Giochi Sportivi Studenteschi 2016: salto in lungo classi seconde e terze

di Ilaria Tirinti

12/4/2016

Il giorno 01/04/16,  le classi  seconde e terze della scuola secondaria di primo grado di Castel San Giovanni e Sarmato  si sono recate al campo sportivo “G. Soressi” per partecipare alla fase di istituto dei Giochi Sportivi Studenteschi.

Durante la mattinata, si sono svolte diverse gare, tra cui quella del salto in lungo: hanno saltato per primi i ragazzi di seconda e terza e subito dopo le ragazze. Ecco la classifica maschile delle classi seconde:

  • Nicolin Braian della classe 2^c (m.4,20)
  • Strozzi Mariano della classe 2^b (m.4,20)
  • Montini Dennis della classe 2^d (m. 4.15)

Classi terze maschile :

  • Lucchini Leonardo della classe 3^c (m.4,45)
  • Vega Jandry della classe 3^a (m.4,10)
  • Amani Matteo della classe 3^e (m.4,10)

Classi seconde femminile :

  • Prisacaru Damaris della classe 2^d (m.3,50)
  • Bonora Petra della 2^b di Sarmato (m. 3,25)
  • Kaja Luirda della classe 2^b (m.3,25)

Classi terze femminile:

  • Capeli Camilla della classe 3^a di Sarmato (m. 3,50)
  • Petrila Damaris della classe 3^d (m. 3,50)
  • Torsello Emma della classe 3^c (m. 3,30)

Vi proponiamo un video con alcuni dei salti dei compagni.

Una mattina di lezioni all’aperto: uscita al campo scout di Spettine

L’iniziativa “Basi Aperte” permette agli alunni di imparare a contatto con la natura

di Arianna Traversi, Sara Virtuoso

12/04/2016

Il giorno 5 aprile, le classi seconda A di Sarmato e seconda A di Castel San Giovanni si sono recate a Spettine, presso la base scout.

L’attività in programma per la giornata era intitolata “L’uomo del bosco”: si trattava di imparare nozioni di base per la vita all’aria aperta. Arrivati, siamo stati accolti da alcuni capi scout che ci hanno fatto accomodare intorno ad un fuoco e ci hanno fatto ascoltare la natura intorno a noi: che differenza rispetto le aule di scuola!

Quindi ci siamo divisi in quattro gruppi, ognuno dei quali avrebbe svolto quattro diverse attività a rotazione.

La prima che il nostro gruppo ha affrontato è stata l’accendere un fuoco. Ci hanno spiegato come usare le esche (aghi di pino, foglie secche) per appiccare il fuoco e poi come mantenerlo. Abbiamo anche fatto delle piccole gare per vedere quale fosse il gruppo più veloce.

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I compagni impegnati nell’accensione del fuoco

La seconda attività consisteva nel cercare delle impronte di animali e riconoscerle. Siamo scesi nel greto del ruscello Spettine, dove gli animali del bosco scendono per abbeverarsi e abbiamo cominciato a cercare.

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Il guado del ruscello

Nonostante guadare il ruscello ci abbia spesso fatti finire con i piedi nell’acqua, abbiamo trovato impronte di caprioli e anche di gatti. Quindi la nostra guida scout ha preparato una mistura di gesso e abbiamo fatto dei calchi.

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Il ritrovamento delle impronte di animali

La terza attività consisteva nel far legna per il fuoco e per costruzioni. Il nostro istruttore, dopo averci spiegato come funzionano due apparentemente semplici attrezzi come l’ascia e la sega a mano, ci ha dato alcune norme di sicurezza.

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Ragazzi al lavoro come boscaioli

Quindi abbiamo provato a tagliare la legna con risultati accettabili…

i ragazzi mentre tagliano la legna con degli strumenti
Una compagna taglia la legna

L’ultima attività consisteva nel costruire un rifugio. Seguendo le indicazioni dell’educatore, abbiamo cercato di montare una tenda da campeggio facendo lavoro di squadra.

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Costruire un rifugio

Prima di andare a casa, nel pomeriggio, ci siamo scatenati con dei giochi di squadra nel prato vicino alla casa scout.

Prima dei saluti abbiamo ricevuto un diploma dai capi scout e ci siamo detti arrivederci.

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Il tempo per un’ultima foto di gruppo e siamo partiti per ritornare a casa.

una foto di gruppo
Foto di gruppo della classe 2 A

Questa esperienza ci ha insegnato tante cose pratiche che un giorno potrebbero esserci utili e in più ci siamo divertiti stando tutti insieme.

La nostra redazione

Vi presentiamo il secondo gruppo della nostra redazione

di: Elena Magistrali.

data: 22/03/16

Quest’ anno, dato che i partecipanti al giornalino erano tanti, è stato necessario dividere la redazione in due gruppi

La redazione di questo gruppo, il secondo, è molto numerosa infatti abbiamo eletto tre direttori invece di due come negli altri anni.

Noi ci troviamo a martedì alterni, ogni quindici giorni,  nella nostra scuola: sede ufficiale de “La Voce dell’ Olubra”.

Ora vi presento l’ intera redazione composta da 31 ragazzi:

Lombardi Elisa, Magistrali Elena, Frattola Matide, Tirinti Ilaria, Zaffignani Emanuele, Mozzi Carolina, Eusebio Beatrice, Baftjari Eglantina, Zambianchi Matteo, Siciliano Rodolfo, Braghieri Nicolò, Rossi Lorenzo, Zito Davide, Virtuoso Sara, Traversi Arianna, Prifti Paola, Floridi Simone, Porro Sara, Preziosa Arianna, Bergonzi Alice, Bushi Ambra, Corleto Sofia, FarinaFlavia Domitilla, Nemr Giada, Piro Veronica, Andritoiu Matteo, Todi Camilla, Prati Irene, Pagliafico Angelica, Risposi Tommaso, Zanardo Andrea.

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Tessitori di sogni: attività di orientamento con la psicologa Elena Rossi

Di Sara Virtuoso, Arianna Traversi, Paola Prifti 

8/03/2016

Il 24/02/2016 la classe 2 A ha effettuato un’attività di orientamento condotta dalla psicologa Elena Rossi, organizzata per aiutare gli alunni a conoscere meglio se stessi attraverso la scrittura.

L’inizio del lavoro è stato un po’ insolito: la dottoressa ci ha suggerito di appoggiare la testa contro il muro, di chiudere gli occhi e ascoltare la sua voce mentre ci faceva sentire una musica particolare, finalizzata a stimolare la parte creativa del cervello (suoni binaurali). Durante questo momento, siamo entrati in uno stato di relax, cullati dai suoni che cominciavano a echeggiare nella nostra testa.

Dopo pochissimo tempo, la voce della psicologa ha iniziato a suggerirci di provare a focalizzare nella mente un viaggio verso una meta che lei ci avrebbe descritto. Abbiamo iniziato a immaginarci una mattina di sole durante la quale, dopo aver preparato lo zaino, ci siamo incamminati per un sentiero di montagna per effettuare una scalata. Ad un certo punto siamo entrati in una grotta, nella quale ognuno di noi doveva immaginare di trovare un oggetto molto importante per se stesso: molti hanno immaginato delle pietre preziose, alcuni oggetti utili e altri ancora foto di ricordi. Usciti dalla grotta, la psicologa ci ha condotti a raggiungere la nostra meta, la cima della montagna. A questo punto, siamo tornati piano piano a contatto con il mondo e con il nostro corpo:  ci siamo guardati a vicenda e la cosa che ci ha stupito di più è il fatto che tutto questo sia durato circa 30 minuti, mentre tutti avevamo pensato che fossero passati solo 10 minuti!!!!

Dopo esserci ripresi, la psicologa ci ha consegnato un foglio sul quale dovevamo disegnare i cinque oggetti principali che avevamo immaginato durante il viaggio: zaino, oggetto nella grotta, meta, guida e ostacolo. A questo punto, abbiamo scritto una storia, a tema e genere libero, che contenesse gli elementi che avevamo disegnato. Ultimata la scrittura, abbiamo consegnato il materiale alla dottoressa Rossi e ci siamo salutati.

Una settimana dopo la psicologa è tornata per discutere delle nostre storie e dei nostri disegni. Ci ha fatto i complimenti per la nostra creatività, e ci ha spiegato che, quando scriviamo ed utilizziamo dei simboli, le nostre scelte non sono mai casuali: noi esprimiamo sempre qualcosa che abbiamo dentro, anche se non ce ne accorgiamo. Interpretando questi simboli che si chiamano “archetipi”, possiamo meglio conoscere noi stessi.

Facciamo qualche esempio: siamo rimasti molto sorpresi quando abbiamo saputo il significato del fiore che rappresenta l’anima delle persone.
La montagna rappresenta la meta ma anche un ostacolo, più è appuntita più chi l’ha disegnata è ambizioso. Una spada può significare coraggio ma anche equilibrio, una matita la creatività. Chi ha disegnato un pozzo sa di poter attingere alla conoscenza che si porta dentro. Un muro può essere simbolo di divisione ma anche di protezione e un tronco che blocca il passaggio può essere lo stimolo a prendere una via laterale, a uscire dagli schemi.

Quello che più importa, ci ha spiegato la dottoressa Rossi, è l’atteggiamento che si deve avere in ogni momento della nostra vita: sempre positivo e improntato all’ottimismo perché così mettiamo in azione le energie che ci servono per affrontare i problemi!

Questa esperienza è stata molto utile e divertente: utile per conoscersi e sapere il significato dei simboli che spesso usiamo nei nostri disegni e testi e divertente perché non è stato per niente noioso ma molto coinvolgente.

Conosciamo meglio alcune insegnanti

di Piro Veronica e Giada Nemr Aly

22/3/2016

Abbiamo rivolto alcune domande a due delle nostre insegnanti per poterle conoscere meglio, visto che frequentiamo la prima media.

La prima che ha accettato di rispondere è Monica Murtas.

D: Da quanto tempo fa la professoressa?

R: All’incirca 12 anni.

D: Le piacerebbe vivere al di fuori dell’ Italia?

R: Sì, per qualche anno.

D: Come passa il tempo libero con la sua famiglia?

R: A vedere le partite di basket.

D: Perché ha scelto di diventare una professoressa?

R: Mi piace molto insegnare.

D: Come si descrive in tre parole?

R: Indecisa, sognatrice e perfezionista.

D: Qual è il suo colore preferito?

R: Il blu ma ultimamente anche l’arancione.

D: Qual’è il suo animale preferito?

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R: La tigre.

D: Qual’è la sua celebrità o cantante preferito?

R: George Clooney e la musica di Fossati.

D: Era molto brava a scuola?

R: Sì.

D: In che cosa si è laureata?

R: In filosofia.

D: Qual’è la sua stagione preferita?

R: L’estate.

D: Qual è il suo film preferito?

R: “Le onde del destino”.

D: Pratica uno sport e un hobby?

R: Un corso di nuoto e mi piace molto leggere.

D: Che cosa ne pensa della tecnologia?

R: Gli strumenti sono utili se usati con moderazione.

Ora rivolgiamo alcune domande alla professoressa Adriana Egivi.

D: Da quanto tempo fa la professoressa?

R: 34 anni.

D: Vorrebbe vivere al di fuori dell’Italia?

R: Non mi dispiacerebbe.

D: Come passa il tempo libero con la sua famiglia?

R:Con mio figlio a cucinare.

D:  Perché ha scelto di diventare professoressa?

R: Perchè sono molto brava con i bambini.

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D: Come si descrive in 3 parole?

R: Burbera, sincera e pigra.

D: Qual’è il suo colore preferito?

R: Il nero.

D:  Qual’è il suo animale preferito?

R: Il gatto.

D: Qual’è il suo compositore preferito?

R: Claudine Ansernet.

Ringraziamo e nostre insegnanti per la loro disponibilità e auguriamo loro buon lavoro!

 

 

Una storia speciale, il racconto di una vita: intervista a Franco Pesaro

Il progetto di Didattica della Memoria dal punto di vista della classe 3 B

di Eglantina Baftjari e Matteo Zambianchi

23/2/2016
Classe del Periodo Fascista
Una classe degli anni ’30 Immagine di repertorio di http://altritempiraccontati.blogspot.it/

Le classi terze guidate dalle docenti di italiano e dal regista esterno Andrea Canepari, realizzeranno un film biografico incentrato sulla vita del Sig. Franco Pesaro e della sua famiglia nel momento che segue la promulgazione delle leggi razziali del ’38.

La famiglia Pesaro è legata alla storia del nostro paese, dal punto di vista dello sviluppo economico di inizio ‘900 e delle vicende legate alla Shoah. La sorella di Franco Pesaro è Tina, alla quale è intitolata la scuola primaria, che scomparve in un campo di sterminio.

Il progetto è partito all’inizio dell’anno scolastico con l’intervista al Sig. Franco: da questa, poi, tutte le classi hanno individuato un aspetto da approfondire o attualizzare e hanno ideato una sceneggiatura.

La mia classe, 3 B, ha pensato di lavorare su aspetti biografici nel momento in cui ci fu l’espulsione del giovane Franco e delle sorelle dalla scuola a causa delle leggi razziali.

La difficoltà principale è stata quella di ritornare indietro agli anni ’30. Come luogo per le riprese scolastiche è stata scelta un’aula dell’edificio ex-Casali poiché non dotata di LIM o di attrezzature tecnologiche; come salotto per la casa della famiglia Pesaro è stata scelta una stanza in canonica mentre il resto delle riprese hanno avuto luogo all’esterno della Scuola “G. Mazzini”, che è stato leggermente modificato per adattarlo allo stile degli anni ’30 con cartelloni di propaganda del fascismo.
Durante le riprese della prima scena ci sono stati alcuni piccoli problemi, dovuti perlopiù al passaggio delle auto, che comunque sono stati superati. I passanti si fermavano curiosi a guardare le riprese senza però far sentire gli studenti, vestiti con abiti in stile, in soggezione.
Ci siamo poi trasferiti nell’aula scelta per le riprese e lì abbiamo passato molte ore perché la scena richiedeva diverse angolazioni di ripresa e l’aula era poco spaziosa.
La terza scena, che è stata girata in canonica, è stata molto veloce da riprendere grazie anche ad alcuni compagni che si sono offerti di aiutare il regista.
Gli studenti sono stati molto contenti di partecipare ad un progetto così importante e coinvolgente. Ora aspettiamo il frutto delle nostre fatiche: il regista monterà le scene e realizzerà i vari cortometraggi che verranno proiettati al Cinema Moderno.

Una nuova batteria per i PMB

Un prezioso e gradito regalo arricchisce il nostro gruppo musicale

di Ianaro Wiktoria, Fornari Arianna

15/03/2016

“Ai ragazzi del gruppo PMB, ai loro insegnanti ed al responsabile didattico, che ci riempiono di gioia con la loro musica e con le loro canzoni, ricordando che: una lingua unisce un popolo, ma sette note possono unire il mondo”

Queste le parole sul biglietto che accompagnava un regalo davvero prezioso per il nostro gruppo musicale e per l’istituto: una batteria elettronica con amplificatore e battenti!

I nostri benefattori sono stati: Bergonzi Massimo, Sadirlanda Giancarlo, Manelli Fabrizio con la collaborazione di “Agesci “ di Castel san Giovanni, pro loco di Castel San Giovanni, i “Volontari del Mestolo” e tutti i conviviali.

Il gruppo PMB è attivo già da cinque anni: sempre uguale e sempre nuovo, raccoglie ragazzi e ragazze che hanno voglia di fare, cantare, suonare e valorizza le attitudini dei suoi componenti scegliendo e adattando canzoni e brani di generi diversi. E’ inoltre sempre in prima fila nelle celebrazioni del nostro paese e collabora con le associazioni del territorio.

Da quest’anno, per la prima volta, abbiamo un batterista, Lorenzo Bollani. Proviamo a chiedergli un commento sul nuovo regalo.

D: Da quanto tempo fai musica e suoni la batteria?

R: Faccio musica da quando ero piccolo: dall’età di sei anni suono la chitarra e da un anno la batteria. La professoressa Egivi, l’anno scorso, mi ha fatto provare le percussioni e mi sono appassionato subito. Così ho iniziato a prendere lezioni di batteria. Suonando riesco a esprimermi e liberare le mie energie.

D: Prima che il gruppo ricevesse la batteria in regalo, cosa suonavi all’interno del gruppo?

R: Qualche volta portavo la mia batteria, la smontavo e rimontavo ogni volta ma, il più delle volte, usavo un tamburo, un tamburello, la grancassa o un cajon.  Ho anche suonato dei cestini della spazzatura: tutto va bene per tenere il ritmo!

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D: Come ti sei sentito quando hai visto la batteria? Credi sia importante per un gruppo?

R: Quando l’ho vista mi sono detto: “Bellissima: bianca e argento… con l’amplificatore!” Poi l’abbiamo subito montata e provata, è stata una soddisfazione! Tenere il ritmo rende migliore l’esecuzione delle canzoni. Ora non ci resta che invitare tutti al prossimo concerto!

 

Intervista im-possibile a… Dart Fener

Con il ritorno di “Star Wars” ritorna anche il più cattivo…

di Floridi Simone e Matteo Andritoiu

8/3/2016

Oggi faremo un’intervista al più noto antagonista di Star Wars: Darth Fener. Con un po’ di timore e molta curiosità gli rivolgiamo le nostre domande.

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I: Dove e quando sei nato?

D.F: Sono nato sul pianeta Tatooine nel 41 BBY (calendario intergalattico)

I: A che età sei diventato un jedi?

D.F: Ho iniziato l’addestramento all’età di 9 anni e sono diventato jedi grazie al maestro Obi-Wan-Kenobi.

I: Cosa ti ricordi della tua infanzia?

D.F: I ricordi più piacevoli e divertenti riguardano le corse con gli sgusci e le bellissime invenzioni che riuscivo a creare: ho addirittura costruito un droide tutto da solo! Mi è molto spiaciuto però lasciare mia madre per l’addestramento.

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I: Qual è il tuo principale difetto?

D.F: Ho sempre fatto fatica a rispettare le regole e a controllare la mia rabbia.

I: E’ vero che non tutti erano d’accordo ad addestrarti come jedi?

D. F: Sì, all’inizio Maestro Yoda aveva paura per il mio carattere… e forse non aveva tutti i torti!

I: Cosa sai fare bene?

D.F: Sono un asso nel pilotare starfighters, vi ricordate la battaglia di Naboo?

I: Di che cosa hai paura?

D.F: Di perdere coloro a cui voglio bene.

I: Eri il migliore eppure, invece di diventare il capo perfetto sei diventato il nemico, passando al lato oscuro, perché?

D.F: Non sono stato abbastanza forte da riuscire a rispettare le regole: non avevo capito che servivano per proteggermi e non per indebolirmi. Volevo salvare la persona a cui tenevo… Mi sono lasciato sopraffare dalle emozioni negative. Così ho perso tutto: mia madre, la donna che amavo, Padmé, la possibilità di allevare i miei figli… per non parlare del mio aspetto fisico: mi sono ridotto  ad usare questa maschera per respirare!

http://screencrush.com/anakin-skywalker-star-wars-force-awakens/
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I: Ti è piaciuto l’attore che ti ha interpretato, Hayden Christensen?

D.F: E’ molto bravo, mi è piaciuto, soprattutto nella parte del cattivo.

I: C’è qualcosa che vuoi dire ai fans di “Guerre Stellari”?

D.F: Sì, ci sono tante cose che ho fatto di cui non vado fiero ma, alla fine, sono sempre il padre di Luke e di Leila: anche se non ho potuto dimostrarlo, sotto sotto sono sempre stato molto orgoglioso di loro!

I: Grazie mille per il tempo che hai messo a nostra disposizione. Ti ringraziamo per le informazioni fornite e speriamo di rincontrarci, magari al cinema!

Un saluto da Simone e Matteo!!

Tre giorni a Pinzolo: sport e divertimento sulla neve

di Emanuele Zaffignani, Andrea Zanardo e Lorenzo Bollani

22/3/2016

Dal 16 al 19 marzo, un gruppo di una quarantina di ragazzi delle classi seconde e terze si sono recati a Pinzolo per trascorrere alcuni giorni sulla neve.

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Il gruppo dei partecipanti

Le giornate sono state scandite da un ritmo serrato: sci, piscina, palestra, visite didattiche hanno occupato le giornate dei ragazzi, accompagnati dalle professoresse Pozzi, Ferri, Chiesa, Massarini.

Grazie alle recenti nevicate e alle condizioni metereologiche ottime, le piste erano perfette ed il paesaggio meraviglioso. I turni di sci andavano dalle 9.00 alle 11.00 e dalle 14.00 alle 16.00: impegnativi ma non mancava il divertimento!

Dopo lo sci, ci è stata proposta anche la possibilità di visitare un’azienda apistica chiamata “Dalla natura alla salute” che si occupa di agriturismo e apicoltura. Abbiamo conosciuto il suggestivo mondo delle api e gustato un buonissimo miele.

Vi mostriamo di seguito le foto di alcuni dei gruppi di ragazzi sulle piste e speriamo di poter ripetere questa bellissima esperienza!

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Intervista ai direttori Matteo, Elena e Beatrice

Conosciamo meglio i direttori del secondo gruppo della nostra redazione

a cura della redazione

22/3/2016

D: Perché avete deciso di frequentare il giornalino? E da quanto lo frequentate?

Beatrice: Perché c’erano molti dei miei amici e perché mi piace molto scrivere articoli, soprattutto di cronaca. Partecipo alla redazione da due anni.

Matteo: Perché mi è sempre piaciuto scrivere e perché volevo provare un’esperienza nuova. Frequento questo gruppo da tre anni.

Elena: Perché mi piace scrivere ed inoltre perché tutte le mie amiche ne facevano parte. Lo frequento da due anni.

D: Quali sono i vostri hobby?

Beatrice: La musica, infatti sono nel gruppo musicale della scuola, i PMB e la danza, che pratico tre volte a settimana. Mi piace inoltre passare molto tempo con gli amici.

Elena: Sono una grandissima appassionata di libri, soprattutto romanzi. Pratico danza da quasi 11 anni e mi piace uscire e divertirmi con i miei amici.

Matteo: Pratico nuoto da un anno.

D: Che scuola vorreste frequentare l’anno prossimo?

Beatrice: Vorrei andare a fare il Liceo Classico ad indirizzo IGCSes o edexel cioè con due ore alla settimana di storia e geografia in inglese.

Matteo: Vorrei frequentare il Liceo Linguistico perché amo le lingue e mi piace molto viaggiare.

Elena: Mi piacerebbe molto andare al Liceo Scientifico qui a Castel San Giovanni, perché mi piacciono molto le materie scientifiche.

D: Un posto dove vi piacerebbe andare?

Beatrice: Mi piacerebbe andare in Giappone.

Matteo: Mi piacerebbe andare a Londra perché è un buon posto per approfondire l’inglese.

Elena: Mi piacerebbe andare in posti esotici come l’Australia, Nuova Zelanda o il Giappone.

D: Vi piace la musica? Suonate uno strumento?

Beatrice: Sì, suono la chitarra.

Matteo: Sì, suono il pianoforte da sei anni.

Elena: Sì, suono il flauto.

Grazie per l’intervista e buon lavoro!