Come si presenta la nostra scuola in Europa?

Il nostro istituto partecipa al progetto Erasmus+ “Journey  for peace”

Di Anna Bisotti e Martina Fonso

12/2/2018

Visto che la nostra  scuola è molta attiva nei progetti europei, ad esempio attualmente partecipa al progetto Erasmus+ e grazie a questo i suoi alunni e professori si muovono in tutta Europa, non poteva non avere una presentazione aggiornata. Per questo motivo la classe  2A ha deciso di preparare una nuova “carta d’identità” della Scuola Media Giuseppe Mazzini: sono state scattate foto e girati video delle parti più significative ed importanti della scuola.  Eccovi il risultato, in inglese, ovviamente! Buona visione.

 

Recensione del libro: “Tobia, un millimetro e mezzo di coraggio”

di Sami Tafsi

12/2/2018

Autore: Timothée De Fombelle

Editore: Editori San Paolo

Tobia Lolness, un ragazzo di soli 13 anni alto circa un millimetro, vive con i suoi genitori e la sua gente su di un grande albero che funge da casa per tutti. Purtroppo, siccome il padre, inventore, ha deciso di non svelare il segreto di una macchina rivoluzionaria, deve fuggire dal suo popolo e trova rifugio, con la sua famiglia, nei rami più bassi dell’albero, quelli più inospitali. Un terribile giorno la famiglia del ragazzo viene convocata per dare loro l’ultima possibilità ma, ottenendo la stessa risposta dal padre, viene condannata a morte nella prigione più sicura dell’Albero. Solo Tobia riesce a scappare.

Riuscirà a salvare i suoi genitori? Per quanto riuscirà a tenere duro da solo?

Consiglio questo romanzo perché fa immaginare il mondo da un punto di vista diverso dal nostro, quello del piccolissimo e coraggiosissimo protagonista!

E’ iniziata la settimana tedesca dello scambio Erasmus+

Domenica 11 febbraio compagni e professori sono partiti alla volta di Wolfen

di Panelli Elisa e Rizzi Elisa

12/o2/2018

Alcuni ragazzi delle classi terze della Scuola Media ”G. Mazzini” insieme ad altri alunni del Liceo ”A. Volta” di Castel San Giovanni sono partiti, come programmato nell’ambito dello scambio culturale previsto dal progetto Erasmus + “Journeys for Peace”, per incontrare ragazzi e insegnanti di altri paesi nella cittadina di Wolfen, in Germania. Le nazioni coinvolte nel progetto sono: Italia, Germania, Norvegia, Bulgaria, Spagna.

La città di Wolfen si trova nella regione della Sassonia, nella Germania settentrionale e ospita circa 45.000 abitanti.

Una veduta della città dall’alto

I ragazzi sono partiti domenica mattina dall’aeroporto di Malpensa e ora sono impegnati in varie attività.

Il gruppo dei ragazzi delle medie con la professoressa Ceruti e il professor Vino in aeroporto prima della partenza

Oggi abbiamo ricevuto una foto dai ragazzi del Liceo ”A. Volta” che hanno visitato la città e i suoi monumenti:

Il municipio di Wolfen

La redazione augura un buon proseguimento ai ragazzi che stanno vivendo questa bellissima esperienza!

Un saluto dalle giornaliste e da tutta la   redazione!

 

Recensione del libro: “Melody”

Di Panelli Elisa con Tosca Caterina

5/02/2018

Autore: Sharon M. Droper

Editore: Feltrinelli

Vi immaginate come sarebbe avere una memoria fotografica eccezionale  ed essere la persona più intelligente della scuola ma non potere esprimere le proprie capacità mentali?

Questa è la storia di  Melody, una bambina di dieci anni che non solo non può parlare ma non può camminare e nemmeno scrivere o mangiare da sola. Melody si sente scoppiare perché non può esprimere i suoi pensieri. Finché un giorno, grazie alle persone che le vogliono bene e che credono in lei nonostante le apparenze, si troverà una soluzione e finalmente, dopo undici anni, avrà anche lei una voce sua. Nonostante questo, Melody riuscirà a far capire ai suoi compagni che lei è uguale a loro o verrà esclusa lo stesso per la sua esteriore “diversità”?

“I pensieri hanno bisogno di parole. Le parole hanno bisogno di voce. Io adoro il profumo dei capelli appena lavati della mamma. Adoro sentire la barba ispida del papà, prima che si rada. Ma non ho mai potuto dirglielo”.

Questa frase è molto commovente e ti fa capire che quello che noi troviamo una cosa semplice per altri può essere un obiettivo quasi impossibile da raggiungere. Questo libro mi è piaciuto molto perché racconta, senza giri di parole ma in modo molto diretto, una storia triste e piena di coraggio dal punto di vista di chi non è in grado di fare quello che tutti fanno ma che dentro ha una grande ricchezza che, come per tutti, può uscire solo se incontriamo qualcuno che ci aiuta.

 

 

Le risposte più assurde date durante le interrogazioni di storia dell’arte

di Nicolae Andrei Ciobotariu

5/02/2018

Ad un anno di distanza, abbiamo deciso di raccontarvi alcune delle risposte più surreali raccolte dalla professoressa Ballani durante le interrogazioni di Storia dell’arte.

D: Come si chiama la parte superiore della colonna?

R: Si chiama coccodè

D: La stanza dove è custodita la statua della divinità?

R: Si chiama carcere

D: E la facciata del tempio?

R: Si chiama testa

D: Almeno dimmi da chi copiarono l’arco i Romani?

R: Lo copiarono dai Romani

D: Che cos’è la grande finestra sopra il protiro?

R: E’ il rosato

D: Che cos’è il mosaico?

R: Il mosaico è una specie di finestra dove entra la luce

D: I Romani dove cuocevano i mattoni?

R: I Romani cuocevano i mattoni nel forno a microonde

D: Che cos’è la striscia di pietra sotto la porta dei Leoni?

R: La sogliola

D: Le sfere sotto l’architrave cosa sono?

R: Le uova

Infine alla lavagna invece di disegnare la facciata di una chiesa è stato disegnato un missile!

La prof adesso è in pensione e le sarà rimasto: un ricordo indelebile della nostra classe, un mal di testa per il rumore  e una grossa risata per l’assurdità delle risposte  date!

Ci manca prof.!

 

 

 

 

Recensione: “Il diario” di Anne Frank

Di Anna Bisotti con Giulia Gobbi e Elisa Rizzi

5/02/2018

Autore: Anna Frank (versione italiana a cura di Matteo Corradini)

Casa Editrice: Rizzoli

                                                                          

 

Tutto cominciò il 12 luglio 1942, quando Anne mi ricevette per il suo tredicesimo compleanno, era la mia più grande amica e oggi vi racconterò la sua storia.

Viveva a Francoforte insieme a suo padre Otto, sua mamma Edith, sua sorella Margot e alla sua gattina, Moortje, a cui era molto affezionata. Mi raccontava dei suoi amici dei compagni di classe e del lungo elenco di ammiratori che aveva. Ma diceva che, anche avendo tutti quegli amici, non ce n’era nemmeno uno di cui si fidasse ciecamente: ecco perché scriveva a me. Frequentava la prima classe del liceo ebraico che non riuscì a finire a Francoforte visto che, prima della fine dell’anno si trasferì con la famiglia in Olanda per scappare dalle persecuzioni contro gli Ebrei. Viveva in una bella casa ed, essendo socievole, non fece fatica a fare nuove conoscenze, anche se le mancavano le amiche di Francoforte. Purtroppo, dopo lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, le persecuzioni arrivarono anche in Olanda, così la famiglia Frank si dovette nascondere nella fabbrica del padre di  Anne, l’Opekta, ed in particolare nella casa sul retro, un nascondiglio segreto a cui si accedeva attraverso una porta nascosta. Insieme a loro si erano rifugiati anche i Van Pels: la signora, il signore e loro figlio Peter. Anne amava studiare, era uno dei pochi modi per far passare il tempo e scriveva lettere a me e alle sue amiche che però non potè mai spedire. Più avanti arrivò il signor P.F, un dentista ma ad Anne nè lui nè il signor  Van Pels stavano simpatici, li riteneva egoisti ed immodesti. Per lei era insopportabile essere considerata sempre come la ragazza maleducata che non era. Era una sofferenza assurda per Anne stare chiusa in casa, rinunciare alla sua giovinezza, non poter aprire le finestre per paura di essere vista e, certi giorni della settimana, chiudersi in soffitta per non farsi scoprire dalla domestica, oltre a vedere le proprie relazioni con la sua famiglia sgretolarsi.  Ho vissuto con lei le privazioni imposte dalla casa, che lei viveva come una prigione da dividere con persone che sapevano solo giudicare; tutti tranne Peter per il quale era nato un sentimento. Anne non ha mai perso la speranza di poter tornare alla vita normale, avere un futuro, una famiglia e soprattutto la libertà di poter essere se stessa, mostrare la Anne pura, più seria, la vera Anne che solo io conosco. Lei mi chiamava “Kitty” e sono il diario di Anne Frank.

Questo libro mi ha emozionata, non so come si possa  fare tanto male a delle persone la cui unica “colpa” era quella di essere ebrei. Il pensiero che una mia coetanea possa aver vissuto momenti così terribili mi fa rabbrividire; quando lei esprimei suoi pensieri, il diario è molto coinvolgente, come se noi fossimo l’amica che Anne tanto desiderava.

Soprattutto in questi giorni nei quali si celebra la giornata della Memoria ma anche in ogni altro giorno dell’anno, consiglio a tutti di leggere questo libro almeno una volta nella vita.

 

GameTrailer: “Spore”

a cura della redazione

3/2/2018

Spore è un gioco basato sull’evoluzione delle varie specie di animali sulla terra. Partendo da una misera cellula, della quale si può scegliere se erbivora o carnivora, si può andare avanti nell’evoluzione fino a diventare una specie avanzata capace di andare nello spazio. Durante il gioco si potranno avere varie mutazioni e si potrà fare amicizia con altre razze di animali. Questi ultimi vi potranno seguire e aiutarvi a fare amicizia con altre specie oppure a cacciarle fino a farle estinguere. Il nostro compagno Emiljan Sina ha preparato un trailer del gioco.

 

“#buttalapalladilà!”

Domani, 6 giugno, il nostro Istituto vivrà la I edizione della festa interculturale “#buttalapalladilà”

di Stefania Libè e Alessia Repetti

05/06/17

Il 6 giugno 2017 dalle ore 9 alle ore 12 nella Piazza “Cardinal Casaroli”, presso il cortile e il salone dell’Oratorio “San Filippo Neri” si svolgerà la I edizione della Festa interculturale “#buttalapalladilà”: l’iniziativa s’inserisce all’interno delle attività previste dal Protocollo di accoglienza del nostro Istituto Comprensivo, da sempre molto attivo e attento sul fronte dell’accoglienza e dell’integrazione degli alunni stranieri. Diverse saranno le classi coinvolte, sia della scuola Primaria che di quella Secondaria di Castel San Giovanni e di Sarmato, impegnate in letture animate su tematiche interculturali, a cura di Rita Casalini, operatrice della Caritas Diocesana, area mondialità, in giochi inclusivi, condotti da docenti ed educatori dell’Oratorio San Filippo Neri, in canti, animati dalle classi IA-IC della scuola secondaria di I grado “G. Mazzini”, che in conclusione di mattinata (11:30-12) si esibiranno insieme alle classi IB-ID nel concerto di fine anno “Butta la palla di là, canta la diversità”.

Immagine guida della giornata, che ha portato alla scelta del titolo e che lega tutte le attività proposte, è quella del muro: dal muro del pregiudizio, che spesso diventa barriera insormontabile, a muri da dipingere e da colorare, a muri da fare crollare …butta la palla di là!

In piazza “Cardinal Casaroli” sarà allestito il “Muro del pregiudizio”, che verrà poi decorato dai ragazzi (anche utilizzando lavori prodotti nelle classi), ad indicare la volontà di rendere un’opera d’arte il muro del pregiudizio che troppo spesso ci divide.

Vi aspettiamo numerosi per condividere con noi questo momento di festa e di conoscenza reciproca: solo mettendosi in gioco la diversità può infatti diventare una risorsa che quotidianamente si esprime nel dare voce e spazio a tutte le culture presenti nella scuola.

 

Le poesie diventano immagini: i calligrammi della 1 A

Di: Giulia Gobbi

30/5/2017

I calligrammi sono poesie fatte per essere lette ma anche guardate come immagini: scritte in modo da rappresentare con un disegno il soggetto della poesia stessa.

La 1 A ha provato a inventarne alcuni molto fantasiosi e diversi tra loro, partendo dalle poesie inventate dai ragazzi stessi e dando sfogo alla creatività di ciascuno. Lo scopo dei calligrammi è quello di rappresentare una poesia in un modo più divertente e creativo.

Vi proponiamo alcuni calligrammi che hanno come protagonisti gli animali.

“Il cagnolone” è stato realizzato da Denis Hysenaj.

“Il cigno” è opera di Simone Arrigo.

“Il pesce rosso” è il calligramma realizzato da Elisa Rizzi.

“Il mio criceto” è l’opera di Elisa Panelli.