Il dibattito nella classe 2^A

di Priscilla Ramirez e Nada Majjati

12/3/2018

Nel mese di febbraio, la classe 2 A si è ritrovata a fare un’attività particolare: un dibattito tra due gruppi. Come argomento è stata scelta la tecnologia con i suoi lati positivi e negativi. Da tempo infatti la classe aveva approfondito questo argomento con svariate ricerche, letture, video, riflessioni.

Abbiamo iniziato con il dividerci in due gruppi e abbiamo sorteggiato quale gruppo avrebbe difeso i lati positivi (pro) e quale quelli negativi (contro) della tecnologia.

Quindi, all’interno dei due gruppi, ci siamo divisi i ruoli: orientato al gruppo, orientato al compito, orientato al tempo, memoria e relatore. Ogni gruppo ha iniziato l’attività facendo uno schema nel quale riassumere le idee riguardo gli argomenti da trattare ed in seguito abbiamo cominciato il proprio e vero dibattito.

I due gruppi hanno proposto le loro idee e risposto correttamente alle provocazioni degli “avversari”, cercando di rispettare le idee di tutti e ascoltando con attenzione quello che veniva esposto. Nessuno dei due gruppi ha vinto o  perso, anche perché la tecnologia ha sia pregi che difetti per cui bisogna utilizzarla con molta responsabilità e attenzione.

E’ stata un’esperienza interessante, ci ha permesso di allenarci ad esporre le nostre idee e a rielaborarle con precisione per cercare di convincere gli altri.

 

 

Fiabe creative della classe 1°B


Rielaborazione in rima della fiaba di Cappuccetto rosso dal punto di vista del lupo

di Camilla Fanzini e Alice Gatti in collaborazione con Melissa Flutur e Mario Di Cianni

12/03/ 2018

http://www.donnamoderna.com/mamme/favole-per-bambini/cappuccetto-rosso/photo/lupo-mangia-nonna

C’era una volta in un luogo lontano

una bambina dal manto strano.

Non troppo distante, nel bosco scuro,

io, lupo, mi aggiravo minaccioso e sicuro.

Era da diversi giorni che non mangiavo

ed era per questo che una preda cercavo.

Mentre mi aggiravo nella natura,

tra me e me pensavo addirittura:

“Sono grande e grosso, ho i denti appuntiti,

mi andrebbero proprio dei conigli arrostiti!”

Guardandomi intorno vidi una macchietta rossa,

“Cos’è”, pensai, “Non è tanto grossa!”

Avvicinandomi, capii  che era una bambina

e subito mi venne  l’acquolina.

Con aria colpevole mi avvicinai

e così gentilmente le parlai:

“Dove vai, bambina dal rosso cappuccio?”

“Per andare dalla nonna sto seguendo questo sentieruccio”.

“Ma lo sai che c’è un cammino più breve?”

chiesi con  voce lieve.

“Allora seguirò quella strada,

in modo che dalla nonna più velocemente io vada”,

rispose cappuccetto, cascando nel mio trucchetto.

E poi tutto contento corsi per il boschetto!

Verso la casa della nonna mi precipitai

e in un sol boccone me la mangiai!

Quando la piccola arrivò alla casetta,

bussò alla porta in tutta fretta.

“Avanti cara”, dissi io dall’interno

imitando una voce dal tono materno.

“Ciao nonnina! Sono arrivata!”,

ed io risposi con una risata.

“Ti senti bene questa mattina?”

“Sì, grazie tesoro, ma vieni più vicina!”

La bimba, ignara del malefico inganno,

si avvicinò e notò il panno,

il panno che misi in testa

per nascondere la mia folta cresta.

“Che orecchie lunghe che hai “…

“Mi servono per non smettere di ascoltarti mai”.

“Ma che naso grande che hai”…

“È per non smetter di annusarti, sai”.

“E che bocca grande che hai” …

“È per mangiarti meglio… e non mi scapperai!”

Con un gran salto afferrai la bambina

e la ingoiai dopo la vecchina.

Finalmente soddisfatto e appagato,

un bel pisolino mi sembrava meritato!

Ma, ahimè,  non udii il cacciatore,

che passava con il cane accompagnatore.

Tutto quello che ricordo fu che al mio risveglio,

la pancia mi doleva e non stavo di certo meglio!

Mi sentivo più pesante

e mi recai al fiume per bere in modo abbondante.

…Adesso mi chino e prendo un bel sorso,

ma che succede? Mi serve soccorso!

Sto cadendo nelle acque profonde

e nessuno mi salverà da queste onde!

Ho un tremendo sospetto ora,

il cacciatore me l’ha fatta ancora!

Mi ha aperto la pancia mentre sonnecchiavo,

mettendo i sassi e intanto io sognavo.

Ha salvato la nonna e la nipote,

che avevo mangiato come se fossero carote.

Per me ora non c’è via d’uscita

ed è così che la fiaba è finita!

Intervista im-possibile al … Verbo

Alcuni giornalisti, insieme alla classe 1A, hanno compiuto un’impresa impossibile: intervistare il Verbo, il Re della frase!

di Buga Olga, Miljkovic Sara, Piva Emma, Repetti Mattia e Zavattarelli Sara in collaborazione con la classe 1 A

26/02/2018

Durante l’ultimo Festival della Canzone Italiana, abbiamo ascoltato una canzone un po’ particolare, intitolata “Il Congiuntivo”. L’autore, Lorenzo Baglioni, ha scritto un testo nel quale ricorda le caratteristiche di questo tempo verbale che spesso sbagliamo o usiamo male.

Così la nostra redazione, aiutata dalla classe 1 A, ha pensato di cercare di intervistare nientemeno che il Verbo in persona!

L’abbiamo rintracciato nel libro di grammatica e siamo giunti a lui dopo molto studio ed esercizio. Ecco l’intervista che ci ha concesso.

D: Come ha reagito quando ha sentito la canzone “Il Congiuntivo” al Festival di San Remo?

R: Mi sono sentito onorato, del resto io sono il Re della Grammatica, mi sono stupito che nessuno ci avesse pensato prima a dedicarmi una canzone! Sono indignato perché non ha vinto il Festival!

D: Che importanza ha nelle frasi?

R: Sono l’elemento fondamentale, se non ci fossi nessuna frase avrebbe senso!

D: Lei è il capo supremo della frase, si sente molto importante a dare sempre ordini agli altri ma ci risulta che ci siano anche altri elementi che deve rispettare…

R: Sì, è vero, mi devo spesso accordare con il soggetto, ma la frase va avanti anche senza di lui!

D: Essere e avere non si stancano mai di aiutare gli altri verbi?

R: No, perché ogni verbo ha un suo ruolo ed il loro è quello di aiutare; per questo sono molto aperti, generosi e disponibili.

D: La offende il fatto che sul dizionario ci sia solo la sua forma infinita?

R: No, modestamente, sono così vasto che se dovessero mettere tutti i miei modi, tempi, persone ed eccezioni per ogni verbo, il dizionario sarebbe ancora più enorme!

D: Lei è anche un po’ misterioso: alcuni modi possono trasformarsi in altri elementi della frase, alcuni sono molto insoliti, alcuni quasi incomprensibili…

R: Già, sono così potente che posso trasformarmi in aggettivo, creare tranelli per chi scrive e legge, ad esempio, voi riuscite a interpretare immediatamente un gerundio? No vero? Per non parlare dei verbi che derivano dal Latino,  il mio antenato!

D: Perché la gente sbaglia ad usare e scrivere i verbi?

R: Forse perché non danno loro importanza e quindi non li studiano bene.

D: Qual è il modo che le piace di più?

R: Di certo l’imperativo, senza di lui non potrei comandare nessuno e la frase sarebbe un treno senza locomotiva!

D: Qual’è la coniugazione che le sta più simpatica?

R: Sicuramente la prima: mangiare, giocare, rispettare, comandare…

D: si arrabbia quando le persone sbagliano ad usare i suoi tempi?

R: Una volta mi arrabbiavo ma ora mi rifugio nel futuro o nel passato!

Grazie per il suo tempo… presente e per il suo modo di rispondere, a presto!

 

 

 

 

 

 

 

Pensando al nostro futuro

di Benedetta Ferrari

12/03/2018

Eccoci qua… tre anni sono passati ed è già arrivato il momento di scegliere la scuola superiore! La terza media sembrava una meta così lontana e invece…

La terza è un anno speciale, perché ti senti più grande, ma è anche un anno importante, perché da questo anno dipenderà il nostro futuro. Ti immagini già catapultato in altro mondo dove sei più libero, ma hai anche più responsabilità, perché ormai ti considerano un ragazzo/a  maturo/a.

La scelta della scuola superiore non deve mettere in crisi, e ve lo dice una persona che ci è già passata, la cosa importante è chiudere gli occhi e pensare a cosa si vuole diventare un giorno. Dovete scegliere seguendo il vostro cuore e senza essere condizionati da fattori esterni, la scelta deve essere solo vostra. Deve essere una scelta sincera e va soppesata bene; se siete indecisi, non crucciatevi troppo e datevi tempo: pensate alle cose che vi piacciono e alle vostre materie preferite…poi fate due più due!

Il panorama fra cui scegliere è veramente ricco di opportunità: c’è il liceo classico che spaventa tutti, il liceo scientifico o delle scienze applicate per le persone “più matematiche”, il liceo linguistico per gli appassionati alle lingue e alle culture straniere, il liceo delle scienze umane per le persone che sanno ascoltare e capire gli altri, il liceo artistico per chi vuole fare dell’arte il proprio lavoro e tanti altri…diversi sono poi anche gli Istituti tecnici e i percorsi professionali. Per non restare disorientati di fronte a tanta varietà, molto utili sono gli stages, che il nostro Istituto organizza ogni anno, opportunità molto concreta per fare un salto nel futuro…dotati però di paracadute, nel caso ci si renda conto di aver sognato troppo in grande!

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La scelta della scuola superiore

 

 

 

 

 

 

Intervista a un famoso Barman: Gionata Repetti

di Mattia Repetti, Alice Quichimbo, Sara Zavattarelli, Emma Piva

12/02/2018

Alcuni giornalisti hanno intervistato il padre di un compagno, Mattia, che svolge con passione e capacità un lavoro molto particolare: il barman. E’ molto famoso nel suo settore, vincitore di premi e riconoscimenti. Questa l’intervista.

D:  Perché ha pensato di praticare questo lavoro?

R: Mio padre possedeva già un bar, io ho preso il suo posto perché in quel momento lavoravo come magazziniere ma non mi piaceva come tipo di mestiere.

Gionata Repetti con alcuni dei riconoscimenti avuti per il suo lavoro

D: Quando ha iniziato?

R: Ho iniziato quando avevo 24 anni ed avevo già provato altri tipi di lavoro.

D: Ha fatto dei corsi per imparare? Se sì quanto tempo ha impiegato?

R: All’inizio ho imparato da mio padre, ma nel corso degli anni ho frequentato vari corsi di specializzazione perchè in questo lavoro non si smette mai di imparare.

D: Ha partecipato a delle gare? Se sì quante ne ha vinte?

Una creazione di Gionata Repetti

R: Ho partecipato e tutt’ora partecipo a molti concorsi in cui bisogna creare nuovi cocktail e decorazioni particolari. Ho vinto numerose gare, tra le più importanti c’è quella di Roma in cui mi sono classificato primo e il festival Bar a Cancun in dove sono riuscito ad arrivare in finale.

Un’altra creazione del barman

D: Quante creazioni con la frutta ha fatto?

Opere d’arte di frutta

R: Ho fatto tante creazioni con la frutta per occasioni diverse, a partire dalle decorazioni per i cocktail dei clienti, a decorazioni per buffet, eventi e matrimoni o per inaugurazioni di negozi.

D: Le piace il suo lavoro? Quali sono i lati positivi e quelli negativi?

R: Mi piace molto il mio lavoro. I lati positivi sono che è un mestiere molto diverso rispetto agli altri e per niente monotono, i lati negativi sono che si lavora sempre anche nei giorni festivi e quindi non mi permette di trascorrere molto tempo con la mia famiglia.

D: Fa dei corsi per insegnare il suo lavoro? Le piace insegnare?

R: Fino ad un po’ di tempo fa tenevo dei corsi per giovani Barman e ho effettuato anche alcune lezioni nelle scuole superiori, ma ho dovuto smettere perché era troppo impegnativo e non mi rimaneva neanche un po’ di tempo libero.

D: Qual è l’ingrediente che preferisce?

R: Non ho una preferenza in particolare perché i prodotti sono così vari che non saprei scegliere, per le decorazioni invece mi piace usare come base l’anguria perché si può lavorare in tanti modi diversi.

Un’anguria spettacolare

D: Quale cocktail è più richiesto?

R:  Anche i cocktail seguono le mode e quelli più richiesti ultimamente sono “Spritz” e “Mojito”.

D: Le è mai scivolato di mano qualcosa davanti a un cliente?

R: E’ capitato molte volte ma non bisogna demoralizzarsi, si ricomincia da capo e si accontenta il cliente.

Grazie per l’intervista, è stata molto interessante, soprattutto per chi, nella nostra scuola, dovrà scegliere una scuola superiore e pensa di avvicinarsi ad un mestiere come il barman, impegnativo ma molto creativo!

 

Recensione del libro: “La notte in cui la guerra si fermò”

Un calcio alla guerra: la tregua di Natale del ’14, raccontata in un convincente testo realistico

di Aurora Bozzoni e Teresa Garilli

12/03/18

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Titolo: La notte in cui la guerra si fermò

Autore: J. Riordan

Editore: Mondadori

 

Nell’ultimo anno della scuola media si affrontano le due Guerre mondiali: la Prima Guerra mondiale, detta anche guerra di posizione, e la Seconda Guerra mondiale. Oggi vorremmo fare la recensione del libro: “La notte in cui la guerra si fermò”.

Tratta della notte della Vigilia di Natale del 1914, durante la quale ci fu una tregua delle ostilità tra Inghilterra e Germania.

I protagonisti del libro sono Harry e Jack, due amici e compagni di scuola, inglesi, che amano giocare a pallone e che dopo la dichiarazione della guerra sperano che molti titolari della squadra di calcio del Portsmouth, la squadra del paese, smettano di giocare per andare al fronte: così i due amici avrebbero avuto l’opportunità di  prendere il loro posto. I due ragazzi non vedono la guerra come una cosa devastante, sia fisicamente che  mentalmente,  ma come una cosa bella e come un’opportunità. Però si devono ricredere quando, a soli 16 anni, vengono chiamati a combattere al fronte contro i tedeschi. La notte della Vigilia di Natale del 1914 è particolarmente importante, perché i due eserciti nemici (Inghilterra e Germania) fanno una tregua e si mettono a giocare a calcio.

Nel libro, in realtà, i fatti sono narrati da Jack, che racconta a suo nipote Perry quello che ha passato in trincea, perché il ragazzo entusiasta di questa storia, vuole farsi raccontare quello che è successo nella Grande Guerra. Il nonno, per far capire a Perry quanto fossero difficili quegli anni, lo porta in Francia, nel cimitero in cui è sepolto l’amico Harry.

Il libro è commovente, realistico, crudele, duro e parlando di morte diventa anche un inno alla vita e un invito a non  perdere mai di vista valori come la solidarietà, la condivisione e l’amicizia. Approfondisce quello che un’intera generazione di giovani fu costretta a mettere da parte – cioè sogni, desideri, aspirazioni – per andare a morire in una delle più grandi tragedie dell’umanità.

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Partita di calcio in occasione della tregua di Natale

 

Nuova BIBLIOTECA alla Scuola dell’Infanzia N. Sauro

a cura delle Insegnanti della Scuola dell’Infanzia Nazario Sauro in collaborazione con Valeria Brusamonti e Giulia Cagnani

12/03/18

Un traguardo tanto atteso è finalmente stato raggiunto dalla Scuola dell’infanzia: la realizzazione di una Biblioteca interna per tutti i suoi piccoli lettori.

Si è pensato di riqualificare un piccolo spazio e di arredarlo con espositori a parete, pouf, divanetti e morbidi tappeti colorati.

Possiamo oggi vantare di un corredo di circa 230 libri illustrati, selezionati per la fascia 3-6 anni, che coprono una sezione di tematiche molto ampia: fiabe classiche, libri per scoprire, per giocare ad imparare, libri che aiutano ad affrontare difficoltà quotidiane, libri sugli animali, sulle emozioni… Tutti sono stati catalogati per argomento e contrassegnati con un bollino diverso, rendendone così immediato e semplice l’accesso e l’organizzazione anche per i più piccoli.

Un ringraziamento  va alla generosità delle famiglie che ci hanno sostenuto, a chi continua a regalare nuovi volumi  aderendo alle diverse iniziative  promosse dalla nostra scuola come DONA UN LIBRO,  in occasione del compleanno del proprio figlio, e il progetto #IO LEGGO PERCHÉ, aperto quest’anno per la prima volta anche alla nostra Scuola dell’infanzia. È inoltre doveroso ringraziare le Associazioni LIONS CLUBS e AVIS per aver così generosamente contribuito al finanziamento del nostro progetto.

La creazione di questo nuovo spazio dedicato al libro all’interno dei nostri locali, così  colorato, accogliente e piacevole, vuole abituare il bambino ad un uso precoce dell’oggetto libro stimolando la curiosità e la gioia per la lettura. È buona abitudine, infatti, avvicinare i bambini ai libri fin dalla tenera età, poiché notevoli sono i benefici sullo sviluppo cognitivo, linguistico, emotivo e creativo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Un murales colora la scuola

Alcuni ragazzi della classe terza portano nella scuola la Street Art

di: Benedetta Ferrari e Noemi Melis

26/02/2017

L’ingresso della nostra scuola poco a poco si sta rivestendo di colori! Infatti, grazie al progetto Memoria- Intercultura, è stato attivato un laboratorio artistico che ha come obiettivo la realizzazione di un murales sui temi del rispetto e della convivenza pacifica. I ragazzi che si sono iscritti sono 12 e hanno per prima cosa elaborato dei bozzetti con le proprie idee. L’esperto chiamato a dirigere il progetto, il muralista Ivan Tosi, ha rielaborato i disegni dei ragazzi e creato un bozzetto definitivo come guida dei lavori.

L’attività prevede la trasformazione di un triste corridoio in una grande parete colorata e piena di vita.

prima…
… dopo
e adesso… il murales in via di realizzazione

Il progetto è iniziato con una lezione sulla storia della Street Art: dai semplici graffiti preistorici propiziatori ai grandi artisti di strada dei giorni nostri, come Banksy e Blu, creatori di murales famosi in tutto il mondo. La Street Art non è vandalismo, è espressione artistica che arriva a tutti perché non è chiusa in un museo, il suo messaggio è spesso legato ai temi di attualità perché deve far riflettere chi la guarda.

Il pittore Ivan Tosi con il bozzetto
A lezione di Street Art

I ragazzi stanno lavorando, vi mostreremo tra qualche settimana l’opera conclusa!

 

 

Recensione del libro: “Wonder”

di Nada Majjati e Priscilla Ramirez

05/02/2018

Autore: R. J. Palacio

Casa editrice: Giunti

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Dovrò frequentare la prima media…

Ma iniziamo dal principio: mi chiamo August Pullman, per gli amici Auggie, e ho 11 anni. Mi considero un bambino “normale”, ma da quando sono nato ho subito 26 operazioni che mi sono servite per: respirare, vedere e sentire. Come avrai già capito non sono proprio come gli altri, esteriormente. Io, August Pullman, dovrò frequentare per la prima volta la scuola media perché finora sono rimasto a casa a studiare con mia madre. Detta così non sembra una tragedia, ma so che tutti i bambini mi considereranno un “mostro” e cercheranno di evitarmi. Lo hanno già fatto in passato! Spero tanto di trovare qualche amico e qualche professore simpatico…

Riuscirà Auggie a superare la paura della scuola, ma sopratutto, riuscirà a fare nuove amicizie?

Questo libro ci è piaciuto molto perché ci fatto capire l’importanza di non giudicare le persone dall’apparenza. Infatti non solo Auggie dovrà cercare di integrarsi nella scuola ma anche gli altri dovranno imparare a rispettare chi è diverso da loro. Inoltre è un esempio di come sia importante tenere duro, avere coraggio e non farsi sconfiggere dalle situazioni negative. Nel libro poi ci sono tante frasi significative, molte dette dal professore Browne, insegnante di inglese, che ogni mese invita i ragazzi a riflettere su un precetto; quello di settembre, uno dei più significativi, è:  “Quando ti è data la possibilità di scegliere se avere ragione o essere gentile, scegli di essere gentile”. Concludiamo con il precetto di Auggie:

“Penso che ci dovrebbe essere una regola secondo la quale tutti nel mondo, dovrebbero avere una standing ovation almeno una volta nella loro vita”.

La scuola “G. Mazzini” al cinema per la visione del film “Wonder”

Di Benedetta Ferrari, Giulia Gobbi e Caterina Tosca

26/2/2018

Il giorno Sabato 3 Febbraio 2018, le classi della scuola media “G. Mazzini” si sono recate al Cinema Teatro Moderno per la visione del film “Wonder”. Molti di noi avevano già letto il libro e quindi erano impazienti di vedere come sarebbe stato reso sullo schermo. Il film racconta di come la diversità fisica può essere un problema, specie quando la malattia deforma l’aspetto esteriore. “Wonder” parla di un ragazzo, August Pullman, di dieci anni, con una grande passione per la scienza.  Nato con delle malformazioni al cranio che l’hanno costretto a dolorose operazioni e quindi a studiare in casa con la madre, per la prima volta deve affrontare il mondo della scuola, iniziando la prima media. August ha una sorella di nome Olivia di quindici anni e dei genitori molto affettuosi, preoccupati per lui. Il protagonista farà nuove amicizie con Summer e Jack, ad esempio, che si riveleranno capaci di andare oltre le apparenze  e lotterà per essere accettato per quello che è veramente, soprattutto con il bullo della classe: Julian. Riuscirà August a concludere l’anno e a dimostrare a tutti quello che vale?

Questo film ci è piaciuto perché ci ha fatto riflettere sull’importanza di non giudicare una persona all’apparenza ma di conoscerla e apprezzarla per quello che è, con le sue doti e i suoi difetti! Inoltre ci dice che spesso nella vita si presentano difficoltà e che dobbiamo avere coraggio e affrontarle a testa alta per riuscire a superarle. Vi consigliamo la visione e anche di preparare una scorta di fazzoletti: ci sono punti davvero commoventi!

Una scena del film