La nostra mostra “Breaking the Wall!”

Di Alice Schiavi e Angela Rebecchi

29/5/2023

Il 23 maggio 2023, abbiamo inaugurato la nostra mostra scolastica che riguarda le attività più interessanti ed impegnative che abbiamo svolto durante questo anno scolastico, cioè il progetto di Didattica della Memoria e i due progetti Erasmus+ .

All’interno della mostra, sono presenti foto dei viaggi a Berlino e a Saragozza e documenti riguardanti i diversi progetti come poesie scritte da noi, la mostra dei pregiudizi, caviardage e le nostre leggi antirazziali.

Tutto questo, nello spazio espositivo accanto al teatro Verdi: una mostra per documentare e restituire i risultati di attività che ci rendono particolarmente orgogliosi. 

Le Sciaroc di Paolo

Di Francesco Magistrali

29/5/2023

Le Sciaroc di Paolo sono delle automobili disegnate, delle idee, dei progetti di auto create dai ragazzi della nostra scuola. Sono un modo per ricordare un giovane ragazzo di nome Paolo che era un appassionato di automobili e di montagne e che, purtroppo, ci ha lasciato all’età di soli 19 anni. I genitori, per avere sempre un ricordo del figlio, hanno proposto alla scuola Mazzini di fare un concorso di pittura ogni anno, a cui avrebbero partecipato gli studenti, in cui si alternavano le due sue passioni: quella per le  montagne della val di Fassa e quella automobilistica. Grazie anche a questo concorso, tutti si possono ricordare di Paolo grazie alla creatività e alla fantasia di tanti giovani studenti. Anch’io, con i miei compagni, ho partecipato al concorso e ho creato la mia Sciaroc.

Un viaggio Erasmus “pazzesco”

di Aurora Casaroli, Chantal Scrocchi, Micol Tosca

29/5/2023

Dal giorno 11 al 14 maggio, con il nostro gruppo Erasmus+ “Breaking the wall”, siamo volati a Berlino per un viaggio bellissimo. Ora vi racconteremo le cose più pazzesche che abbiamo trovato nella capitale tedesca.

  1. Gli attraversamenti pedonali

In alcune zone di Berlino, troverete un simpatico ometto che segnala ai pedoni quando fermarsi e quando attraversare. Si chiama “Ampelmann” ed è l’uomo del semaforo, un simbolo iconico di Berlino. Attraversare le strade non è così facile: dovete essere veloci perché la luce rossa arriva velocissima. E non dovete farvi distrarre dai giocolieri né da Super Mario!

  1. State attenti a ciò che vi passa sopra alla testa

Passeggiando per la città, potreste accorgervi che la metropolitana passa sopra alla vostra testa: niente paura, è la S-Bahn, la linea sopraelevata. Inoltre, anche i tubi degli acquedotti passano fuori terra e li troverete colorati (rosa, viola e azzurri) a far parte del paesaggio.

  1. Modi di dire pazzeschi

Il premio per il modo di dire più strano va a: “Das ist mir wurst” che, per i tedeschi, metaforicamente, significa “non mi interessa” ma alla lettera, significa “questo mi è salsiccia”!!!

  1. Cibi pazzeschi

Un cibo molto diffuso è il currywurst, che consiste in un würstel con condimento di salsa di pomodoro al curry. Provare per credere.

  1. Palazzi pazzeschi

Se vi aggirate in alcune zone di Berlino, in particolare vicino a dove passava il famoso muro, troverete palazzi costruiti dalle archistar più famose del mondo. Vi sentirete piccoli e catapultati in un pianeta sconosciuto.

  1. Murales pazzeschi 

Berlino è il paradiso dei murales: lungo la East Side Gallery troverete bellissimi murales e graffiti dipinti sin dagli anni ‘60 per protestare, dalla parte di Berlino Ovest, contro la Guerra Fredda e la divisione della città.

Concludendo, non vi resta prendere i bagagli e partire!

La gita a Mantova della II D

di Greta Gobbi e Cecilia Vigentini

26/05/2023

La classe II D ha trascorso la giornata del 26 aprile visitando la città di Mantova. La classe è partita alle ore 8.00 da Piazza Olubra. Arrivati a Mantova i ragazzi hanno visitato Palazzo Ducale e hanno visto “La Camera degli sposi” di Andrea Mantegna. Hanno visitato anche il resto del palazzo, le altre stanze sono piaciute, ma la parte che ha colpito di più è stata proprio questa. I ragazzi hanno ammirato gli arazzi, ovvero dei tappeti su cui venivano rappresentate delle immagini rese visibili grazie alla tecnica del nodo: si intrecciavano tanti nodi che formavano delle immagini. In questo caso le immagini erano di carattere religioso. I ragazzi hanno visitato un museo presente all’ interno del Palazzo, dentro vi erano rappresentati degli animali imbalsamati, oppure conchiglie e coralli tutti di colori diversi, conservati in una vetrina perché molto preziosi.

La Camera degli sposi di Andrea Mantegna

Dopo aver visitato il Palazzo, la classe è andata a mangiare in un oratorio in cui sono stati ospitati, sulla strada hanno inoltre trovato una statua in onore di Virgilio. Dopo il pranzo la classe si è diretta verso l’attracco del battello per fare la navigazione sui fiumi di Mantova. Durante il giro alla classe venivano illustrati la flora e la fauna del paesaggio, veniva descritto inoltre il resto della città che si poteva ammirare man mano che ci si allontanava dall’attracco. Il giro è durato circa un’ ora durante la quale alcuni alunni hanno scattato alcune foto.

Al termine della navigazione si sono rilassati sul prato di fronte al fiume, hanno giocato, hanno fatto merenda e hanno parlato della giornata che ha avuto un bilancio positivo, al termine dell’ora di relax la classe è tornata al parcheggio dove il pullman avrebbe riportato a casa tutti; durante il viaggio gli alunni non erano stanchi e hanno continuato a parlare, ridere, scherzare e divertirsi.

Foto in onore di Virgilio

“Ich bin ein Berliner” – Vier Tage in Berlin

di Luca Dantoni

26/5/2023

Buongiorno a tutti, sono Luca Dantoni e vorrei condividere con voi l’esperienza vissuta qualche settimana fa a Berlino, nell’ambito del progetto Erasmus+ “Breaking the wall”. Il viaggio è durato dall’11 al 14 maggio, e, secondo me, è stato un’esperienza unica. Io ed alcuni miei amici e compagni di classe, siamo stati accompagnati da Matteo Corradini e dalle nostre prof. Antoniotti, Ceruti ed Intrisano. Durante i mesi prima della partenza, abbiamo lavorato in classe e nell’ambito di un laboratorio pomeridiano, studiando la storia della Shoah, del muro di Berlino e della città stessa, della sua cultura, lingua e tradizioni. Ci siamo preparati al meglio ed eravamo carichissimi.  Inoltre, abbiamo progettato e realizzato una mostra aperta al pubblico nella quale abbiamo esposto lavori, disegni, foto per raccontare a tutti la nostra esperienza. 

La mattina della partenza ero molto emozionato, non vedevo l’ora di essere a Berlino. Abbiamo preso il bus la mattina dell’11 maggio a Castel San Giovanni e ci siamo diretti verso l’aeroporto di Bergamo, dove siamo arrivati verso mezzogiorno. Dopo pranzo, finalmente, siamo saliti in aereo ed in circa un’ora e mezza eravamo già all’aeroporto di Berlino. Una volta là, ci siamo recati verso il nostro hotel, poco lontano dal centro. La parte che mi ha colpito di più di questa esperienza è che, in questi quattro giorni, abbiamo visitato diversi musei, luoghi famosi e molti memoriali, come ad esempio quello dedicato agli ebrei assassinati in Europa durante la II Guerra Mondiale. Il primo giorno, l’abbiamo passato soprattutto viaggiando con i mezzi pubblici però, comunque, siamo riusciti, di sera, a fare un giro in Postdamer Platz, una delle piazze più famose di Berlino, iniziando un po’ ad ambientarci in questa gigantesca città tra le mille luci di quella piazza dagli edifici che sembrano di un altro pianeta. Siamo andati a vedere il Sony Center, un complesso di alti edifici caratterizzato da una grande cupola con delle vele che ricopre il tutto (secondo me va visto alla sera, quando la cupola è illuminata a led colorati, è fantastica).

Siamo entrati nel vivo del viaggio il secondo giorno: abbiamo girato la città interamente a piedi, passando davanti a edifici storici, come ai resti di quella che una volta era la stazione Anhalter Bahnhof, da cui, come ci ha spiegato Corradini, partivano i treni carichi di ebrei diretti al campo di concentramento di Terezin. Uno degli aspetti della città che colpisce è la presenza di molti memoriali, alcuni dei quali sono costituiti da ruderi di edifici del passato (la facciata della stazione, un brandello di muro, stanze diroccate…) che si affiancano a monumenti modernissimi: è un modo per non dimenticare, per fare Memoria in una città così fortemente toccata dalla storia.

Successivamente, diretti ai musei che quel giorno avremmo visitato, siamo passati nel luogo in cui si ergeva il muro di Berlino e, durante la II Guerra Mondiale, erano situate le principali sedi naziste, come quelle delle SS o della Gestapo, oggi distrutte. Proprio in quella zona, al loro posto, è stato costruito un edificio moderno: “La topografia del terrore”, un centro di documentazione con biblioteca e testimonianze storiche, che abbiamo visitato. Prima della pausa pranzo, invece, abbiamo visitato una delle strutture più strane e particolari del mondo: sto parlando proprio del Museo Ebraico, dalla struttura unica, pieno di stanze che ti portano a provare varie sensazioni, a volte anche più di una contrastanti fra loro. Un museo quasi senza oggetti ma finalizzato a far provare esperienze ai visitatori: freddo, paura, spaesamento, incertezza. E’ un’esperienza che auguro a tutti di fare. 

Dopo uno spuntino a mezzogiorno, abbiamo ripreso il nostro giro, siamo andati a vedere la Porta di Brandeburgo e visitato la sede del parlamento tedesco: il Reichstag. Scommetto che avete sentito parlare tutti di quest’ultimo, ricordate quell’edificio caratterizzato da una grande cupola in vetro? E’ proprio lui. La cupola era stata distrutta all’epoca del nazismo e, da pochi decenni, l’architetto Foster l’ha ricostruita in vetro e acciaio: una cupola per la nuova democrazia tedesca che ha, sopra di se’ il cielo, nessun tetto.

In serata, abbiamo cenato in un ristorante poco distante dal Reichstag e quindi siamo tornati in hotel, stanchi dalla giornata abbastanza impegnativa. 

Il penultimo giorno, il 13 maggio, abbiamo visitato altri luoghi che caratterizzano questa città: la mattina siamo andati al Lustgarten, un parco dove, come ci ha spiegato la nostra professoressa, negli anni di guerra, Hitler organizzava parate e discorsi. Poco  distante da quest’ultimo, inoltre, si trova il Duomo di Berlino, che, già in lontananza, ovvero dal punto da cui l’abbiamo osservato, appare gigantesco mostrando in pieno la sua imponenza. Nel pomeriggio, invece, abbiamo girato diversi musei tra cui il Pergamonmuseum, famoso per custodire la Porta di Babilonia dedicata alla dea Ishtar, e il Pergamon Panorama, un edificio che racchiude un’esperienza tecnologica immersiva che riproduce la città di Pergamo nel 129 d.C. a 360°.

Successivamente, abbiamo fatto una sosta per riposarci in Alexanderplatz, a parere mio, la più affascinante piazza della capitale, importante zona dell’ex Berlino Est. Quindi, ci siamo spostati alla East Side Gallery, il più lungo tracciato rimasto in posizione originale del muro di Berlino, caratterizzato dalla presenza di murales ricchi di significato e artistici, tra cui, ad esempio, forse avrete sentito parlare di quello della Trabant che spacca il muro colorato d’azzurro. In serata, invece, abbiamo cenato in un grande centro commerciale l’“East side mall” presso la Mercedes Arena, pieno di ristorantini e, verso le 22:00 circa, siamo tornati in ostello a dormire, dato che il giorno dopo ci avrebbe aspettato il volo per tornare a casa.

Questa esperienza la consiglio a tutti perché aiuta a conoscere ed esplorare nuovi luoghi in una nazione dove non abiti, mettendoti anche in contatto con una realtà e vita quotidiana che non sei abituato a frequentare, insegnandoti ad ambientarti in un nuovo ambiente ed imparando molte cose nuove. 

“Ich bin ein Berliner” (io sono berlinese) esclamò il presidente Kennedy nel 1963 quando visitò Berlino per portare solidarietà alla città divisa dal muro e dalla Guerra Fredda. Lo stesso esclamiamo noi, siamo tutti berlinesi e da Berlino portiamo a casa  bellezza, riflessioni, emozioni.

“Oh, ma ci senti?”

di Rachele Bertoni e Liberali Carlotta 

22/5/2023

Noi di 1^A abbiamo assistito, insieme ad altre classi, allo spettacolo teatrale “Oh, ma ci senti?” realizzato all’interno del laboratorio teatrale pomeridiano di Manicomics Teatro di Piacenza.

Gli attori, sia ragazzi delle medie, sia delle elementari, hanno messo in scena uno spettacolo sulle tematiche dell’ascolto e del bullismo. Una delle scene più belle era ambientata al tempo delle guerre tra Greci e Romani. La scena rappresentava una guerra verbale, nella quale si doveva decidere a chi spettasse il territorio e alla fine si trova  l’accordo di condividerlo. 

Invece, l’ultima scena intitolata: “Scardinare i pregiudizi”, era rappresentata da attori con indosso delle scatole sulle quali erano scritte delle “etichette”, dei pregiudizi sulle persone. Dopo aver provato a “togliere” questi pregiudizi, con martelli, cacciaviti e addirittura dinamite, un ragazzo si alza e riesce a sconfiggere i propri pregiudizi e così anche gli altri. 

Una ragazza della nostra redazione ha partecipato a questo spettacolo e ha accettato di rispondere ad una piccola intervista:

D: Ciao Carlotta,  da quanti anni fai teatro?

R: Frequento questo corso da ben 6 anni, però ho potuto fare solo 4 spettacoli di fine anno perché a causa del COVID-19 siamo stati fermi ben 2 anni!

D: Di questo spettacolo, qual è stata la tua scena preferita? 

R: La scena delle “Amiche Strane” nella quale ero la protagonista insieme ad un altra ragazza e parlavo in “corsivo”.

D: Qual’è stato il momento più impegnativo?

R: Secondo me, oltre il momento dello spettacolo, anche quello delle prove, perché in fondo sono una simulazione dello spettacolo e bisogna sempre impegnarsi. 

D: E il momento, più divertente ed emozionante?

R: Il momento più divertente è stato quando eravamo tutti insieme a cenare prima di iniziare il primo spettacolo. 

D: Come e quando avete fabbricato i costumi?

R: Ci siamo divisi i compiti, ognuno ha fatto qualcosa: i costumi sono stati creati o cercati negli armadi, dipendeva dalla scena. 

D: Quanti giorni di prova avete fatto?

R: Noi ci siamo incontrati ogni mercoledì dalle 17.00 alle 18.30 e le prove sono iniziate all’incirca da gennaio.

D: Come ti senti quando reciti?

R: I minuti poco prima di iniziare sono quelli in cui sono tutti molto tesi, ma poi, una volta che lo spettacolo inizia, si pensa solo a fare del proprio meglio e di non sbagliare!

Grazie mille Carlotta, e complimenti per lo spettacolo!

Le classi prime partecipano alla “Corsa contro la fame” 2023

di Rebecchi Carolina

22/5/2023

Il 18/05/2023 dalle ore 10:00 alle 13:45 tutte le classi prime, come ogni anno, hanno partecipato alla “Corsa contro la fame”.

La corsa contro la fame è un progetto mondiale contro la malnutrizione, gestito dall’ONG Azione contro la fame per salvare i bambini in Africa, precisamente, quest’anno, il ricavato delle donazioni andrà ad aiutare i bambini del Camerun che per causa della guerra, del poco cibo e della poca acqua sono malnutriti.

Ci siamo incamminati verso villa Braghieri dove, appena arrivati, ci siamo sistemati e quindi, per la corsa, ci siamo messi a coppie. Ad ogni coppia, hanno dato un foglietto dove bisognava segnare ogni giro che sia tu che il tuo compagno avreste fatto, per sapere quanto ogni sponsor avrebbe dato a ciascun ragazzo alla fine delle corse. Infatti, bisogna sapere che, prima dell’evento, ognuno aveva chiesto ai propri familiari di sponsorizzare ogni giro di corsa: più un ragazzo avesse corso, più avrebbe guadagnato euro da donare in beneficenza.

Prima di iniziare la corsa, abbiamo fatto due giri di prova camminando tutti insieme. Potevamo al massimo percorrere 12 giri in 10 minuti di tempo.

Tutte le persone della mia classe hanno corso tantissimo quindi, alla fine, eravamo tutti molto stanchi.

Infine, ci hanno fatto fare una competizione contro le altre classi “il gioco della geografia” che consisteva nell’avere dei bigliettini con sopra scritto i punti cardinali e dovevamo correre e posizionare il bigliettino nel punto cardinale giusto. Siamo arrivati secondi.

Nei giorni seguenti alla corsa, abbiamo portato delle buste con dentro i soldi che verranno dati all’associazione e che serviranno per comprare del cibo nutriente per i bambini di Camerun; la nostra classe ha raccolto circa 322 euro.

La Giornata della Memoria e Impegno contro le mafie: 22/4/2023

Di Aurora Casaroli, Chantal Scrocchi, Micol Tosca

22/5/2023

Per alcuni mesi, nel secondo quadrimestre, la nostra classe è stata impegnata a preparare la Giornata della Memoria e Impegno contro le mafie che si è celebrata il 22/3/2023.

Durante questo momento, vengono letti i nomi delle vittime innocenti delle mafie, circa 1000, per ricordarle tutte, quelle conosciute e quelle sconosciute. Alla nostra celebrazione sono intervenute il sindaco, l’assessore all’istruzione e Antonella Liotti, referente dell’Associazione LIBERA, promotrice dell’evento.

Abbiamo creato, insieme a tutti i ragazzi di terza, dei video o delle presentazioni che raccontassero la storia di alcune vittime delle mafie, cercando di approfondire le storie di ragazzi che avessero più o meno la nostra età. E’ stato davvero toccante rendersi conto che, se l’illegalità vince, nessuno è al sicuro, infatti molti ragazzi sono morti perché si trovavano sulle traiettorie di sparatorie o per vendetta contro i loro parenti.

Ad ogni presentazione abbiamo associato un qr code, l’abbiamo stampato e poi incollato su foglie di legno create da noi. Quindi abbiamo posizionato le foglie nel giardino della nostra scuola:  erano i germogli della Legalità, un simbolo di speranza.

“Breaking the Wall!”: finalmente l’inaugurazione

a cura della redazione

22/05/2023

Domani, alle ore 11.00, presso lo spazio espositivo adiacente il teatro Verdi, verrà inaugurata la mostra finale dei progetti di Didattica della Memoria ed Erasmus+ delle scuole secondarie di Castel San Giovanni e Sarmato. Buona visione a chi verrà a trovarci!

Una giornata dedicata alla legalità per la scuola primaria Tina Pesaro

A cura della redazione

22/5/2023

Il giorno 23 maggio, le classi quinte della scuola primaria “Tina Pesaro”, dopo aver letto il libro “Che storia, la giornata contro le mafie”, incontreranno gli esperti dell’associazione Libera che sono i protagonisti della storia. Il libro racconta infatti della storia del sequestro ad un imprenditore mafioso del capannone di Calendasco.

I bambini di prima, invece, si recheranno al campo giochi di via Fratelli Bandiera, dove è stata posizionata una targa dedicata ai gemelli Asta vittime innocenti della strage mafiosa di Pizzolungo. Per ricordarli, è stato organizzato un pomeriggio di giochi, con la collaborazione del gruppo Scout di Castel San Giovanni.