La redazione 2013/2014 de “La voce dell’Olubra”

Come già l’anno passato, la redazione del nostro giornale scolastico è divisa in due gruppi, per facilitare il lavoro e la partecipazione. Ci troviamo il lunedì, sotto la guida della prof.ssa Centenari e il mercoledì con la prof.ssa Antoniotti.

Il bello del nostro giornale è la libertà di intervento, anche agendo a distanza, la tempestività nella pubblicazione grazie al web e la possibilità di inserire foto e video che arricchiscono i nostri articoli.

Vi presentiamo la redazione del mercoledì:

redazione del mercoledì
La redazione del mercoledì

Partendo dai giornalisti più “giovani”, troviamo: Dagradi Sofia, El Aliane Amal, Muselli Sara, Nani Camilla, Toscano Valentina, Passerini Camilla, Cottone Alessandro di prima. Scrocchi Giacomo, Calegari Matteo, Rizzi Gabriele e Traversi Francesco frequentano la seconda mentre Nagy Raul e Terni Marco la terza.

Ecco la redazione del lunedì:

 

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La redazione del lunedì

E’ composta da: Tommaso Risposi, Andrea Zanardo, Asia Melissa Pinna, Aya Adnani, Alberto Zaffignani, Marta Queirazza, Martina Giori, Ruben Fornaciari, Keith Grissel, Alona Buksha, Tommaso Cappadonna, Ippolito Riccardo, Andrea Campomagnani, Matteo Zambianchi & Anass El Assali.

Il nostro direttore è Terni Marco; il co-direttore Nagy Raul: ve li mostriamo in tutto il loro splendore!

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Marco e Raul

 

a cura delle Redazioni

 

“Se questo è un uomo.” Primo Levi: interroghiamoci sulla natura umana.

Voi che vivete sicuri

nelle vostre tiepide case,

voi che trovate tornando a casa la sera

trovate il cibo e visi amici.

Considerate se questo è un uomo

che lavora nel fango

che non conosce la pace

che lotta per un pezzo di pane

che muore per un sì o per un no.

Considerate se questa è una donna,

senza capelli e senza nome

senza più forza di ricordare

vuoti gli occhi e freddo il grembo

come una rana d’inverno.

Meditate che questo  stato :

vi comando certe parole.

Scolpitele nel vostro cuore

stando in casa soltanto

alzandovi e coricandovi.

Ripetetele ai vostri figli.

O vi si sfaccia la casa

la malattia impedisca

ai vosti nati di ricordare il vostro volto.

Autore: Primo Levi

Noi ragazze di prima media non conosciamo ancora bene la storia del Novecento, però abbiamo letto questa poesia che ci ricorda un momento terribile della storia dell’uomo, quando i nazisti volevano sterminare gli Ebrei nei campi di concentramento e abbiamo riflettuto sulla natura dell’uomo. L’essere umano può avere vari aspetti: a volte è in grado di compiere cose straordinarie come andare sulla Luna, scoprire nuovi paesi, guarire tante malatie…, ma talvolta è capace di atrocità impensabili, sembra il più crudele tra gli esseri viventi. Chi è, quindi, l’uomo? Noi siamo troppo piccole per trovare una risposta, ma grazie a questa poesia noi ce lo siamo chiesto e cercheremo la risposta man mano che cresceremo. Se conoscete altre poesie sulla natura umana, segnalateci il titolo, perchè vogliamo approfondire questo argomento.

Eglantina e Asia
Con la collaborazione di Marta Queirazza

 

 

 

Spettacolo Cardinale Agostino Casaroli

22 Marzo 2014.
Ore 21:00.
Teatro Verdi.
Minuti di attesa.

Ok siamo pronti a tutto, l’agitazione è normale, c’è sì,quella sensazione di tremolio alle gambe, il fiato corto, il battito cardiaco accelerato…
Sí, insomma, parliamoci chiaro: noi ragazzi di 2° media avremmo dovuto rappresentare lo spettacolo più importante dell’anno!!!
L’agitazione è una cosa normale.
La mattina avevamo già recitato davanti al resto delle classi della scuola e sì, eravamo stati agitati, ma, l’agitazione di presentare la recita a dei nostri compagni nonché amici non è minimamente paragonabile all’emozione che in quei pochi, ma lunghi istanti si stava insinuando dentro di noi!
Avremmo presentato la nostra recita a tutta la C I T T A D I N A N Z A di Castel San Giovanni!!!
Forza, tutti ci mettiamo in cerchio, un po’ di incoraggiamento e…..dieci, nove, otto, sette, sei, cinque, quattro, tre, due, uno…….shhh silenzio…..da quel momento non siamo più alunni delle classi 2C e 2D, ma veri e proprio attori e il palco è il nostro campo di battaglia.
Erano ormai quattro mesi che tra prove, prove e, ehm, prove stavamo dando forma ad una rappresentazione teatrale che raccontava, attraverso una ricerca assegnata ad una classe da una professoressa, la vita del Cardinale Agostino Casaroli.
Naturalmente ci fu un motivo che spinse i nostri professori a ricostruire la vita di questo personaggio: quest’anno è il centenario della nascita del Cardinale Casaroli e proprio il nostro istituto è dedicato a lui.
Grazie alle nostre prof, abbiamo avuto la grande occasione di recitare questa storia di una vita e tutti noi ragazzi abbiamo accolto la proposta con grande gioia.
Ok, ok, ok torniamo con la mente in quella stanza.
È ora, la campanella suona e tutti cominciamo ad entrare in scena, su quel palco che, a prima vista, è piccolo, ma quando lo si guarda da dietro le quinte cambia totalmente aspetto: da un compagno e amico che ci aveva accompagnato durante tutte quelle innumerevoli prove si trasforma in un ostacolo, una paura, un nemico, ma noi, si, noi siamo pronti a superare e a sconfiggere il nuovo “nemico”.
Comincia la prima scena dove tutti i ragazzi recitano una classe vera e propria; dopo qualche minuto è il mio turno, io Marta, o meglio, io professoressa, devo entrare in scena e in quel momento tutta la paura passa e vengo investita dall’allegria.
Il mio compito è quello di assegnare alla classe una recita che avrebbe, piano, piano, pezzo dopo pezzo, ricostruito la vita del Cardinale.
Luci basse e applausi…..
Non mi sono neanche resa conto che la scena è finita…….., ma so di aver dato il massimo e di essermi goduta il momento che poi sarebbe rimasto solo un ricordo.
La seconda scena viene recita dai ragazzi della 2D che con qualche risata hanno dato vita all’infanzia del Cardinale e, grazie ai fantastici attori, la scena è stata un grande successo.
Buio.
Silenzio dopo gli ultimi applausi.
Luce.
Entra Sara, srotola il tappeto e comincia la terza scena che racconta gli studi di Casaroli fin da bambino.
Con una magia di luci e un velo, dei fantasmi del passato entrano in scena e ci raccontano il carattere del nostro piccolo grande uomo.
Beh, sì, insomma, come sapevamo già anche questa scena è stata un grande successo e ne sono soddisfatta, anch’io che,  nascosta dietro le quinte, mi godevo lo spettacolo!!
Buio.
Silenzio dopo gli ultimi applausi.
Luce.
La quarta scena, interpretata dalla 2D, ci racconta la carriera ecclesiastica a Roma,anche questa un vero e proprio spettacolo.
Buio.
Silenzio dopo gli ultimi applausi.
Musica.
Cavolo, tocca a me, con l’allegria di guardare le altre scene mi sono scordata che tocca già a me, ma, per fortuna, sono comunque pronta.
Luce.
L’ultima scena ricostruisce la carriera diplomatica di Casaroli e con un’altra piccola magia facciamo tornare in vita due importanti personaggi che influenzarono la storia: Kennedy che rappresenta gli Stati Uniti e Kruscev che simboleggia l’Unione Sovietica.
Ce l’abbiamo fatta, anche questa scena è riuscita alla perfezione.
Buio.
Silenzio dopo gli ultimi applausi.
Luce.
Scena corale: entrambe le classi sarebbero entrate divise dai colori diversi delle maglie: 2C bianca 2D nera; tutto questo a rappresentare le diversità, ma, dopo qualche istante, tutti cominciamo a camminare, mescolandosi e dimostrando che insieme si sta meglio.
Posizione ok e ora il mondo va unito, lo spettacolo è finito.
Tutti fuori dalla scena e poi ancora tutti dentro per gli ultimi applausi e inchini che sono stati provati con grande attenzione la mattina.
Buio.
Applausi.
Luce.
Ma quella luce è diversa, infatti siamo tornati degli alunni e quella è la luce che sta ad indicare che tutto è finito.
Recuperate le ultime cose, vado sul palco e mi fermo un paio di istanti a guardare l’infinito e rivivo col cuore tutte le risate e i bei momenti vissuti in quei quattro mesi…..che mi hanno lasciato uno dei ricordi più preziosi che possa mai volere.
Buio.
Silenzio.
Lo spettacolo è finito.
Un ricordo è stato impresso in ognuno di noi.

Testo originale di Marta Queirazza.
Collaborazione speciale di Ruben Fornaciari

Campionato provinciale di basket: Castel San Giovanni vs San Nicolo

Abbiamo intervistato due ragazzi della seconda C facenti parte della squadra di pallacanestro della scuola che ha disputato la partita contro la squadra di San Nicolò.

Come è andata la partita?

Francesco: La partita è iniziata male, abbiamo perso molte occasioni, siamo mancati molto in difesa, abbiamo recuperato nella fase finale della partita, ma abbiamo perso con un distacco di diciotto punti.
Lorenzo: Hanno vinto loro, perché i nostri avversari avevano più forza fisica di noi, inoltre ci mancava un po’ di concentrazione , eravamo anche un po’ disorganizzati e non siamo riusciti a trovare un’intesa tra di noi.

Chi si è impegnato di più nella vostra squadra?

Lorenzo: Francesco forse è stato quello che ha giocato meglio, ma anch’io ho cercato di dare il meglio di me.

Come si è comportato il pubblico?

Francesco: Il pubblico era costituito dai ragazzi di San Nicolò, che sostenevano la loro squadra e cercavano di demotivarci.

In cosa potete migliorare?

Lorenzo: Dobbiamo essere più aggressivi e difenderci meglio.

Siete dispiaciuti?

Francesco: Un po’ sì, ma ci siamo comunque divertiti. Alla fine nello spogliatoio ci siamo salutati lealmente anche con i nostri avversari. È stata, comunque, una bella esperienza e faremo tesoro dei nostri errori.

   Andrea, Tommaso e Imane

Un viaggio tra i relitti dell’oceano padano: gita al parco dello Stirone

Il giorno giovedì 3 aprile, le classi 2°A e 2°F del nostro istituto hanno partecipato a una gita istruttiva al parco dello Stirone e a Castell’Arquato, uno dei borghi più belli d’Italia.

Prima di descrivervi la gita, cari lettori, dovete sapere che da 10 a 6 milioni di anni fa la Pianura Padana era ricoperta da un enorme oceano chiamato Oceano Padano; ci vivevano molti pesci, comprese le balene e moltissimi molluschi.

Quando 6 milioni di anni fa la pianura si alzò e l’acqua si ritirò, rimasero imprigionate nei fondali numerose specie marine e conchiglie di molluschi che, con il passare del tempo, si sono fossilizzate.

Oggi è possibile ritrovare questi fossili  nel greto, più  precisamente  nei calanchi, del torrente Stirone. I calanchi si sono creati negli ultimi 50 anni perché l’uomo, a valle, ha estratto dal fiume moltissima argilla per la costruzione dell’autostrada A1; così facendo il fiume ha abbassato e sta tuttora abbassando il suo corso, mostrando sempre nuovi calanchi ricchi di fossili.

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Calanchi dello Stirone

Siamo partiti da Castel San Giovanni in autobus e, dopo un’ora abbondante di viaggio, siamo giunti all’ingresso del parco dello  Stirone che si trova al confine tra la  provincia di Parma e di Piacenza (noi eravamo sulla sponda parmense perché in quella zona il parco è attrezzato con numerose aree sosta e sentieri facili). Eravamo accompagnati dalle guardie ecologiche volontarie che ci hanno spiegato il fragile ecosistema del torrente.

Il torrente Stirone.
Il torrente Stirone

Appena siamo arrivati su un prato che si trovava 20 metri sopra il torrente, le guardie ci hanno spiegato come le piante siano importantissime perché limitano l’azione di erosione e di scavo; quindi siamo scesi più sotto, su una balconata di roccia da dove si vedevano alcuni calanchi ricchi di conchiglie fossili.

Splendidi calanchi nel torrente Stirone.
Splendidi calanchi nel torrente Stirone.

 

Successivamente abbiamo ripreso il nostro percorso fino a scendere nel greto del torrente (dove alcuni fortunati hanno trovato delle bellissime conchiglie) mentre le guardie ecologiche ci hanno spiegato che, ad un certo momento della stagione, arrivano degli uccelli migratori: i Gruccioni. In quel periodo il parco è parzialmente chiuso e presidiato dai volontari ecologici per non disturbare gli uccelli.

 

Dopo questa bellissima spiegazione siamo ritornati all’autobus che ci ha portato nella vicina frazione di Scipione Ponte dove abbiamo visitato il museo ecologico del parco.

Il museo del parco dello Stirone é molto piccolo (è costituito da una stanza sola) con numerose teche ben disposte:

_in due sono ricostruite gli ecosistemi e l’ambiente;

_altre  contengono i fossili ritrovati nella zona;

_in un ultima è presentato il funzionamento del centro recupero animali “Le Civette”.

Dopo questa meravigliosa mattinata siamo ripartiti con l’autobus verso Castell’Arquato dove, nel pomeriggio, avremmo visitato il museo del paese: appena siamo giunti a destinazione il languorino nel nostro stomaco è diventato fame e la priorità assoluta era di trovare un luogo dove poter pranzare (per farlo veramente ci sarebbe voluto un ristorante !… ) Siamo stati fortunati… abbiamo trovato proprio il luogo perfetto… che era il campo giochi dove ci siamo potuti divertire anche un po’.

Dopo il magro pasto ci siamo incamminati verso la rocca percorrendo le storiche e magnifiche vie (che fatica ma ne vale la pena!) attorno al castello: il museo si trova quasi in cima alla collina.

Quando siamo arrivati, il museo era ancora chiuso, quindi ci è stato lasciato un altro tempo libero.

Alle quindici in punto il museo ha aperto i battenti e (finalmente)  ci hanno lasciati entrare: siamo stati divisi in due gruppi secondo le classi.

Il museo ha diversi corridoi e stanze ed è improntato soprattutto sulla descrizione dei fossili ritrovati nella zona e degli animali che sono vissuti nel piacenziano: compresa la famosa balena di Rastelli.

Alla fine della visita, siamo ritornati al pullman (sarebbe stata comoda una bicicletta!) ripercorrendo le vie del borgo passando per le antiche fontane comuni; siamo arrivati a Castel san Giovanni alle 17.15.

A me è piaciuta particolarmente questa gita perchè  è stata molto istruttiva e  interessante, nonostante mi siano piaciuti moltissimo anche i momenti liberi perchè ci si poteva rilassare e divertirsi.

di: Rizzi Gabriele in collaborazione con Matteo Calegari.

 

 

 

 

 

Outdoor vs indoor

Rispondendo alle mie colleghe giornaliste: io preferisco di gran lunga stare all’aperto che al chiuso, forse perché non riesco a stare fermo un secondo. Tuttavia non credo che alla mia età si possa parlare tanto di “giochi” intesi come nascondino, guardie e ladri è così via, oggi si esce principalmente per stare insieme senza uno scopo preciso e a volte si finisce per annoiarsi. Da questo punto di vista invidio molto le persone, oggi più anziane di noi, che da giovani trovavano sempre il modo per divertirsi e giocare insieme.

Oggi il mondo è monopolizzato dall’uso dell’elettronica, cellulari computer e console. I giochi elettronici sono una miriade, con una grande varietà di piattaforme su cui giocare. Non sono un grande appassionato di videogame. tuttavia mi diverto molto con i simulatori di guida: che sia un rally o una macchina di formula 1 non fa differenza mi diverto sempre. Preferisco giocare d’inverno però, soprattutto quando c’è brutto tempo, altrimenti appena vedo uno spicchio di sole esco di casa e mi invento qualcosa da fare.

Entrando nella veste di grande saggio, non consiglio a nessuno di passare i pomeriggi davanti a uno schermo! Uscite di casa e, se non avete niente da fare, andate a correre!!!

di: Marco Terni

Caro direttore… per Raul

Caro Raul,

abbiamo visto il video con la tua intervista che ci ha molto incuriosite, soprattutto per quanto riguarda la tua passione per gli sport estremi. Così ti vorremmo chiedere come è nata.

Ti piace andare sullo skateboard? Dove riesci ad allenarti e a fare le tue evoluzioni? Avrai vissuto molti momenti emozionanti: raccontaci qualcosa!

Grazie,

a presto,

le giornaliste Sofia Dagradi, Sara Muselli e Camilla Nani

 

Caro direttore… per Marco

Caro direttore,

recentemente abbiamo lavorato sul tema del gioco. Vorremmo sapere la tua opinione e la tua esperienza in proposito.  Ti piacciono di più i giochi all’aperto o al chiuso? I nostri nonni ci hanno raccontato di come si divertivano, una volta, senza avere quasi nulla a disposizione. Cosa ne pensi? Oggi abbiamo giochi in abbondanza, molti di questi tecnologici: qual è la tua opinione sui videogiochi? Noi pensiamo di scrivere un articolo su questo tema, così potremo confrontarci.

Grazie,

a presto,

le giornaliste Sofia Dagradi, Sara Muselli e Camilla Nani

 

Recensione del libro: “Le avventure di Tom Sawyer”

Titolo: Le avventure di Tom Sawyer

Casa editrice: Giunti

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Tom era un ragazzino di dieci anni che viveva con la zia Polly e con suo fratello Sid, perché i suoi genitori erano morti. Aveva un carattere molto vivace, trasgressivo e non ci stava a pensare due volte prima di ingannare i suoi amici per costringerli a fare il suo lavoro.

Tom, insieme ai suoi amici più fidati, ha vissuto tantissime avventure e disavventure. Un giorno, stanchi della solita vita piena di regole e doveri, decidono di scappare di casa con una zattera, senza chiedere il permesso, per andare su un’isola in mezzo al fiume. Qui, liberi, giocheranno ai pirati, senza regole e senza pensare alle conseguenze delle loro azioni. Intanto tutti li stanno cercando e, addirittura, li crederanno morti annegati. Cosa succederà quando ritorneranno a casa? Verranno puniti dalla zia Polly?

Mi ha colpito particolarmente l’ottavo capitolo, quando i tre amici organizzarono una fuga in cerca di avventura: sono stati davvero coraggiosi.

Il libro mi è piaciuto perché Tom, anche se non si comportava bene, non andava a scuola e faceva disperare la zia Polly, secondo me era un bravo ragazzo perché credeva nell’amicizia e aveva dei rimorsi quando faceva qualcosa di sbagliato.

di: Daniele Oziegbe in collaborazione con Sofia Dagradi, Valentina Toscano, Amal El Aliane e Sara Muselli.

 

Campionati studenteschi provinciali di atletica leggera 2014

Mercoledì 16 aprile, i ragazzi e le ragazze vincitori della fase di istituto delle gare di atletica leggera, si sono recati a Piacenza, al campus Pino Dordoni, per le competizioni di livello provinciale. Sono arrivate subito le prime soddisfazioni a livello maschile con la staffetta 4×100 vinta con l’eccellente tempo di 51.6 secondi. Ottima anche la prestazione delle ragazze arrivate alla medaglia di legno sfiorando il podio.

Degna di nota la prestazione del nostro atleta del salto in alto Davide Pettegoli che è approdato ancora una volta sul gradino più alto del podio con la misura di 1.55 metri, nonostante il brutto infortunio alla schiena.

Ma le sorprese non sono finite qui; tutti gli altleti della categoria maschile sono arrivati a medaglia assicurandosi un posto alle competizioni regionali con il miglior punteggio di squadra in tutta la provincia!

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La squadra maschile alle competizioni provinciali

Ragazzi e ragazze si sono distinti a livello provinciale ma la domanda è: riusciranno nell’impresa ai campionati regionali?

di: Marco Terni