La giornata degli alberi 2023

25/3/2024

Il 21 novembre 2023, noi ragazzi della prima A, abbiamo passato una giornata “insieme” agli alberi, fuori dalla classe. Passeggiando per le vie di Castel San Giovanni, abbiamo raggiunto la nostra destinazione: il parco del rio Lora, dove avremmo festeggiato gli alberi piantandone alcuni. Appena arrivati, abbiamo incontrato il professor Pietro Dallagiovanna che ci ha insegnato, con una dimostrazione, come piantare un albero.

Dopo questo, ci siamo disposti in “stazioni” e in gruppi, distanziati alcuni metri l’uno dall’altro. Ogni gruppo doveva togliere le piante dal loro vaso e trapiantarle in terra. Quindi, abbiamo innaffiato, per far ambientare l’albero. Al termine del lavoro, che è stato svolto molto accuratamente, tutti ci siamo riposati facendo merenda.

“Sta crescendo – ha detto il sindaco Lucia Fontana rivolgendosi agli alunni – la sensibilità di voi ragazzi circa il valore degli alberi. Dal canto nostro, noi tutti gli anni ricordiamo questa giornata con un momento come questo, che ci ricorda quanto gli alberi ci siano cari e quanto siano fondamentali per garantire la vita sul nostro pianeta”.

Una volta ultimati i lavori, abbiamo fatto una  sosta alla “Grande Quercia” secolare di via Manzella, futuro “Albero della Legalità” ed abbiamo raccolto qualche ghianda e qualche foglia. Facendo ritorno a scuola, siamo passati in P.zza Fratelli Cervi dove, sulla rotonda, si trovano sette alberi, aceri e ginkgo biloba, ognuno dedicato ad un fratello, vittima del nazifascismo. 

Abbiamo apprezzato i meravigliosi colori autunnali delle chiome e riflettuto sulla bellezza di un monumento vivente.

La nostra classe ha lavorato sull’argomento degli alberi in diverse discipline; abbiamo anche realizzato un video che ricorda, in modo creativo, la giornata degli alberi. Buona visione!

Una corsa contro la fame

25/3/2024

Quest’anno, a maggio, per le classi prime del nostro istituto, si svolgerà la “Corsa contro la fame”. L’associazione internazionale “Azione contro la fame”, che promuove la corsa, ha come obiettivo porre fine alla fame in tutto il mondo ed istituire, nelle scuole europee, un progetto che aiuta un paese povero e malnutrito, diverso ogni anno. L’idea che l’associazione ha avuto è mettere in movimento i ragazzi organizzando una corsa per la quale i ragazzi cercano degli “sponsor” (genitori, parenti, amici) che, per ogni giro della corsa che il ragazzo riuscirà a fare, doneranno una quota che può variare da 50 centesimi fino a quanto si vuole. Quello che viene raccolto, verrà donato.

Quest’anno si aiuterà il Bangladesh, un piccolo paese tropicale situato sul golfo del Bengala nell’Asia meridionale. Il Bangladesh è l’habitat della tigre del bengala e delle mangrovie, piante d’acqua dolce, che in Bangladesh si sono adattate all’acqua salata. In Bangladesh il cibo scarseggia e molti ragazzi soffrono di malnutrizione: metà dei risparmi delle famiglie Bengalesi viene speso in cibo.

Per verificare se un bambino soffre di malnutrizione, i volontari di Azione contro la fame usano un braccialetto apposito, misurando la circonferenza della parte superiore del braccio, a metà tra spalla e gomito. È il metodo utilizzato più spesso durante le situazioni di crisi perché questa misurazione – nota come MUAC – richiede solo l’utilizzo del braccialetto, senza bilance e schede di altezza. È un sistema particolarmente adatto per i bambini tra i 6 mesi e i 5 anni. Una misura MUAC inferiore a 12,5 cm indica che un bambino è affetto da malnutrizione acuta moderata. Se la misura MUAC è sotto 11,5 cm il bambino è affetto da malnutrizione acuta grave ed è in pericolo di vita.

Abbiamo fatto un esperimento su Michelangelo Lucenti, un componente della redazione di 11 anni e il suo diametro era 22,5 cm. Per combattere la malnutrizione, si usa una barretta di cibo terapeutico altamente nutriente da mangiare 1 volta al giorno per 100 giorni. I cibi terapeutici pronti all’uso (RUTF) sono alimenti in pasta a base di burro di arachidi e biscotti dall’alto valore nutritivo arricchiti con proteine e sostanze energetiche. Una sola barretta costa 28 centesimi, vuol dire che con 28 euro puoi salvare la vita di un bambino! Siamo quindi impazienti di correre contro la fame.

Un’uscita didattica al Parco Avventura di Salice Terme

25/3/2024

Tutte le classi seconde medie del nostro istituto, nel mese di ottobre, hanno partecipato ad un’uscita didattica a Salice Terme, una città in provincia di Pavia, dove si trova un Parco Avventura in cui ci sono dei percorsi sospesi, legati agli alberi. Siamo partiti con il pullman alle 8.10 e siamo arrivati alle 9.15. Arrivati al parco, ci hanno accolto alcuni addetti, uno dei quali ci ha spiegato come funzionavano i percorsi.

Dopo averci fornito le informazioni su come muoverci e  sulla sicurezza, ci hanno fatto indossare dei caschi e delle imbragature, così abbiamo potuto iniziare a salire sui percorsi sospesi, sperimentando l’emozione dei percorsi tra gli alberi, sfidando l’altezza. Eravamo tutti molto agitati ma anche impazienti di metterci alla prova.

C’erano tanti percorsi, sia facili che difficili, in base alla tipologia degli ostacoli da superare. Alcuni presentavano delle scale sospese, altri dei tunnel fatti di corde, in altre postazioni c’erano delle teleferiche alle quali appendersi che facevano provare paura e ansia, ma che, dopo aver provato, ci sono subito piaciute tantissimo. Alcuni compagni erano un po’ spaventati, soffrivano l’altezza, ma, in generale, la maggioranza si è buttata a capofitto nella nuova esperienza.

Alle 13 il parco ha chiuso per la pausa pranzo ed anche noi abbiamo pranzato insieme. Quindi, siamo andati in un grande prato, presente nel parco di Salice Terme, dove, per un paio di ore, siamo stati liberi di fare quello che volevamo. Alle 16 siamo partiti e arrivati a casa verso le 17. 

Per fare un bilancio di questa giornata, possiamo dire che ci siamo divertiti tantissimo, ci è piaciuto perché ci siamo emozionati, siamo stati nella natura e perché eravamo in compagnia. Sicuramente vorremo ripetere questa esperienza.

Le sfide olimpiche: ieri e oggi

25/3/2024

Le Olimpiadi sono un importante appuntamento dello sport mondiale che tutti seguiamo  con interesse e passione. Hanno una storia antica, infatti le prime forme di giochi Olimpici nacquero nel 776 a.c in Grecia, nella città di Olimpia, per onorare gli dei. Quindi, le Olimpiadi vennero celebrate ogni 4 anni. Ne segnò la fine l’imperatore Teodosio nel 393 d.c. perché le considerava riti pagani, mentre lui aveva deciso che tutto l’Impero Romano doveva essere cristiano. Gli sport principalmente praticati erano la lotta con armi e senza, la corsa coi carri e i cavalli, i lanci, i salti. Il premio dei vincitori era una corona di ulivo selvatico, segno di pace. Infatti, quando si celebravano le Olimpiadi, le guerre venivano sospese. Le Olimpiadi moderne, ripresero e si svolsero la prima volta nel 1876: questa nuova edizione venne proposta da Pierre De Coubertin, un barone francese.

Il 2024 è anno di Olimpiadi. Quest’anno si terranno da venerdì 26 luglio fino a domenica 11 agosto a Parigi. Le novità di questa edizione saranno la breakdance, il surf, l’arrampicata e lo skateboard.

Il record di medaglie italiane vinte durante l’edizione passata e da superare è di 10 ori, 10 argenti e 20 bronzi, per un totale di 40 medaglie.

Il nuovo logo di Parigi 2024 comprende tre simboli: la medaglia d’oro, simbolo eterno di vittoria, la fiamma della torcia olimpica, simbolo d’unione attraverso lo sport; la Marianne, personificazione nazionale francese che incarna i valori di uguaglianza e fratellanza.

Infine, la mascotte è la Olympic Phryge. Questo nome si riferisce ai tipici copricapi frigi,  cappelli conici con la punta ripiegata in avanti indossati come simbolo distintivo dagli insorti della Rivoluzione Francese del 1789 e adottato poi dai sostenitori della Repubblica. 

Le due mascotte sono vestite di blu, bianco e rosso (i colori della bandiera transalpina), con il logo di Parigi 2024 sul petto. Phryge Olimpica e Phryge Paralimpica sono distinguibili fra loro perché quest’ultima ha una protesi al posto della gamba destra che la rende un modello per tutte e tutti. E sono accompagnate dal motto “Da soli si va più veloci, ma insieme si va più lontano”.

Non ci resta allora che aspettare il mese di luglio e godere di questo bellissimo spettacolo sportivo.

La Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie 2024: “Io ci sono”

A cura della redazione

19/3/2024

Come ogni anno, gli alunni delle classi terze della secondaria di I grado “G. Mazzini”, commemoreranno la Giornata con la lettura dei nomi delle vittime innocenti delle mafie, alle ore 10 presso la biblioteca del plesso di Via Verdi.

Recensione del libro: “Il Cacciatore di Sogni”

di Cristiano Gobbi e Alessio Groppi

04/03/24

Autrice: Sara Rattaro

4 luglio 1984: un ragazzino con un braccio rotto, un volo Barcellona-Roma, l’incontro con un eroe. Questi sono gli ingredienti della storia che ci racconta Luca, un dodicenne con il talento della musica e un sogno: quello di distinguersi dagli altri.

Tutto comincia per caso, quando la sorte decide di intromettersi tra lui e la sfortuna: due dita rotte per colpa del fratello erano davvero una maledizione per un pianista come lui! Non poteva di certo immaginare che presto il suo destino sarebbe cambiato… Complice l’ennesimo litigio con Filippo (il fratello), tutto eccitato per la presenza di Diego Armando Maradona sul loro aereo, Luca si ritrova sul sedile accanto a un vecchio signore, somigliante a Babbo Natale non solo per il suo aspetto, ma anche per le sue parole e per l’espressione del suo volto: sembrava davvero capace di fare magie! Inizia così il racconto della vita di Albert, un bambino polacco nato cieco da un occhio alla vigilia della Prima Guerra Mondiale, che salvò il mondo. Perché questo misterioso uomo anziano decide di consegnare a Luca il regalo di questa avventura straordinaria? “Andrà tutto per il meglio. Basta che tu lo voglia con tutto te stesso”… forse la chiave di lettura è racchiusa in questa affermazione iniziale: sono poi così diversi Luca e Albert?

Il cacciatore di sogni ci consegna un grande incoraggiamento: trovare la colonna sonora della propria vita e suonarla con coraggio e determinazione, pensare in grande ed essere generosi. Ci ha colpito la capacità di Albert, come anche di Luca, di saper trasformare le fragilità in trampolini per dare il meglio di sé. Un romanzo per ragazzi (e non solo) magnetico e delicato.

Se il libro fosse un OGGETTO sarebbe una CALAMITA, perché ti attrae dall’inizio alla fine.

Se il libro fosse un COLORE sarebbe il VERDE, perché insegna a sperare ed è simbolo di crescita.

Se il libro fosse una CANZONE sarebbe “SCATOLE” dei Pinguini Tattici Nucleari, perché invita a seguire i propri sogni e passioni.

La classe 1^E alla celebrazione della Giornata del Ricordo

A cura della classe 1^E

14/2/2024

Mercoledì 14 febbraio scorso il cielo era limpido, il sole brillava e un’arietta frizzante ci pizzica le guance: la classe 1^ E, accompagnata dalle insegnanti Michela Braga e Emanuela Tricarico, alla terza ora, passeggiava per le vie di Castello.
Camminavamo velocemente per non arrivare in ritardo, e mostravamo orgogliosi  le nostre case e i campi dove al pomeriggio e in estate andiamo a giocare.

Arrivati in via Carlo Manzella, nei pressi del rio Lora, in una grande area verde, abbiamo incontrato il sindaco, gli alpini, gli assessori, il parroco del nostro paese, il fotografo, per celebrare con loro il “Giorno del Ricordo”. Il sindaco ci ha accolto sorridendo e ci ha mostrato un piccolo albero che era stato impiantato l’anno precedente, sempre nel “Giorno del ricordo”.
Ci ha spiegato che il “Giorno del ricordo” si celebra il 10 febbraio di ogni anno e che è un’occasione per fare memoria delle vittime delle foibe (buche molto profonde) e degli italiani innocenti che, al termine della Seconda Guerra Mondiale, sono stati perseguitati e che hanno dovuto abbandonare i territori dell’Istria e della Dalmazia, dove vivevano.

La sindaca ci ha fatto capire che “la storia siamo noi”, che abbiamo il compito di fare memoria degli sbagli e delle violenze commessi nel passato, per imparare che la violenza è da condannare, che ogni vittima innocente merita rispetto e che il dolore di ogni persona ha valore.

Ci è stato spiegato che fare memoria ci permetterà di costruire un futuro migliore perché impareremo dal passato a non commettere gli stessi errori e impareremo a riconoscere il bene dal male.

Un lavoro di arte che richiede precisione: creare un rosone

Di Beatrice Lavelli e Arianna Ballotta

4/3/2024

Il nostro professore di arte, Bernini Giuseppe, ci ha proposto un’attività da creare con il compasso e arricchire con mille colori, alternando tonalità calde e tonalità fredde: il rosone. Ma cos’è un rosone?Il rosone è un finestrone decorativo di forma circolare applicato alle facciate delle chiese romaniche e gotiche; appare alla fine del XII secolo.È una vetrata tonda e colorata, presenta una decorazione circolare che alterna una serie di elementi, geometrici e floreali stilizzati che partono da un centro. 

Durante il tempo assegnatoci, ci siamo sbizzarriti con i colori, facendo viaggi spaziali con l’immaginazione, creando anche accostamenti stravaganti ma sempre cercando di essere molto precisi. 

Ecco alcuni esempi dei nostri lavori.

Salama Hanein

Recensione del libro: “Lo straordinario viaggio di Edward Tulane”     

di Carella Aurora, Petito Sofia, Ramundo Eleonora e Zarattini Anna

4/3/2024

Autrice: Kate Di Camillo

Edward è un coniglio di porcellana molto vanitoso, che ama solo se stesso. Vive insieme alla sua padroncina Abilene in una casa abbastanza grande in Egypt Street. L’unica nella famiglia a non avere una buona opinione di Edward Tulane è la nonna Pellegrina: secondo lei quel coniglio non merita l’amore che riceve. La sera dell’undicesimo compleanno di Abilene, il padre annuncia l’imminente partenza della famiglia, compreso Edward, con una nave per Londra; saliti sulla nave Abilene saluta la nonna, che rimane al porto, quindi si siede su una sdraio sul pontile, con in braccio Edward. E’ proprio quest’ultimo ad attirare l’attenzione di due gemelli, che lo prendono con forza dalle  mani della sua padroncina e iniziano a lanciarselo… finché Edward finisce in mare. Inizia così per lui un viaggio “miracoloso” pieno di avventure e peripezie che, dal fondo dell’oceano alla rete di un pescatore, da un mucchio di spazzatura al falò di un campo di vagabondi, passando attraverso la baracca di una bambina malata di tisi, lo avvicinano al suo mondo più profondo. Cosa imparerà Edward durante le sue peregrinazioni? Il cuore si spezza e si ri-spezza e spezzandosi vive.

Di questo libro ci sono piaciuti tutti i viaggi fatti da Edward e le persone che lo hanno accudito e amato. A noi questo libro ha insegnato il vero significato della parola AMORE.

Recensione del film: “Anna Frank e il diario segreto”

Di Rachele Bertoni  e Katia Hu

4/3/2024

Regista: Ari Folman

In occasione della Giornata della Memoria 2024, tutte le classi seconde e terze della scuola secondaria di I grado “G. Mazzini”, si sono recate al cinema Moderno di Castel San Giovanni per vedere “Anna Frank e il diario segreto” , un film di genere animazione del 2021, ispirato al celebre “Diario” di Anne Frank. L’occasione è stata offerta dall’Associazione Lions Club di Castel San Giovanni. Durante la mattina, c’è stato anche un intervento di Giorgio Garolfi, membro della famiglia Pesaro, che ci ha fatto riflettere su come la storia della Shoah sia ancora viva nella nostra comunità che a Tina Pesaro, morta in un campo di sterminio, ha dedicato la sua scuola primaria.

Il film ci ha molto colpite, sia per la storia che per la tecnica di animazione e quindi vogliamo proporvi la nostra recensione.

Nel museo di Amsterdam, la Casa di Anne Frank, cade un fulmine sopra la teca dove è custodito il diario di Anne, ragazza ebrea che ha subito, con la sua famiglia, le persecuzioni naziste durante la Seconda Guerra Mondiale. Dal diario, fuoriesce l’inchiostro che modella Kitty: il personaggio immaginario a cui Anne si rivolge, nel suo diario, per avere un’amica che possa farle superare la solitudine e la paura. Kitty, quindi, prende vita ai giorni nostri e inizia a cercare la sua creatrice senza trovarla. Non sapendo cosa è successo ai Frank, alla fine della Seconda Guerra Mondiale, prende il diario e cerca di presentare una denuncia di scomparsa per Anne alla stazione di polizia. La polizia le indica diversi luoghi ad Amsterdam (vie, piazze, scuole, teatri) intitolati ad Anne Frank prima di provare ad arrestarla, quando scopre che lei ha preso il diario. Kitty scappa e incontra un ragazzo di nome Peter, che la aiuterà a sfuggire dalla polizia e le farà capire che purtroppo Anne non c’è più. Kitty non ci crede e per scoprire la verità si rivolge a diverse persone che, come Anne, si trovano nella condizione di perseguitati, emarginati, considerati inferiori dalla gente.

Scoprirà che Anne non si trova solo nei musei, nei film o nelle scuole dedicate a lei, ma è presente in noi sotto forma del messaggio più importante presente nel suo diario: far finire la sofferenza e la paura provocate dalla guerra e dalle discriminazioni.

Questo film ci è piaciuto molto perché insegna il valore di principi importanti come la solidarietà e il rispetto altrui. Il film ci ricorda che la bontà c’è sempre anche quando il mondo ti fa vedere il suo lato più oscuro e che non devi abbandonare mai la speranza.