Sabato 4 Marzo, le seconde e alcune classi terze si sono recate al cinema teatro Moderno, per un concerto dedicato alle musiche di Mozart.
Lo spettacolo è stato realizzato da un quintetto di archi composto da musicisti che facevano parte dell’orchestra sinfonica della Rai.
All’inizio i musicisti si sono presentati, ci hanno raccontato in breve la loro storia e i loro interessi riguardo la musica, in particolare quella di Mozart. Lo spettacolo è durato circa un’ora, un breve periodo di tempo di musica dal vivo che aiuta sempre ad apprezzare questa arte.
Abbiamo particolarmente apprezzato il pezzo “K 423” per violino e viola che vi riproponiamo in un video che abbiamo girato durante il concerto.
Anche quest’anno il nostro istituto ha proposto il progetto “Tre giorni a Pinzolo”.
Numerose sono state le adesioni, tanto che si è pensato di dividere i partecipanti in due differenti gruppi: il primo composto da tutte le classi prime insieme alla 2^A di Castello, a quella di Sarmato e alla 2^F di Castel San Giovanni. Questo gruppo è stato accompagnato dalle insegnanti di educazione fisica Pozzi Augusta e Ferri Laura, che sono rimaste tutta la settimana, insieme a Barbara Scotti e Angela Chiesa. Le ultime due, a metà settimana, hanno lasciato il posto ai professori Mia Astrid Massarini e Pierluigi Manfredi.
Arrivati in hotel, dopo l’ assegnazione delle camere e aver posato i nostri bagagli, ci siamo tutti recati nel garage dell’hotel per provare gli scarponi e il casco che avremmo indossato i giorni seguenti.
immagine dell’ hotel che ha ospitato le classi del nostro istituto
Il programma prevedeva per ogni mattina e pomeriggio due ore di sci con istruttore per un totale di dieci ore complessive.
alcuni ragazzi della 2^A dopo la prima mattina
Oltre allo sci, ci sono state altre attività come ad esempio la nostra visita alla fattoria didattica “la Frisa”.
Agritour “La frisa”La mucca rendena
L’ ultimo giorno, prima di rimetterci in viaggio per ritornare a Castel San Giovanni, siamo recati a comprare dei souvenir che ci ricordassero la bella esperienza fatta. Alle 17.00, con malinconia, abbiamo lasciato Pinzolo con la speranza di tornarci il prossimo anno.
Il 22 marzo, le classi terze e le classi seconde dei corsi B, C, D di Castel San Giovanni si sono recate, accompagnate dalla prof. Massarini e dal prof. Manfredi, a Pinzolo per fare una mini-settimana bianca all’insegna dello sci e del divertimento.
Alle 13.15 del giorno della partenza, piazzale Gramsci fremeva di ragazzini ansiosi e felici di partire e divertirsi. Appena caricate le valigie e fatto l’appello , siamo partiti alla volta di Pinzolo.
Dopo tre ore e mezza di viaggio, siamo finalmente arrivati alla nostra futura residenza per tre giorni, L’ Olympic Palace Hotel: era piccolino, ma con tutto ciò che serviva per divertirsi: una piccola piscina, una sauna, una saletta dove si poteva guardare la televisione ed un servizio di animazione.
I tre giorni sono stati belli ma alquanto stancanti: sveglia alle 7.00, colazione alle 8.00 e subito ad aspettare le navette per andare alla cabinovia. Presa la cabinovia, ci dirigevamo alla stazione sciistica, ci mettevamo gli scarponi, gli scii e via di volata sulle piste ad aspettare i nostri maestri.
Il primo giorno ci hanno messi alla prova e ci hanno divisi in gruppi in base alle nostre abilità. Sciavamo due volte al giorno: dalle 10.00 alle 12.00 e poi al pomeriggio dalle 14.00 alle 16.00. Nel breve tempo tra le due sessioni, ritornavamo in albergo per pranzare e riposarci un pochino. Al pomeriggio, dopo la sciata si potevano scegliere attività alternative: o si poteva andare alla fattoria o dall’apicoltore oppure ci si riposava in piscina. La sera poi si stava insieme a guardare la tv , si chiacchierava oppure si poteva stare nella sala con l’animazione.
Sono stati tre giorni molto stancanti, ma alla fine eravamo tutti contenti!
Una domanda a cui abbiamo provato a dare una risposta in prima A…
di Martina Fonso ed Elisa Rizzi
14/03/2017
La poesia non ha una definizione precisa, non si può ridurre a ciò che dice il dizionario: è molto di più perché coinvolge le emozioni, le sensazioni personali, la capacita di ognuno di interpretare ciò che legge e farlo suo. Può essere quello che ognuno vuole, in base alla propria sensibilità.
La classe 1A ha provato a dare una definizione personale attraverso … il linguaggio poetico! Vi proponiamo alcune poesie scritte dagli alunni della classe 1A attraverso metafore e similitudini che danno un’idea di cos’è la poesia!
La poesia è…
Uno scivolo di parole…
Il suono della mezzanotte…
Il cioccolato fuso
che ti si scioglie in bocca
e ti riscalda il cuore…
La mamma che ti abbraccia
e ti fa passare
una notte di sogni.
di Elisa Rizzi
La poesia è…
Uno scivolo infinito
Il suono delle parole
Un raggio di luce
che ti da coraggio
L’arte all’attacco
Un mondo di colori
Una notte magica
Una giraffa che ti porta
nello spazio
Un disegno infinito
La cioccolata piena di colori
Un koala affettuoso
L’elicottero che ti lancia
dall’alto le lettere
Un prato di emozioni.
di Martina Fonso
La poesia è…
Uno scivolo che ti porta alle emozioni
Il suono della mezzanotte
Un raggio di luce
Un attacco di gioia
Un mondo da esplorare
Una notte di sogni
Una notte stellata
Un cioccolato multi-gusto
Un’emozione incontrollabile
Un’ elicottero che vola fra le emozioni
Un prato fiorito
di Elisa Panelli
Ma sapete cos’è la poesia? E’ tutto quello tu vuoi che sia!!!
L’associazione “MaBasta!” ha diverse idee che possono essere d’aiuto alle classi sul tema del bullismo (e cyber)
di Panelli Elisa e Bisotti Anna
28/03/2017
Il movimento anti bullismo “MaBasta!” ha dato inizio al progetto “Classe debullizzata”, cioè una specie di censimento delle classi che non presentano alcun fenomeno di bullismo al loro interno.
L’idea è quella di dimostrare che le classi immuni al bullismo sono molto numerose. In questo modo si spera di riuscire a far sentire in minoranza i cosiddetti bulli, diffondendo ottimismo e buone prassi.
Tutti i ragazzi della classe devono firmare un documento che attesta che hanno eliminato ogni forma di prevaricazione, bullismo o cyberbullismo. Questo aiuta anche a dimostrare la responsabilità individuale nei confronti degli altri.
Un’altra proposta interessante è quella che prevede l’istituzione di figure particolari, i “bulliziotti”, a cui le vittime e gli spettatori possono rivolgersi per raccontare ogni genere di episodi di bullismo. Sono figure intermedie, che dovrebbero superare i timori di certi ragazzi a parlare con gli adulti.
La nostra redazione promuoverà l’ idea dei “bulliziotti” e anche quella della “bullibox”.
La “bullibox” è una specie di urna nella quale chiunque può inserire segnalazioni di episodi e casi di bullismo ed è utile per chi non ha il coraggio di parlare con qualcuno dei propri problemi ma preferisce scriverli.
Di seguito vi lasciamo il link del sito “MaBasta!”
Dal viaggio studio in Finlandia di allora, alla Spagna di oggi, alla scoperta della bella Europa!
di Arianna Traversi e Paola Prifti
21/03/2017
Domenica 2 Marzo 2008, gli alunni di seconda e terza media del nostro Istituto partivano dall’aeroporto di Malpensa per un viaggio studio in Finlandia. Dopo essere atterrati a Helsinki, la capitale, dove sono rimasti per due giorni, hanno preso il treno per raggiungere Vaasa e lì sono stati ospitati da famiglie finlandesi per una settimana.
Durate la permanenza gli alunni hanno frequentato le lezioni delle scuole finlandesi e hanno potuto visitare la città e molti parchi acquatici. In più hanno praticato lo sci e indoor ball, uno sport simile all’hockey, perché in quel periodo in Finlandia c’era la neve e spesso le temperature non superavano lo zero.
Una cosa che ha stupito molto gli alunni di allora sono stati i vari laboratori, tra cui quello del legno, della tessitura e dell’argilla.
Le sere di solito venivano trascorse con la propria famiglia finlandese, ma qualche volta capitava di andare a Villa Gerby, un luogo di ritrovo per giovani.
Oggi non effettuiamo più questo viaggio studio, che ci è apparso ricco di fascino: è stato sostituito dal viaggio in Spagna, che prevede uno scambio tra un alunno italiano e uno spagnolo, solo per le classi terze per una settimana. Nel nostro Istituto infatti è entrato, con sempre maggior successo, lo studio dello spagnolo, in alternativa al francese, come seconda lingua comunitaria e quindi questa nuova meta ci permette di approfondire una materia scolastica, con immersione diretta nella lingua d’uso, ma ci piace ricordare le esperienze passate, che ci fanno venire voglia di ampliare sempre di più i nostri orizzonti.
Il direttore risponde alla lettera riguardante il bullismo
di Leonardo Bassanini
21/03/17
Cari Leonardo, Jacopo e Marco,
Vorrei iniziare con il dirvi che vi ammiro per il fatto di avermi scritto su un tema così attuale per sapere la mia opinione, mi sembrate molto “agguerriti” nel vostro scopo e per questo vi ringrazio tanto. Secondo me, un punto di forza per una vittima può essere proprio il fatto che il bullo è sempre più debole e, nel caso si facciano dei progetti a scuola e il bullo continui a prendere di mira dei compagni, gli si può rinfacciare il fatto che a scuola si sta facendo proprio un progetto per debellare tali atteggiamenti. Se la faccenda persiste, bisogna rivolgersi a persone adulte quali genitori, parenti o professori.
Per fortuna non ne sono mai stato vittima, però ho assistito in questi anni a qualche episodio di bullismo e cyberbullismo, in cui erano presenti anche miei amici come vittime. In questi casi, mi sono comportato consigliando alcune cose da fare, come per esempio parlarne allo sportello d’ascolto, che è presente soprattutto per questo.
Sul movimento anti-bullismo MaBASTA! penso che questi ragazzi abbiano fatto un grande passo contro il bullismo in ogni sua forma e, per questo, hanno la mia piena stima; purtroppo penso però che non si possa eliminare del tutto il bullismo, perché esisteranno sempre dei ragazzi fragili che tenteranno di sfogare le loro frustrazioni su altri ragazzi, che risultano più timidi o che possono apparire deboli e non hanno il coraggio o la possibilità di parlarne. Ma non bisogna mai darsi per vinti: con progetti come quelli che si organizzano anche nel nostro Istituto e facendo capire a certi ragazzi che si può finire nei guai con la legge, gran parte del bullismo si può sconfiggere! Penso proprio che il nostro giornalino possa promuovere questa campagna contro il bullismo.
WE CARE!
Grazie per avermi scritto su questo argomento così importante in questi ultimi tempi.
Il nostro istituto promuove azioni e riflessioni su questa tematica
di Panelli Elisa e Bisotti Anna
14/03/2017
Negli ultimi anni, con la comparsa dei social network, tra i giovani si è diffuso un nuovo tipo di violenza verbale: il cyberbullismo.
Questo tipo di bullismo è caratterizzato da un attacco continuo, offensivo e sistematico che può portare la vittima addirittura al suicidio nei casi più gravi.
La situazione diventa molto difficile quando il ragazzo o la ragazza bullizzato teme di raccontare la propria situazione ad un adulto per paura di non essere capito o di essere deriso.
Le conseguenze portano la vittima a isolarsi da tutto e da tutti e ad avere sempre meno autostima. Nel bullo si accresce la voglia di prendersi gioco di essa.
In molti casi, la persona che aggredisce resta nell’anonimato, insistendo sulla vittima fino al punto di renderla debole. Generalmente il potere del cyber bullo aumenta quando è sostenuto da un gruppo di persone che stanno al suo gioco e deridono a loro volta la vittima.
A volte la persona che offende ha alle proprie spalle un passato difficile e, per sconfiggere la propria debolezza, cerca di mostrarsi forte agli occhi degli altri attirando l’attenzione facendo lo spavaldo e ferendo le persone.
Uscire da queste situazioni non è facile, ma ci si può aiutare anche con il sito creato dall’associazione di studenti chiamata “MA BASTA!”
L’importante è parlare, comunicare i propri disagi e usare sempre, nei rapporti con gli altri, la stessa educazione sia nell’incontro faccia a faccia che in quello virtuale.
Due ex giornaliste approdate alle superiori sono tornate a visitare la redazione
di Aurora Zucchini
23/3/2017
Oggi, in redazione, sono venute a trovarci due “vecchie” giornaliste e abbiamo deciso di intervistarle.
D: Come vi chiamate?
R: Ashley e Wiktoria.
D:Quanti anni avete?
A: Quattordici e quindici
D:Che indirizzo avete scelto, nelle scuole superiori?
A: Entrambe il liceo delle scienze umane.
D:Come vi trovate?
A: Mi trovo bene in questa scuola perché le materie umanistiche mi sono sempre piaciute.
W: Sia la scuola che le materie mi piacciono.
D: Nel vostro istituto c’è il giornalino scolastico?
A: Sì ma non mi sono iscritta.
W: Sì e mi sono iscritta.
D: Perché avete fatto questa scelta?
A: Perché quest’anno volevo provare attività diverse, infatti sto frequentando il corso teatrale.
W: Perché mi è sempre piaciuto scrivere.
D: Frequentavate il giornalino scolastico anche gli anni scorsi?
A: Sì, entrambe.
D: Qual è il ricordo che vi è rimasto più impresso della vostra esperienza giornalistica presso “La voce dell’Olubra”?
A: Il ricordo che mi è rimasto più impresso è stato il viaggio a Chianciano Terme fatto l’ anno scorso, dove la nostra redazione è stata premiata nell’ambito di un concorso nazionale di giornalismo scolastico. Poi mi ricordo il concorso “Giornaliamo” a cui ho partecipato con la redazione per più anni.
Un momento del meeting “Giornaliamo” del 2016
W: Anche per me il ricordo più vivo è stato il viaggio a Chianciano Terme; è stata un’esperienza bellissima, ci siamo divertiti, sono riuscita a legare di più con Ashley e con i compagni e mi sono sentita fiera di partecipare alla redazione del nostro giornale.
D: Consigliereste ai ragazzi di partecipare alla redazione di un giornale scolastico?