simran Kaur (di Sarmato) 4’30”

7°:Lodola Bata (di C.S.G.)4’35”

8°:Guerriero Rita (di C.S.G.) 4’36”

9°:Fantini Laura (di C.S.G.) 4’42”

10°:Monenciu Raffaella (di C.S.G) 4’44”

La gara si è conclusa con la proclamazione dei vincitori e con l’offerta di un buon tè caldo.

Le giornaliste della redazione rispettivamente  9°e 5°classificata, Laura Fantini e Virginia Calderoni

 

 

 

Il coraggio di scegliere: un progetto per la legalità

di Rebecca Benchea, Nada Majjati e Priscilla Ramìrez

26/11/2018

Quest’anno, tutte le classi terze stanno lavorando ad un progetto riguardante la legalità: “Il coraggio di scegliere”.

In classe abbiamo ricercato, analizzato e presentato importanti personaggi che hanno combattuto l’illegalità e sono state vittime della mafia, tra cui: Paolo Borsellino, Giuseppe Falcone, Libero Grassi e Margherita Asta. Inoltre abbiamo letto libri sul tema, ascoltato delle canzoni e visto un film al Cinema Moderno intitolato “La mafia uccide solo d’estate” che aveva Pif come regista e protagonista. Quindi abbiamo rielaborato il materiale e le conoscenze scrivendo un testo espositivo e un testo poetico. La nostra classe,3 A, sta provando anche a creare una canzone rap.

Un momento molto importante è stato l’incontro con gli esperti dell’associazione “Libera – associazioni, nomi e numeri contro le mafie” che sostiene i familiari delle vittime, si occupa dei beni confiscati, promuove i diritti di cittadinanza, la giustizia sociale, la memoria delle vittime. La responsabile per la zona di Piacenza Antonella Liotti e Lorenzo Piva sono entrati nelle classi e hanno portato una significativa testimonianza dalla quale abbiamo capito che le mafie non sono qualcosa di lontano ed estraneo ma sono presenti anche nella nostra società e che nessuno può dirsi al sicuro. Serve quindi la conoscenza e l’impegno di tutti.

Tra i tanti personaggi che abbiamo conosciuto, alcuni di quelli che ci hanno particolarmente colpito sono:

Paolo Emanuele Borsellino, magistrato italiano (Palermo, 19 gennaio 1940 – Palermo, 19 luglio 1992). E’ considerato uno dei personaggi più importanti e prestigiosi nella lotta contro la mafia in Italia, insieme al collega e amico Giovanni Falcone. Insieme a Falcone scrive l’ordinanza di 8 mila pagine del maxiprocesso di Palermo che rinviava a giudizio 476 indagati e 360 condannati. E’ morto a Palermo a causa di un attentato mentre stava andando a trovare madre.

Margherita Asta è un attivista dell’associazione “Libera”. Entrò nell’associazione dopo la morte di sua madre Barbara Asta e i suoi due fratelli gemelli i quali sono morti per sbaglio a causa dell’esplosione di un’autobomba posizionata sulla strada dai mafiosi e che in origine  era indirizzata al magistrato Carlo Palermo.

Libero Grassi è il dirigente della fabbrica “La Sigma” che viene presa di mira da Cosa Nostra che pretende il pagamento del pizzo, ma Libero ha il coraggio di opporsi e di non accettare le loro richieste, denunciando gli estorsori e i suoi emissari. Per questo verrà ucciso.

Ci sono tantissimi nomi ed esempi nell’elenco delle vittime delle mafie, noi stiamo studiando perché la conoscenza, come sosteneva Don Pino Puglisi, è l’arma più potente per combattere la criminalità e le ingiustizie. Per questo parteciperemo attivamente alla giornata della legalità il prossimo 21 marzo.

 

Una mattinata al Campo Scout

di Veronica Ippolito e Magdalena Tomascu     

 26/11/2018

Per la settimana dell’ Accoglienza, nelle prime settimane di scuola, tutte le classi prime sono state invitate al campo Scout di Castel San Giovanni per partecipare ad alcune attività divertenti e ludiche.

Siamo partiti dalla scuola media alle 8.00 e siamo giunti a destinazione verso 8.15 circa; una volta arrivati, a turno, ogni classe si è recata a depositare le sacche con il cambio e la merenda e poi sono partiti i giochi.

I giochi erano educativi e di vario tipo ma sempre di squadra. Ad ogni gioco erano attribuiti dei punteggi, a seconda del risultato. Alcuni richiedevano molto movimento, altri invece erano meno attivi e altri ancora erano prevalentemente mentali. In particolare a noi è piaciuto il sudoku, il gioco del mimo e la pallavolo.

Il primo gioco che abbiamo fatto consisteva nel portare una pallina da pin-pong in una scatola utilizzando il “fondo” di un bicchiere a calice, un gioco di equilibrio. Poi c’erano le prove di intelligenza: il sudoku e il cruciverba.

Abbiamo partecipato anche ad una staffetta un po’ bizzarra: un bambino si sedeva su una sedia mentre gli altri compagni facevano un breve percorso ad ostacoli al termine del quale dovevano prendere dei vestiti o degli accessori e vestire il compagno seduto, un po’ a caso, naturalmente, e questo era molto divertente!

Al termine dei giochi, ogni squadra ha fatto i conti per conoscere il proprio punteggio totale ed è stata redatta una classifica:

1)  1^A  Sarmato

2) 1^E  Castel San Giovanni

3) 1^F  Castel San Giovanni

Ci siamo molto divertiti e abbiamo avuto la possibilità di conoscere meglio i nostri compagni di classe.

 

Lo scrittore Matteo Corradini incontra la classe 2 A

Di Repetti Mattia, Garrido Burgos Jean Luca, Piva Emma, Corilloclla Dylan e Zavattarelli Sara

26/11/2018

Martedì 23 Ottobre, noi della classe 2^A abbiamo conosciuto lo scrittore Matteo Corradini. Questo momento era stato anticipato dalla lettura di alcuni suoi libri, durante l’estate e nel primo periodo dell’anno scolastico. Ci siamo concentrati su “Annalilla”, “La pioggia porterà le violette di Maggio” e “Alfabeto Ebraico”.

Abbiamo lavorato sodo per riuscire a cogliere i dettagli dello stile e i contenuti dell’autore che la scorsa primavera ha vinto il premio Andersen per la letteratura. Così abbiamo voluto accoglierlo facendogli vedere il frutto delle nostre fatiche: una serie di booktrailer che avevamo creato per lui e che ha molto apprezzato.

Dopodiché, inizialmente emozionati ma poi subito a nostro agio dopo averlo conosciuto un po’ meglio, gli abbiamo fatto alcune domande. A dire il vero alcune risposte ci hanno lasciato un po’ sorpresi come scoprire che il libro “Annalilla” è stato ispirato dalla Bibbia (Genesi).

Per conoscere meglio il suo carattere, lo abbiamo posto di fronte a due opzioni e gli abbiamo chiesto di scegliere.

E questo è quello che abbiamo scoperto: tra torta e focaccia l’autore ha scelto focaccia, tra mare e montagna ha scelto montagna e tra estate e inverno, la scelta è caduta su estate. Tra notte e giorno ha scelto giorno e tra carne o pesce ha scelto carne. Un profilo davvero tradizionale!

In seguito siamo passati a intervistarlo sui suoi libri e lui ci ha risposto in questo modo:

D: I nomi delle protagoniste dei suoi libri sono stati ispirati da qualcosa oppure li ha inventati lei?

R: Per i nomi Annalilla e Clara mi sono ispirato a quelli delle mie due figlie che si chiamano così.

D: Come ha fatto ad trovare la giusta spinta per iniziare a scrivere i suoi libri?

R: Volevo scrivere un libro ambientato durante l’ultima settimana di scuola, un momento che conclude un ciclo e ne inizia un altro, così ho messo insieme due idee che mi giravano in testa e ho scritto “Annalilla” che è ambientato appunto nell’ultima settimana di scuola. Lo schema si basa su sette giorni, come quelli della Genesi.

D: Quali sono i libri che leggeva da ragazzo?

R: Classici basati sul mare come ad esempio “L’isola del tesoro” di cui da piccolo avevo anche creato uno spettacolo teatrale con i miei amici e facevamo finta di essere dei pirati. Ci divertivamo molto!

D: Cosa ne pensa delle autobiografie o dei racconti che parlano di se stessi?

R: Personalmente sono un tipo molto riservato e per raccontare di me preferisco usare lo stratagemma di mettere delle mie avventure successe realmente in racconti apparentemente inventati, senza far sapere agli altri che sono reali. Molti personaggi di “Annalilla” esistono veramente: ad esempio, Rombo l’ho incontrato recentemente a Borgonovo…

D: Quanto ci ha messo per scrivere il suo libri più lungo?

R: Per scrivere Annalilla ho impiegato cinque settimane. Vi rivelo un segreto: ho misurato il tempo usando delle candele! Ne accendevo una quando cominciavo a scrivere e la spegnevo quando finivo. Siccome sulle etichette, queste candele, hanno scritto il tempo di consumo, ho potuto tenere il conto dei giorni di lavoro impiegati.

D: Come è nata la passione per scrivere libri?

R: Alle medie scrivevo racconti, fumetti, creavo giochi da tavolo: scrivere la struttura di un gioco è molto simile a quella di un libro.

D: Le piaceva andare a scuola?

R: Alle elementari no, alle medie sì. Quando sono cresciuto volevo fare il giornalista. Ho studiato lingue orientali a Venezia ed ho imparato l’ebraico. Poi mi sono avvicinato alla storia degli Ebrei e alla Shoah e questi studi sono diventati il mio mestiere.

D: Nel libro “Annalilla” la protagonista si accorge di avere fatto un’esperienza che l’ha profondamente cambiata e fatta crescere. Quando si è accorto di essere diventato grande?

R: Nel 1985 quando è morto mio nonno, a cui ero molto vicino. Ci sono esperienze che fanno crescere e rimangono nei ricordi: quel giorno mia madre mi aveva preparato delle fragole e per me le fragole hanno sempre quel sapore malinconico…

L’intervista è stata molto divertente e interessante, non ci aspettavamo davvero che saremmo stati così a nostro agio con uno scrittore. Continueremo a leggere i suoi libri che consigliamo a tutti voi!

 

 

Buon Natale!

di Valeria Brusamonti, Camilla Fanzini e Simone Prevedini

17/12/18

Per cominciar le feste in allegria

non vi regaleremo chicchessia

ma una poesia coi fiocchi

che cadono nelle notti

e a vederli sembrano dei donchisciotti

in viaggio mirando il prato

sotto il cielo stellato

con i sacchi di brina

verso la mattina

quando i bambini arriveranno

palle e pupazzi ne faranno

e pieni di gioia grideranno:

<<Buon Natale e felice Nuovo Anno!>>.

Caro Giovanni Falcone…

Una lettera scritta da un’alunna della 2^B per il coraggioso e forte Giovanni Falcone

di Giulia Cagnani in collaborazione con  Alice Gatti

17/12/18

I ragazzi della 2^B hanno affrontato il tema: “Da che parte stare”, conoscendo le storie di alcune persone reali e fantastiche che hanno combattuto per la parte giusta. Tra questi Giovanni Falcone, che ha combattuto contro la mafia. I ragazzi hanno scritto una lettera a Falcone per ringraziarlo di ciò che ha fatto e per esprimere che cosa hanno imparato dalla sua vita:

da Giulia Cagnani per Giovanni Falcone:

Caro Giovanni,

mi chiamo Giulia, ho 12 anni e vivo a Castel San Giovanni. Ti voglio scrivere questa lettera perché ho capito solo adesso il significato della parola mafia Giovanni_Falconee, tramite il confronto con la tua vita, ho scoperto anche una parte di me fino ad ora nascosta. Ho capito che non si deve mai avere timore di esprimere la propria opinione e che non bisogna farsi comandare da nessuno. Al contrario, lottare con tutte le forze per le cose in cui si crede è ciò che dà sostanza alla vita. Tua sorella Maria dice che tu non sei un eroe, come ad esempio Superman, perché per combattere il crimine gli eroi usano i super poteri, mentre per sconfiggere il male ti sei servito delle tue sole forze. Per me sei molto più di un eroe: hai spiccato il volo senza l’aiuto di un mantello magico, hai combattuto senza avere gli occhi laser o la super velocità, hai lasciato la tua impronta senza distruggere un’intera città, e l’hai lasciata soprattutto in me. Sei l’eroe che per il bene pubblico ha rinunciato al suo.

Grazie, Giulia

Intervista a Paolo Pizzo

Le classi prime hanno incontrato un campione dello sport

di Cristian Olan e Grigore Pitu

17/12/2018

Era un comune giorno di scuola, ma quando la fine della ricreazione suonò, mettemmo tutto il materiale sul banco nello zaino e ci incamminammo verso le scuole Elementari dove ci aspettava l’incontro con Paolo Pizzo, il campione di scherma italiano.

Paolo Pizzo è nato a Catania il 4 aprile del 1983, è alto 1,81 m e pesa 85 Kg , ha occhi e capelli scuri .

Egli ha vinto per due volte i mondiali: a Catania nel 2011 ed a Lipsia nel 2017; ha conquistato tre europei: a Strasburgo nel 2014, a Toruń nel 2016, a Tibilisi 2017 e la medaglia di argento a Rio De Janeiro alle Olimpiadi del 2016.

Paolo Pizzo durante l’intervista

Ci ha raccontato che a scuola si vantava molto delle sue doti da schermitore, però a 13 anni si è ammalato di tumore al cervello: ogni giorno gli faceva male la testa, finché fecero degli esami e i dottori dell’ospedale comunicarono alla famiglia la sua malattia.

Paolo Pizzo fece un’operazione al cervello e i medici riuscirono a guarirlo. Ritornato a scuola non volle parlare con nessuno e non praticò nessuno dei tre sport che faceva prima. Un giorno sua madre lo portò a vedere un incontro di scherma e da quel momento rinacque la passione per la scherma che ricominciò a praticare. Oggi visita le scuole e racconta ai ragazzi la sua storia perché lui è un esempio di forza e tenacia, la sua passione lo ha riportato alla vita e dice ai giovani di non arrendersi mai e di guardare avanti per cercare di realizzare i loro sogni.

Ci ha particolarmente colpito il suo coraggio e noi ragazzi possiamo considerarlo davvero un esempio.