Giorno dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate
a cura della redazione
30/10/2025

I.C. "Cardinal Agostino Casaroli"
Giorno dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate
a cura della redazione
30/10/2025

Riaprono i lavori del laboratorio di redazione de “La Voce dell’Olubra” e della Web Radio ICCC
a cura della redazione
30/10/2025
Sono ricominciati i lavori della redazione con un gruppo nuovo e pieno di energia. Come primo esercizio, i nostri giornalisti si sono immaginati di avere a disposizione un taccuino magico: le notizie scritte sulle sue pagine si trasformano in realtà. Cosa avranno scritto i nostri ragazzi? Ecco una breve sintesi.


A cura della redazione
29/5/2025
Nell’ambito della nostra Galleria d’Arte di istituto, vi proponiamo alcune opere della classe 3 ^ E e della 3 ^ D che ricordano la Shoah, facendo memoria con l’arte.















a cura della redazione
23/05/2025
Siamo Capaci di solidarietà. Fino a qualche mese fa, per molti di noi, “solidarietà” era solo una parola poco significativa. Oggi siamo Capaci di solidarietà. Abbiamo sperimentato che la base della convivenza civile e della legalità è prendersi cura di ciò che ci circonda e, soprattutto, di chi ci sta intorno. Attraverso gesti concreti, abbiamo potuto conoscere meglio la realtà in cui viviamo e, attraverso questa, anche noi stessi. La solidarietà è aiutare gli altri quando ne hanno bisogno, anche con piccoli gesti. Donne e uomini che hanno cambiato il mondo ci stanno davanti nei libri di storia, ci indicano la direzione da percorrere ma è anche con le piccole cose, con i piccoli gesti che si costruisce il futuro. E non si è mai troppo giovani per cominciare a muoversi. Tutte le classi quarte della scuola “Tina Pesaro” e 8 classi della secondaria “G. Mazzini” hanno aderito al progetto “Capaci di solidarietà” che prevedeva la creazione di scatole solidali che avremmo donato in beneficenza ai bisognosi. Grazie alla collaborazione dei referenti dei Servizi Sociali del Comune, abbiamo individuato dei target e degli oggetti da inserire nelle nostre scatole solidali.




Le classi, quindi, si sono divise in gruppi ed hanno creato delle scatole, le hanno decorate e riempite con oggetti utili ma anche con una cosa dolce, un passatempo ed un biglietto gentile, creato dai ragazzi. Abbiamo avuto in dono la pasta delle cooperative di Libera Terra e materiale da destinare alla solidarietà da parte dell’azienda Amazon. Nel frattempo, tutte le classi quarte e alcune classi della secondaria hanno incontrato gli esperti dell’associazione Libera per partecipare a laboratori sulla legalità, Inoltre i ragazzi della secondaria sono stati accolti dalla Casa della Carità “Beato Don Beotti” per entrare nel mondo dei volontari Caritas.




Il percorso è terminato il 23/5, una data storica e importante per il nostro paese: 33 anni fa si compiva la strage di Capaci, dove persero la vita il giudice Giovanni Falcone, con la moglie e collega Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani. Le classi della secondaria si sono trovate al Teatro Verdi per concludere il loro percorso e qui la nostra dirigente, Maria Cristina Dragoni, ci ha ricordato le parole di Falcone che diceva che le persone passano ma restano i loro esempi, così chi arriverà dopo, potrà seguire le loro impronte e andare avanti nella lotta contro le mafie.





Sono intervenuti a ringraziare i ragazzi per il loro impegno anche l’assessore Wendalina Cesario, Lorenzo Piva per l’associazione Libera che ha ribadito il senso della nostra attività, cioè passare dalla Memoria all’Impegno e Don Andrea Campisi, che ha sottolineato l’importanza della solidarietà e del coinvolgimento dei ragazzi in gesti concreti. E non è mancata la musica: il prof. Luca Pollastri ha diretto la classe 3 ^A che ha proposto una riscrittura della canzone “Quello che non ho” di Fabrizio De Andrè e il prof. Stefano Cirinnà ha diretto il suo Gruppo Musicale che ha proposto una selezione di brani cantati a cappella molto ben eseguiti e molto significativi.

Al termine del momento a teatro, i ragazzi della secondaria si sono riuniti con i bambini della primaria nel cortila dell’oratorio per la consegna delle scatole ai volontari della Casa della Carità. In tutto, sono state consegnate più di 100 scatole solidali!





A cura della redazione
12/5/2025
Venerdì 23/5/2025 si concluderà il nostro progetto sulla Legalità con un evento finale.

A cura della redazione
16/5/2025
Antonella Liotti dell’Associazione Libera è venuta nella nostra scuola per regalarci dei pacchi di pasta del marchio “LiberaTerra” che inseriremo nelle scatole solidali che abbiamo creato all’interno del nostro progetto sulla Legalità. Cominciamo con una domanda: si possono combattere le mafie? Si può, certo, ma con quali strumenti? Con le denunce ma anche solo semplicemente parlandone. Noi ora stiamo combattendo le mafie. Si possono combattere le mafie con un piatto di pasta?

C’è un marchio di pasta che si chiama “LiberaTerra”. È prodotto con il grano che cresce sui terreni confiscati ai mafiosi e venduto da Coop. È importante confiscare i beni alle mafie, questo serve a togliere loro potere. Ad esempio, a Calendasco, vicino a noi, è stato confiscato un capannone e dato al comune che lo usa per attività utili a tutti.Esiste una legge (Rognoni – La Torre) del 1982 che riguarda la confisca dei beni dei mafiosi. I due politici che hanno scritto la legge erano in disaccordo su tutto ma si sono uniti per combattere le mafie. Nella legge, si definiscono anche le pene, con l’aggravante di associazione mafiosa ai reati.

Inoltre, la legge prevede la confisca dei beni. Chi è condannato per mafia, non è più padrone dei suoi beni, passano allo stato. Pio La Torre verrà ucciso dalle mafie per questo. Ma dopo la confisca dei beni? Ad esempio, se si confisca un terreno e si fa chiudere l’attività, non serve a nulla, i contadini perdono anche il lavoro. Così l’associazione Libera ha proposto al parlamento il riutilizzo sociale dei beni confiscati, proposta che è diventata legge ne 1996. Questo riutilizzo ha permesso la creazione di cooperative, cioè aziende dove si lavora tutti sullo stesso livello. Chi lavora sui beni confiscati deve avere contratti di lavoro corretti, giusti, il lavoro deve essere in regola. Nascono le cooperative di “LiberaTerra”, sono molte al sud Italia e si chiamano con il nome di vittime delle mafie.

La pasta di LiberaTerra viene in gran parte dalla cooperativa dedicata a Placido Rizzotto, che era un sindacalista e si batteva perché i contadini fossero trattati con giustizia e avessero almeno un pezzo di terra proprio. “Il giusto gusto del grano” è il nome del progetto e richiama la giustizia che voleva Rizzotto. E non è solo una questione di beneficenza, la pasta di Libera Terra è anche buona! Così si combatte la mafia con un piatto di pasta!
Di Navraj Singh
12/5/2025
E’ stato un anno intenso quello della scuola media Mazzini, con pomeriggi partecipati e tante opportunità per i suoi studenti, tra i quali anche i corsi sportivi!
Quest’anno l’Istituto Casaroli offre agli alunni la possibilità di sperimentare sport, dal nuoto alla mountain bike, in modo completamente gratuito per gli studenti.
Sappiamo che praticare sport sviluppa l’equilibrio, la coordinazione, le capacità motorie e la resistenza fisica, sviluppa e soprattutto rafforza le amicizie e il lavoro di squadra, quindi prepariamoci a condividere queste stimolanti esperienze!

Presso la piscina comunale di Castel San Giovanni si terrà il corso di nuoto che è iniziato giovedì 15 maggio, proseguirà fino a metà 10 giugno e si completerà in autunno.
Chi parteciperà dovrà portare con sé la cuffia, il telo e l’accappatoio, chi lo desidera anche gli occhialini, e non da poco, tutti avranno pure l’opportunità di proseguire liberamente la giornata nella piscina all’aperto.
Per i ragazzi amanti del brivido e del contatto con la natura consigliamo il corso di mountain bike che inizierà invece lunedì 19 maggio e proseguirà fino all’autunno. Presso “101 % Off Road mtb School” proverete l’ebbrezza di un percorso emozionante tra salti e curve paraboliche in sella alla vostra mountain bike, con il pump track e il rock garden!
Il pump track è un circuito di curve paraboliche e dossi progettato per essere percorso senza pedalare, sfruttando il movimento del corpo (il “pump”) per mantenere o aumentare la velocità. Un rock garden, invece, è un tratto di terreno accidentato con molti sassi e rocce. Per il corso di mountain bike serve una bici, una camera d’aria, una borraccia e un casco. Buon divertimento!


Di Ameli Coku e Melissa Tosca
12/5/2025
Eravamo davvero carichi di entusiasmo quando siamo partiti dal parcheggio della scuola elementare Tina Pesaro, destinazione: Sabboneta, sito UNESCO presso Mantova. Il viaggio d’andata è durato circa un’ora e quaranta minuti. Quando siamo arrivati nella città rinascimentale, abbiamo subito osservato il grande giardino del palazzo Ducale. Abbiamo fatto merenda e quindi siamo andati a vedere il teatro all’antica.


Appena entrati abbiamo potuto osservare il magnifico tempio dell’arte teatrale, dove ci sono statue degli dei e imperatori romani e affreschi molto realistici. Siamo andati a visitare il museo, dove abbiamo visto gli abiti che si indossavano nel Rinascimento, statue e soffitti decorati. All’entrata del museo c’è un modellino molto interessante che rappresenta la città di Sabbioneta.




Vi erano parecchi abiti all’interno: abiti per le donne, per gli uomini tra cui anche l’abito di Filippo II Re di Spagna. Ci sono le statue dei familiari di Vespasiano Gonzaga Colonna. Abbiamo visitato, con la guida, la galleria degli Antichi, il Corridoio del palazzo Ducale, un luogo che ti toglie il fiato, dove le pareti sono tutte magnificamente decorate. Dopo aver visitato il museo del Ducato, ci siamo concessi una breve pausa, per poi fare una piccola passeggiata vedendo le mura della città di Sabbioneta. Siamo stati accompaganti dalle spiegazioni del professore di arte della 2^F, il professor Dazzi.



Prima di ritornare a Castel San Giovanni, ci siamo fermati per gustare un buon gelato fresco.
Dopo aver finito la piccola merenda, ci siamo preparati per incamminarci verso l’autobus per poi salirci e tornare a casa.
Il referente dell’Associazione Libera di Piacenza nelle nostre classi
Di Alessio Groppi
12/5/2025
L’articolo 3 della Costituzione italiana dice che tutti devono avere gli stessi diritti e lo Stato deve rimuovere gli ostacoli affinché tutti possano avere le stesse opportunità.Questo articolo è stato il punto di partenza per le lezioni di Lorenzo Piva, co-referente di “Libera, associazioni, nomi e numeri contro le mafie”.Ma facciamo un passo indietro, che cosa si intende con “mafie”? La mafia si definisce come un’associazione criminale organizzata che sfrutta violenza e omertà per fare soldi.Occorre fare attenzione al fatto che parliamo di “mafie” al plurale: in Sicilia parliamo di “Cosa Nostra”, in Calabria di “‘Ndrangheta” (che assomiglia ad una parola greca che significa “uomini buoni”!); in Campania c’è la “Camorra”; in Puglia la “Sacra corona unita”; in Basilicata i “Basilischi”. Ovviamente, le mafie si sono spostate dal sud al nord Italia, dove ci sono più attività economiche e quindi più soldi.

Sono arrivate anche a Piacenza, in provincia, ne è un esempio il capannone confiscato a Calendasco, a due passi dal nostro paese. Chi lotta contro le mafie non è un supereroe, lo fa con i suoi strumenti e deve combattere anche la paura e l’omertà delle persone, cosa che può capitare anche ad ognuno di noi, ogni giorno.


Infatti, per farci riflettere sul fatto che atteggiamenti mafiosi siano più frequenti di quanto si possa pensare, Lorenzo ci ha proposto un caso da analizzare: abbiamo visto un ragazzo che ha rubato delle caramelle al bar. Come ci comportiamo? In un post it abbiamo provato a scrivere come ci sentiremmo se provassimo a dire a qualcuno, ad esempio, un professore, quello che è successo. In un altro, quello che gli altri penserebbero di noi. Poi abbiamo incollato i due post it rispettivamente dentro e fuori una sagoma umana disegnata alla lavagna.Successivamente ne abbiamo letti alcuni ed è emerso che alcuni, denunciando il fatto si sentirebbero orgogliosi ma anche in colpa verso il compagno, (se fosse un amico), alcuni soddisfatti, alcuni invece avrebbero paura di essere considerati delle spie, dei traditori.






Ma a questo punto, posto che denunciare è l’unica strada da percorrere, è sorta una domanda: chi denuncia, sarà invogliato se si sente giudicato dagli altri? E se ci mettessimo dalla parte del prof. che riceve la “denuncia”? Secondo noi, potrebbe parlare al ragazzo e ammonirlo, comunicare ai genitori, cercare di capire il motivo del gesto. Si può discutere sull’opportunità di dare punizioni. Ma perché si compie un gesto come rubare? Forse perché non si hanno i soldi o perché non si vuole pagare, potrebbe trattarsi di una sfida e un’occasione per dimostrarsi “coraggiosi”. Bisogna però sempre considerare le conseguenze di un gesto che può sembrare una “sfida” ma che può dare conseguenze pesanti, come una denuncia. E il vero coraggioso, a questo punto, è chi denuncia. Infatti, a chi ha denunciato, il prof dovrebbe esprimere l’apprezzamento e sottolineare l’importanza del suo gesto. Alla fine della discussione, abbiamo capito che la cosa importante è una: avere un adulto di riferimento, a casa, a scuola, nello sport a cui poter dire tutto; non un amico, una persona adulta. Perché le situazioni difficili si presentano improvvisamente e bisogna avere qualcuno a cui riferire quello che succede.
Penso che quello delle mafie sia un argomento molto importante che si dovrebbe studiare e comprendere già da bambini perché i comportamenti mafiosi possono proporsi ogni giorno e ad ogni età.
Il laboratorio teatrale 2025 della scuola secondaria
Di Sara Hanbaly
12/5/2025
Eravamo circa 20 studentesse a partecipare al laboratorio teatrale, accompagnate dalla Prof. Monica Murtas e dall’insegnante esperto e attore Mauro Caminati, di Manicomics Teatro. Ogni mercoledì, per circa una decina di appuntamenti, dal mese di marzo a quello di maggio, ci siamo incontrati presso la scuola media Mazzini. All’inizio, grazie a Mauro e ai suoi giochi, abbiamo cercato di socializzare e conoscersi meglio, quindi, dopo qualche lezione abbiamo cominciato a riflettere sul tema della libertà: cos’è per noi la libertà, come si esprime, perché la cerchiamo, con chi la condividiamo…



All’inizio abbiamo studiato e provato le varie parti dei copioni già preparati dagli adulti e, a furia di provare e memorizzare, abbiamo anche aggiunto alla trama qualche frase e riflessione personale. Nel giro di un paio di mesi, eravamo pronte per la rappresentazione: mercoledì 7 maggio scorso, al Teatro Verdi di Castel San Giovanni è andato in scena lo spettacolo “Piccoli Sogni di Libertà”. Lo spettacolo è durato circa 30 min e l’abbiamo ripetuto per 2 volte dato che le classi si alternavano.

Ci siamo messe in gioco davanti a compagni di classe e amici che ci registravano e fotografavano!
Attraverso scenette, a volte anche comiche, abbiamo raccontato che ci sentiamo libere durante le rap-battle, improvvisando in cucina, uscendo con le amiche, durante gli allenamenti di pallavolo, immerse nella natura.


Dietro le quinte l’ansia e l’agitazione erano le emozioni prevalenti insieme alla felicità e all’emozione, alcune di noi si esibivano per la prima volta davanti ad un vero e proprio pubblico. Questa è stata non solo un’opportunità per imparare a parlare in pubblico, aprirsi nei confronti delle persone, ma anche per fare nuove amicizie, esprimere le proprie idee e punti di vista ma soprattutto capire che senza regole non esiste la vera libertà.
Vi salutiamo con le parole di Giorgio Gaber ricordando che “la libertà non è uno spazio libero, libertà è partecipazione!”