La poesia secondo la classe prima A

di Carolina Rebecchi e Carlotta Liberali

27/2/2023

Noi della classe 1^A abbiamo iniziato, in classe, un percorso sulla poesia. Per prima cosa, ci siamo chiesti quale definizione dare alla poesia. Al di là della definizione che è scritta sul dizionario, abbiamo visto che ognuno ha  una percezione diversa della poesia perché è un argomento difficile, soprattutto da descrivere, anche per scrittori e per gli stessi poeti. Abbiamo capito che l’unico modo per descrivere la poesia è… usare la poesia! Così ci abbiamo provato anche noi, inventandoci brevi testi contenenti delle similitudini. Alcune di queste erano molto originali: le abbiamo unite e abbiamo creato un video da condividere.

Buona visione!

Intervista (forse) possibile a… Paola Egonu

DI Giada Maiocchi e Rezarta Doka

27/02/2023

Siamo due pallavoliste e vogliamo raccontarvi di un’atleta che è per molti motivo di ispirazione: Paola Egonu.

D:Come ti chiami?

R: Il mio nome è  Paola Ogechi Egonu.

D:Quando sei nata e quanti anni hai?

R:Sono nata a Cittadella il 18 Dicembre 1998 , quindi ho venticinque anni.

D: Qual è la tua professione?

R:Lavoro come pallavolista ma non tutti sanno che nel frattempo studio ragioneria a Milano.

D:Che origini hai?

R:Ho origini nigeriane.

D:Dove ha inizio la tua mitica storia?

R:Ho iniziato a giocare proprio nella mia città di nascita: Cittadella.

https://dal15al25.gazzetta.it/2022/07/18/video-la-schiacciata-da-record-di-egonu/

D:E poi, dove sei andata per arrivare alla serie A?

R:Mi hanno chiamato nel Team Federale del Club Italia in Serie B1; mi sono impegnata molto per quattro intensi anni per arrivare a quel traguardo.

D:Quanto sei alta?

R:Sono alta un metro e novanta.

D:Da quanti membri è formata la tua famiglia?

R:La più ristretta da cinque persone: io, mia madre Eunice, mio padre Ambrose, mio fratello Andrea e mia sorella Angela.

D:Hai qualche parente pallavolista?

R:Sì, mia cugina!

D:Hai viaggiato molto grazie alla pallavolo?

R:Ho viaggiato molto, per esempio ho giocato in Serbia, Croazia, Romania e Bulgaria.

D:Che ruolo ricopri nella tua squadra attuale?

R:Opposto

D:Che rapporto hai con la nazionale italiana?

R: Ho un rapporto molto bello con le mie compagne, ma nell’ultimo periodo non gioco più perché ho deciso di prendermi una pausa.

D:Come ti senti quando ti dicono degli insulti razzisti?

R:Inizialmente, alle prime partite, capitava molto spesso che i genitori delle ragazze contro cui stavo giocando mi facessero dei versi, mi deridessero, per questo ci rimanevo male e  finita la partita andavo in spogliatoio e mi mettevo a piangere, pensavo di essere io sbagliata. Ora, però,  ho capito che avevano torto loro.

D:Perché hai scelto di partecipare al festival di  Sanremo? Ti è piaciuto? 

R:Ho scelto di partecipare perché un mio sogno era di far sentire la mia voce su questo argomento, cioè la lotta contro la violenza del razzismo, che ha toccato molto la mia vita. Volevo far arrivare il messaggio ad un gruppo di persone molto vasto come a quelle che seguono Sanremo e ce l’ho fatta!

Grazie per l’intervista che speriamo diventi possibile!

Come l’Arcimboldo

di Alice Barbieri, Giada Tiramani, Valentina Campagna, Dalia Fulgosi

20/2/23

Dall’inizio di quest’anno scolastico, le classi 1D e 1E, 2E e 2F hanno realizzato diverse opere artistiche in collaborazione con la professoressa Giulia Tansini di arte e immagine. Una delle attività che ci ha maggiormente coinvolto riguarda la creazione di ritratti con elementi naturali, alla maniera di Arcimboldo.

Se qualcuno si sta chiedendo di chi stiamo parlando, ricordiamo che l’inventore di queste opere si chiama Giuseppe Arcimboldi, pittore milanese nato nel 1527 e morto nel 1593. Era appassionato di scienza e altre cose bizzarre, come si può notare dall’originalità che lo contraddistingue. Le teste composte da Arcimboldo sono infatti famose e inconfondibili perché fatte di frutta, verdura, pesci, prodotti dell’uomo, fiori e vari oggetti, il tutto riconducibile alle 4 stagioni. Alcuni suoi dipinti inoltre si possono guardare anche capovolti, e daranno vita ad altre immagini, diverse. Teste un po’ divertenti e un po’ mostruose, sicuramente geniali e stravaganti. Nel lavoro in classe, dopo una conoscenza teorica imprescindibile, per prima cosa abbiamo preso diversi tipi di riviste e giornali e abbiamo scelto ogni parte del nostro Arcimboldo come: pasta, verdura, frutta, uova, cioccolatini, formaggio, ma anche oggetti come pentole, bollitori, stoviglie, bagnoschiuma, calze, palline natalizie ecc.., quindi abbiamo studiato la disposizione delle varie parti e infine le abbiamo incollate su un cartoncino bianco. Da ultimo, abbiamo dato un titolo alla nostra opera e le abbiamo incollate tutte su un cartellone, che poi abbiamo affisso in classe. Ecco alcuni esempi delle classi 2E e 2F.

Buona visione!

Recensione del libro: “La bambina che salvava i libri”

Autore: Markus Zusak

di Carlotta Codazzi

20/02/2023

La storia racconta di Liesel Meminger, una bambina di nove anni che vive in Germania ai tempi della Seconda guerra mondiale. Dopo che il fratellino morì, venne data in adozione ai coniugi Hubermann. Qui Liesel impara a leggere e si appassiona alla lettura. Una sera assiste ad una cerimonia in cui i nazisti mettono al rogo dei libri; la bambina non potendolo sopportare, sottrae dalla catasta un libro, il primo di una lunga serie di libri che salverà, rubandoli. Dopo qualche tempo, a casa Huberman viene nascosto in cantina un ebreo: Liesel e lui diventano subito buoni amici. Riusciranno a sopravvivere alla guerra e alle persecuzioni?

La vicenda è narrata dalla morte, che racconta come si senta misteriosamente affascinata dagli esseri umani e si prenda perciò l’impegno di osservare, di tanto in tanto, la vita di qualcuno di loro. Il fatto che sia la morte a narrare è davvero inusuale, cosa ne pensi?

Io consiglio questo libro perché fa davvero riflettere sull’importanza della lettura e sulla situazione davvero difficile che vivevano le persone ai tempi della guerra. I libri che vengono messi al rogo sono proibiti dai nazisti, secondo te cosa poteva esserci scritto in quei libri? È vero, quindi, che le parole e i pensieri sono più pericolosi delle armi!

La pallanuoto a 360°

di Luca Dantoni, Francesco Magistrali, Ean Tasi

20/2/2023

Uno sport che fra i ragazzi che conosciamo non è molto diffuso, è la pallanuoto. Tuttavia, anche presso la piscina del nostro paese, viene praticato ed un nostro compagno, Francesco, ci ha aiutato ad approfondire le sue caratteristiche.

Come si gioca a questo sport? 

In questo sport, si gioca in una piscina lunga 30 m e larga 20 m con profondità di 2 m minimo. Nelle gare agonistiche, il numero di giocatori è di 7. Si inizia la partita dal bordo e, quando l’arbitro fischia, i giocatori partono per recuperare la palla che è posta al centro del campo. Nuotando, gli atleti devono tirare con le mani un pallone nella porta avversaria, difesa da un portiere. Ogni volta che si centra la porta, si effettua un punto. Al termine della partita, la squadra con il maggior numero di punti è quella vincitrice.

Quali sono le regole principali?

  • Non si può mai toccare il fondo della piscina
  • Tutti i giocatori devono portare la calotta (apposita cuffia per giocare), ed hanno un numero, che corrisponderà alla zona del campo di gioco che copriranno.
  • Tutti difendono e tutti attaccano.

Quanto dura una partita ?

Una partita ha 4 periodi che durano 8 minuti effettivi l’uno.

https___mam-e.it_italia-ungheria-pallanuoto-olimpiadi-tokyo-quando-e-dove-vedere-il-settebello_

Come si commette fallo?

Esistono 2 tipi di falli: falli semplici, falli gravi o brutali; i falli semplici si commettono buttando la palla sott’acqua, prendendo la palla con due mani (portiere escluso) e schizzando l’acqua negli occhi dell’avversario; la sanzione di questi falli è una semplice punizione che comporta o passare la palla o alzare bene il braccio per fare capire all’arbitro che andrai avanti senza passarla. I falli gravi sono tirare calci, gomitate, strattonare, oltre che trattenere e affondare l’avversario. Le sanzioni possono essere una punizione o un’espulsione.

Quali sono le squadre più forti in Italia?

A differenza del calcio, il Brescia è una delle squadre più forti in Italia,  insieme al Trieste, al Savona, Recco e Genova.

Quali sono le squadre più forti nel mondo?

Le prime 5 squadre più forti nel mondo sono la Serbia, La Croazia, l’Italia, la Spagna e gli U.S.A.

Siamo arrivati alla fine. Ringraziamo Francesco per la sua disponibilità e vi invitiamo ad un tuffo in piscina!

Il riciclo della seconda A

di Carlotta Codazzi

20/2/2023

Noi della 2^A, durante le vacanze di Natale, come compito di Educazione civica assegnato dalla prof.ssa Valenti, ci siamo cimentati nell’arte del riciclo. Il progetto consisteva nel trovare dei materiali di scarto presenti in casa e metterli insieme per creare qualcosa di utile o di design.

C’è chi ha costruito un faro con una confezione della panna spray e chi ha prodotto un portapenne, chi ha realizzato ghirlande, alberelli di Natale, contenitori, navi, vasi per le piante, maracas, presepi. Dobbiamo ammettere che siamo stati proprio bravi e molto fantasiosi.

Concludendo, ricordiamo che il riciclo è un ottimo modo per dare sfogo alla nostra fantasia in modo sostenibile e che tutti possono fare qualcosa con ciò che si scarta in casa.

E voi, non avete mai pensato di costruirvi un oggetto usando il metodo del riciclo?

La mostra dei pregiudizi

di Chantal Scrocchi e Aurora Casaroli

13/2/2023

Quest’anno, tutte le classi terze della nostra scuola hanno avuto la possibilità di lavorare ad un progetto riguardante i pregiudizi con lo scrittore ed ebraista Matteo Corradini. Abbiamo capito che giudicare una persona prima di conoscerla in modo approfondito è una cosa negativa: dobbiamo ammettere, però, che quasi tutti, almeno una volta, abbiamo avuto pregiudizi verso qualcuno.

Abbiamo provato a individuare diversi luoghi in cui si applicano pregiudizi, come a scuola, specialmente il primo giorno, al supermercato, sui mezzi pubblici, praticando uno sport: a volte ci immaginiamo chi siano le persone che ci circondano senza conoscerle e basandoci sulle nostre impressioni e sugli stereotipi. Situazioni nuove e vecchie sono ugualmente terreno per creare pregiudizi sulle persone che non conosciamo.

Soffermiamoci sull’esercizio svolto durante il primo incontro con l’esperto: ognuno di noi ha disegnato un autoritratto su un foglio bianco, scrivendo intorno i nostri lati positivi, per come ci vediamo noi. In seguito abbiamo sovrapposto un foglio azzurro ritagliando solo la parte centrale cosicché si vedesse la nostra faccia. Su questo foglio abbiamo scritto i pregiudizi che le persone potrebbero avere di noi. Ci siamo accorti che i pregiudizi coprono i lati positivi delle persone, come una coperta pesante e soffocante.

Quasi novant’anni fa, nel periodo delle dittature fascista e nazista, i pregiudizi sono diventati leggi, le “Leggi razziali”. Dobbiamo comprendere gli errori per costruire una società migliore e, grazie ad esperienze come questa, abbiamo la possibilità di riflettere e provare sulla nostra pelle il peso dei comportamenti degli altri.

Intervista quasi… possibile ai Pinguini Tattici Nucleari

di Carlotta Codazzi

13/2/2023

La redazione del nostro giornalino è una vostra grande fan, siete pronti per le domande? Andiamo!

D-Come vi chiamate, quanti anni avete e da dove venite?

R-Io sono Riccardo e ho 29 anni; anche Nicola, Lorenzo ed Elio ne hanno 29, mentre Simone e Matteo ne hanno 32.

D-Quali strumenti suonate?

R-Riccardo, Nicola e Lorenzo la chitarra, Simone il basso, Matteo la batteria ed Elio le tastiere.

D-il vostro gruppo è composto da sei persone: vi capita mai di non andare d’accordo su qualcosa o litigare?

R- in realtà praticamente mai, le nostre vibes sono tutte simili: amiamo i giochi da tavolo, siamo poco festaioli.

D-Il vostro è un nome molto singolare, ha una storia particolare?

R-Beh in effetti sì, deriva da una birra scozzese prodotta nel 2009 che avevamo visto a Liverpool e ci è sembrato molto singolare.

D-Abbiamo sentito che in realtà voi non siete i pinguini “originali”, è vero?

R-In effetti sì, prima di noi ci sono stati altri ragazzi che poi sono andati a fare altri lavori e siamo rimasti noi, quindi il nome non lo abbiamo inventato noi e infatti non ci piace tanto però ormai è tardi per cambiarlo.

D-A Sanremo, nel 2020 siete arrivati sul podio con “Ringo Starr”, ci spiegate la storia della canzone?

R-con questa canzone volevamo fare un omaggio a Ringo Starr, perché lui ha rivoluzionato il modo di suonare la batteria ed è molto sottovalutato.

D-Il primo concerto che avete annunciato quest’anno è andato sold out, ve lo sareste mai aspettato?

R-Assolutamente no, non ce lo aspettavamo minimamente e siamo veramente felicissimi per questo!

Vi ringraziamo per questa intervista e magari ci vedremo per un’intervista possibile dal vivo!

Una classe tutta nuova…

Di Carolina Rebecchi, Rachele Bertoni, Carlotta Liberali

13/2/2023

Nuovi rapporti da costruire, nuove materie, nuovi professori…

Noi di 1^A abbiamo iniziato il nostro percorso, nei mesi scorsi, con  una filastrocca, unendo le capacità creative di ognuno di noi e imparando a interagire con i compagni. Il lavoro consisteva nello scrivere, secondo un modello preparato, una filastrocca in rima baciata nella quale bisognava raccontare qualcosa dei compagni di classe, per come li avevamo conosciuti: una loro caratteristica, cosa gli piace fare, dire, un dettaglio che ci aveva colpito. Ognuno si è poi disegnato, con un autoritratto colorato. Infine, abbiamo unito in modo collaborativo i versi della filastrocca  e, con i disegni dei nostri volti, abbiamo creato un bellissimo video. 

Ed ecco a voi la classe prima A che si presenta!

Il pH senza segreti

Un esperimento scientifico in seconda A

di Giada Maiocchi

13/2/2023

Gli alunni della classe 2A, aiutati dalla prof. Valenti, hanno realizzato un esperimento utilizzando la cartina tornasole per misurare il pH. Il pH è la concentrazione di ioni H+ sciolti in una soluzione, in pratica, è il potential of hydrogen, una grandezza fisica che indica l’acidità in soluzioni gassose e liquide. La cartina tornasole è una piccola striscia di carta che, imbevuta di una sostanza, cambia colore a seconda della soluzione in cui viene immersa e rivela il pH. La scala del pH parte da 0 e arriva a 14: se una soluzione appartiene a un numero tra 0 e 6 è acida e la cartina si colorerà di un colore tra il giallo e il rosso; se appartiene al numero 7 vuol dire che è neutra e si colorerà di verde; se appartiene a un numero tra l’8 e il 14 è basica e si colorerà di violetto.

Nelle soluzioni acide, la concentrazione di ioni H+ è maggiore di quella degli ioni (OH)-; in quelle neutre la quantità di ioni H+ è circa uguale a quella degli (OH)-; in quelle basiche la concentrazione di ioni (OH)- è quella più alta della soluzione.

Molti dei prodotti normalmente usati in casa, presentano caratteristiche acide o basiche. Ne sono esempi: saponi, detersivi, medicinali e alimenti. Noi abbiamo utilizzato sostanze che si possono trovare facilmente: 

– l’aceto di vino bianco (pH 2- 2,5), la coca cola (pH 2,5), l’acqua ossigenata (pH 4), la salsa di soia (pH 4,5) e il sapone intimo diluito (pH 5,5) sono sostanze acide;

– il collutorio Oral B (pH 6), l’olio extra vergine d’oliva (pH 6,5), l’acqua per stirare distillata (pH 7), l’anticalcare per la lavatrice Calgon (pH 7) e l’alcol rosa denaturato (pH 7,33) sono sostanze neutre;

– l’ammoniaca (pH 11,11) è una sostanza basica;

– infine l’acqua del rubinetto abbiamo scoperto che cambia da città a città e può variare da 5 a 9,5.

L’esperimento è stato molto interessante, anche perché ci ha aiutato a conoscere meglio le caratteristiche delle sostanze che usiamo quotidianamente.