A teatro per ”I Pagliacci”!

La classe 3^A al Teatro Municipale per assistere alla prova aperta dell’opera lirica ”I Pagliacci”

di Martina Fonso, Elisa Panelli ed Elisa Rizzi

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La mattina del 2 ottobre, la classe 3’A si è recata al Teatro Municipale di Piacenza per assistere alla prova generale aperta alle scuole dell’opera lirica ”I Pagliacci”, composta da Ruggero Leoncavallo. La classe, accompagnata dalle prof.sse Sesenna e Antoniotti, è partita da Piazzale Olubra alle ore 9.30 ed è arrivata a Piacenza alle ore 10.00 circa.

Alcune delle ragazze di 3^A davanti alla locandina dell’opera

Dopo una lunga e trepidante attesa, le porte del teatro si sono aperte alla folla impaziente di entrare e la classe si è potuta accomodare nell’immensa e affascinante platea. L’esperienza di gustare la musica viva nel teatro è davvero unica, a partire dall’ambiente che è bellissimo, decorato e dall’ottima acustica.

La galleria e il loggione del teatro Municipale di Piacenza

L’opera è un dramma e narra di un amore proibito e struggente che porta alla… ah non si spoilera! Basti sapere che si tratta di una storia romantica scritta a fine Ottocento, ricca di passioni.

Il linguaggio lirico era molto complicato ma con l’aiuto di uno schermo, posto al di sopra del palco, sul quale passava il testo, siamo riusciti a comprendere più facilmente lo svolgimento della trama, Quanto alla musica, fortunatamente la classe era posizionata in prima fila e ha potuto assistere attentamente all’opera, anche vedendo in prima persona l’orchestra nella buca al di sotto del palco. Abbiamo potuto capire quali strumenti venivano suonati nelle diverse scene.

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L’orchestra

L’ opera, pur nella sua complessità, è stata molto coinvolgente, trasmette emozioni grazie alla musica, alle parole e alla recitazione. E’ un’esperienza che consigliamo di provare a tutti!

La classe 1 B in gita a Salice Terme

La nostra prima gita!

di Elisabetta Melis ed Emma Luce Bosi

26/11/2018

Il giorno 10 ottobre la classe 1 B è andata in gita al Parco Avventura di Salice Terme insieme alla classe 1 C. Siamo partiti in pullman alle ore 8:00 del mattino e siamo arrivati alle ore 9:30 circa. Abbiamo attraversato il parco cittadino di Salice Terme a piedi e siamo arrivati a destinazione. Avremmo affrontato percorsi sospesi sugli alberi del parco. Per prima cosa, grazie all’aiuto delle guide specializzate, abbiamo indossato le imbragature e abbiamo imparato a usare i moschettoni, che ci garantivano la sicurezza. Una volta capito il funzionamento dell’attrezzatura, abbiamo iniziato i percorsi che potevano essere più o meno alti a seconda della difficoltà. Inoltre erano presenti scale, carrucole, ostacoli di vario tipo, alcuni piuttosto semplici e divertenti, altri abbastanza difficili.

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Il parco di Salice Terme

Finiti i percorsi, siamo andati a pranzare in mezzo alla natura e poi c’è stato un momento di gioco a pallavolo e a calcio .

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I percorsi sugli alberi del Parco Avventura

Infine siamo tornati a casa; è stata un’esperienza molto divertente che ci ha permesso di conoscere meglio la nostra nuova classe.

 

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Altri percorsi sugli alberi

Recensione del libro “Per questo mi chiamo Giovanni”

di Alessia Albo, Matilde Massari e Giulia Parolini

10/12/18

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La classe 2^B, nel primo periodo dell’anno, ha parlato di legalità attraverso la lettura di alcuni libri. All’interno della classe sono state fatte diverse recensioni e, dopo aver scelto la migliore di ogni libro, abbiamo deciso di pubblicarle sul giornalino. La recensione scelta del libro “Per questo mi chiamo Giovanni” è questa, scritta da Giulia Parolini, Alessia Albo e Matilde Massari.

Il libro “Per questo mi chiamo Giovanni”, scritto da Luigi Garlando, parla di un bambino di nome Giovanni, che vive a Palermo. Il padre, per il suo decimo compleanno, gli regala una gita per le vie della città, durante la quale gli racconta il perché del suo nome, legato alla vita di un grande giudice antimafia: Giovanni Falcone.

In apertura, il padre di Giovanni, facendogli semplici esempi di vita quotidiana, gli fa capire che esistono due mondi, quello della giustizia e quello della mafia. Durante la loro gita, che li porta a visitare i luoghi abitati da Giovanni Falcone, il padre continua il suo discorso, spiegando al piccolo Giovanni che Falcone già da piccolo combatteva per la giustizia e per la vita degli altri. Giovanni Falcone abbandonò la famiglia per andare a studiare in un’accademia navale; poco tempo dopo, avendo capito che non era il suo posto, tornò a Palermo dove intraprese gli studi di Legge ed entrò a far parte del tribunale della città. Da quel momento divenne nemico giurato della mafia e anche ufficialmente in pericolo, per questo girava sempre con le sue fidate guardie del corpo.

Un giorno lui e il suo pool, che comprendeva anche l’amico Paolo Borsellino, dopo tanti studi sulla mafia, riuscirono a trovare tutti gli uomini d’onore e a convocarli al Maxiprocesso: molti mafiosi vennero condannati all’ergastolo.

Falcone andò quindi a lavorare a Roma, dove assunse una carica molto importante, capo dell’ufficio Affari penali del ministero di Grazia e Giustizia, ma dopo alcuni giorni dalla nomina, durante il viaggio per ritornare nella sua amata Palermo…

Questo libro non solo insegna la giustizia, ma anche il coraggio di difendere il bene proprio e altrui. Secondo noi questo libro è molto interessante e significativo; ci è piaciuto molto, perché ci ha fatto capire che ci sono persone che rischiano la loro vita per gli altri, come Giovanni Falcone.

Ci raccomandiamo, leggetelo!

 

Recensione del libro “Volevo nascere vento”

di Alice Gatti e Camilla Fanzini in collaborazione con Giulia Cagnani

10/12/18

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I ragazzi della 2^B, per affrontare il tema della legalità e per ragionare su se stessi “Da che parte stare?”, hanno letto alcuni libri che facevano riflettere su questo argomento e, dopo averne parlato in classe, ne hanno scritto la recensione a piccoli gruppi di 3 o 4 persone. Si poteva scegliere di  recensire uno dei seguenti libri letti: “Per questo mi chiamo Giovanni” o “Volevo nascere vento”. Questa è una recensione del libro “Volevo nascere vento” fatta da proprio da noi tre.

Il libro “Volevo nascere vento”, scritto da Andrea Gentile,  è la vicenda vera vissuta da Rita Atria e raccontata in forma di romanzo. Rita è una ragazza diciassettenne, che ha vissuto la sua infanzia a Partanna, in Sicilia, ma quando è cresciuta si è trasferita a Roma. Questo può sembrare un fatto assolutamente ordinario, ma in realtà la sua vita è e sarà molto speciale sia per le cose belle che per quelle dolorose… Lei è una bellissima rosa, ma è circondata da spine, che deve potare per ottenere la libertà e scappare dai lunghi e avvolgenti tentacoli della mafia. Rita ha vissuto la sua infanzia con la madre e le sue rigide regole, ma aveva un legame speciale con il padre ed era sempre rallegrata da suo fratello, che la faceva giocare. Qualche anno dopo la scomparsa di suo padre, Rita capisce che anche il fratello è colluso con la mafia, così scappa a Roma con sua cognata Piera,  per raccontare tutto quello che sa. Rita collabora con i giudici, in particolare la sua storia si intreccia con quella di Paolo Borsellino, amico di Giovanni Falcone. Rita instaura dei rapporti a Roma: qui conosce infatti un ragazzo, Gabriele, di cui si innamora subito, tra loro scocca la scintilla e diventano fidanzati.  Tutto è ora felice, ma…

Il libro, suddiviso in 21 capitoli, è molto coinvolgente, perché affronta un importante argomento attraverso la vita di un’adolescente. Questo libro ha fatto nascere dentro di noi diverse emozioni: la gioia, lo stupore, ma anche la tristezza, ci ha fatto salire i brividi lungo la schiena, ma anche scendere le lacrime agli occhi.

Consigliamo questo libro perché, oltre ad essere bellissimo,  insegna molte cose come lottare sempre per la parte onesta e far trionfare la giustizia.

Il 70° anniversario della Dichiarazione dei Diritti Umani

Un documento che ha fondato la nostra storia

di Martina Fonso, Elisa Panelli ed Elisa Rizzi

10/12/18

La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani è un documento sui diritti della persona adottato dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (ONU) il 10 dicembre 1948 a Parigi. I diritti umani si basano sul principio del rispetto nei confronti dell’individuo. La loro premessa fondamentale è che ogni persona è un essere morale e razionale che merita di essere trattato con dignità. Sono chiamati diritti umani perché sono universali. Mentre alcune nazioni o singoli gruppi godono di diritti specifici che si applicano esclusivamente ad essi, i diritti umani sono i diritti che appartengono ad ogni persona semplicemente perché è viva, indipendentemente da chi sia o da dove viva.

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Anche noi, essendo in 3^, stiamo partecipando attivamente ad alcuni progetti che hanno alla base i diritti umani, come ad esempio il progetto sulla “Didattica della Memoria” e sulla Legalità. Particolarmente collegato alle leggi razziali, che hanno successivamente portato alla stesura della Dichiarazione dei Diritti Umani, è il progetto guidato dallo scrittore ed ebraista Matteo Corradini. Negli incontri con Corradini trattiamo il tema dei pregiudizi e delle discriminazioni, in particolare contro gli Ebrei. Abbiamo studiato e conosciuto in particolare il campo di Concentramento di Terezin che si trova vicino a Praga, nel quale sono ambientati alcuni libri di Corradini che abbiamo letto: “La repubblica delle farfalle” e “La pioggia porterà le violette di maggio”.

Matteo Corradini durante un incontro con le classi terze, nel mese di novembre 2018

Noi crediamo che sia fondamentale conoscere questi orribili fatti accaduti nel passato, affinché non si ripropongano mai più nella nostra società.

“Penso positivo”: lo spettacolo musicale della scuola Media

Evento da non perdere!

 di Tosca Caterina e Gobbi Giulia in collaborazione con Benedetta Curati e Valeria Brusamonti

10/12/2018

Anche quest’anno, nella nostra scuola, i prof. di musica hanno riproposto e organizzato il gruppo musicale PMB (pochi ma buoni), ma con qualche novità: l’ ingresso della prof. Sesenna, il saluto alla prof. Egivi, la collaborazione dei prof. Cirinnà e Migliavacca. Il gruppo musicale è stato creato con lo scopo di potersi esprime attraverso la musica, ognuno con il proprio strumento: flauto dolce, flauto contralto, flauto basso, chitarre, basso, tastiere, percussioni. Naturalmente c’è anche un nutrito coro. Quest’anno il calendario del PMB prevede, il 16 dicembre,  il primo concerto dell’ anno, intitolato “Penso positivo” che si terrà al Cinema Moderno dalle 17.00.

La scaletta prevede, tra gli altri, i seguenti brani: Tura Lura, What child is this e Penso positivo e brani della tradizione italiana, europea e africana. Al concerto suoneranno tutti i ragazzi che partecipano al gruppo pomeridiano che si tiene ogni martedì e con loro un gruppo della scuola di Artemusica. Il tema di questo concerto fa riferimento ad alcune parole significative che rispecchiano i messaggio che la musica ci vuole trasmettere. amicizia, famiglia, fiducia, rispetto reciproco e libertà. Quest’ultima parola è il concetto chiave su cui si basa il nostro gruppo musicale, essere liberi di esprimere le proprie emozioni attraverso la musica. Infatti una della canzoni che suonerà il gruppo di Artemusica è Viva la Libertà di Jovanotti.

Vi aspettiamo numerosi!

Locandina de concerto del 16 dicembre!

 

Primo giorno di lavoro per il progetto “Journeys for peace”

27/10/2018

La scuola “Ekzarh Antim I” di Kazanlak, stamattina, ha trovato, tra i suoi banchi, insegnanti e studenti provenienti da cinque nazioni diverse pronti per dare inizio al progetto di scambio culturale che li ha portati in Bulgaria.

Dopo le presentazioni, attraverso la partecipazione ad interessanti laboratori, i partecipanti hanno potuto conoscere la musica, i costumi, le danze ed i cibi tipici della Bulgaria.

In particolare è stato mostrato un prodotto locale molto famoso: l’olio di rosa, molto usato in profumeria e non solo. Kazanlak è circondato da piantagioni di rose da cui si ricava la preziosa essenza.

Dopo pranzo, i ragazzi si sono sfidati in un torneo di giochi divertenti e collaborativi che hanno rinforzato i legami e favorito l’integrazione.

A seguire, tempo libero presso le famiglie ospitanti.

Comincia la settimana in Bulgaria del progetto Erasmus + “Journeys for peace”

26/10/2018

Una delegazione formata da tre ragazze dell’istituto “G. Mazzini” accompagnate dalle insegnanti Ceruti e Antoniotti è partita alla volta di Sofia per una settimana di scambi e attività culturali, organizzata dalla scuola partner “Ekzarh Antim I”, situata a Kazanlak.

Ragazze e insegnanti hanno potuto ammirare le bellezze della capitale bulgara, antichissimo crocevia di culture diverse che si armonizzano in un ricco centro storico.

Moschea Banya Bashi

Qui troviamo, fianco a fianco moschea e sinagoga, chiesa ortodossa e cattolica, testimonianze che vanno dall’epoca romana a quella contemporanea.

Chiesa ortodossa di S. Nicola
Cattedrale di Aleksandr Nevski
Mosaico romano nella chiesa di S. Sofia
Teatro Municipale

Quale inizio migliore per la nuova fase del progetto “Journeys for peace”?

La delegazione di è poi spostata a Kazanlak per iniziare le attività previste sulle quali vi terremo aggiornati.

Esperimento: il dito magico

Un esperimento con l’acqua che vi stupirà…

di Davide Bergonzi e Simone Prevedini

19/5/2018

Ecco un esperimento nel quale il sapone farà diventare “magico” il vostro dito.

Cosa occorre:

-un recipiente colmo d’acqua

-borotalco, origano o altra sostanza leggera che si appoggi sull’acqua

-sapone

Procedimento:

-riempire il recipiente d’acqua,

-cospargere la superficie dell’acqua con il borotalco o la sostanza leggera

-cospargere con la sostanza “magica” (sapone) il dito,

-toccare appena la superficie dell’acqua e… scopri da solo cosa succede facendo il nostro esperimento, oppure guarda il video!

Ed ecco spiegata la magia!

Come puoi notare, è come se sulla superficie dell’acqua, per mezzo dell’origano o del borotalco, si sia formato uno “strato” di borotalco o origano che, essendo molto leggeri, si appoggiano sulla tensione superficiale dell’acqua. Questa tensione, a contatto con il sapone, che è un tensioattivo, si rompe, frantumando la superficie di origano e  borotalco: sembrerà che il dito abbia fatto una magia!

Le classi seconde A e C in gita a Mantova

di Martina Fonso e Anna Bisotti

14/05/2018

Mercoledì 9 maggio le classi seconda A e seconda C si sono recate a Mantova per la gita scolastica. Le classi sono partite da piazza Olubra alle ore 8:00 e, dopo 2 ore di viaggio in pullman, sono arrivate a destinazione: Mantova. Alle 10:30  inizia la loro visita a palazzo Ducale: per prima cosa i ragazzi hanno visitato la Camera Degli Sposi, la stanza più famosa e visitata del palazzo. Al suo interno non si può sostare più di 5 minuti per non rovinare i magnifici affreschi dipinti da Andrea Mantegna nella seconda metà del Quattrocento. All’epoca era un’opera rivoluzionaria perché l’autore metteva l’uomo al centro dell’arte e usava la prospettiva per rendere le immagini realistiche. Davvero bellissimo l’oculo che raffigura il cielo con alcune figure viste dal sotto in su, oltre che gli affreschi che ritraggono la famiglia committente.

L’affresco della famiglia Gonzaga nella Camera degli Sposi

In seguito gli alunni si sono spostati nell’altra ala del castello dove si trovavano gli appartamenti privati della famiglia Gonzaga. Gli spazi del palazzo sono davvero enormi: è il secondo per estensione in Europa! Hanno attraversato la Galleria degli specchi, con effetti illusionistici barocchi.

Galleria degli specchi

In una sala sono stati ritrovati affreschi del pittore Pisanello, coperti successivamente con altre opere: il palazzo si è rivelato una vera miniera di opere preziose.

Affreschi di Pisanello

In un’enorme salone, si trova una tavola di Rubens, creata per i Gonzaga e smembrata da Napoleone; alle pareti affreschi raffiguranti cavalli, passione della famiglia ducale mantovana.

L’opera di Rubens: “La Trinità adorata dalla famiglia Gonzaga “

I ragazzi, inoltre, hanno potuto ammirare la camera da letto, con il soffitto affrescato con i segni zodiacali dei personaggi della famiglia Gonzaga, la sala da pranzo e il bellissimo giardino pensile.

Soffitto della camera da letto

Alla fine della visita, ci si è recati a pranzo in una pizzeria nel centro e in seguito le classi hanno raggiunto il castello di S. Giorgio presso il lago di Mezzo. Lì si sono imbarcate per una crociera sui laghi mantovani. La città infatti è circondata da tre laghi artificiali costruiti sin dal Medio Evo per difenderla. L’ambiente dei laghi è un’oasi naturalistica per diverse specie di animali e piante.

In navigazione sui laghi mantovani

Dopo una rilassante crociera e molte foto scattate al paesaggio, siamo approdati sulla terra ferma e siamo ripartiti per il rientro a Castel San Giovanni.