Terrapiattismo: la voce di chi ci crede

 Chi sono i “terrapiattisi”? Perché credono in queste folli teorie? Chi sono i massimi esponenti? Scoprirete tutto leggendo le prossime righe

Di Benedetta Pallaroni & Laura Cassola

11/3/2019

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Il terrapiattismo, nato in Inghilterra come “teoria complottista” da  Malachi Henderson, è un fenomeno sviluppato dalla “Flat Earth Society” [“Associazione della Terra Piatta“] che è una associazione che sostiene l’ipotesi della “Terra Piatta”. Essa teorizza che la terra sia piatta, e che, raggiunti i bordi, la persona scompaia, per poi materializzarsi dall’altra parte. Recentemente alcuni terrapiattisti hanno anche inventato una nuova teoria: sostengono infatti che l’Australia sia una bufala e con lei i suoi 24 milioni di abitanti! Da poco sbarcata su Netflix una serie TV chiamata “Behind the curve”, una storia a episodi lunghi circa 30 minuti, riguardanti il terrapiattismo, la sua storia e la sua geografia. Anche “Le Iene”, un programma televisivo, ha fatto dei servizi su questo fenomeno.

Incuriositi da queste notizie, abbiamo fatto un’intervista ad una professoressa di geografia e storia, prof. Murtas, ponendole delle domande riguardanti il terrapiattismo.

D: Che idea si è fatta riguardo il terrapiattismo? Ne ha sentito parlare tramite talk-show, programmi televisivi e media?

Prof.: In realtà ho sentito solo qualche notizia veloce in radio.

D: Ora le esporremo qualche “teoria” e lei ci dirà il suo commento.  I terrapiattisti sostengono che l’Australia non esista, cosa ne pensa?

Prof.: Cosa ne penserannoi terrapiattisti australiani? A parte gli scherzi, è una supposizione ridicola… come l’esistenza degli unicorni!

D: Loro credono che esista un “Effetto Pac-Man”, una particolare teoria che sostiene che quando si arriva ai bordi si scompaia e si venga teletrasportati all’altro bordo, come l’ononimo videogioco.

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Il videogioco Pacman, uscito nel 1980

Prof.: Ma un aereo, quando viaggia in zone diverse del pianeta, come farà?

D: I terrapiattisti credono anche ai giganti, scagionandosi con la più semplice scusa: le enormi costruzioni gotiche!

Prof.: Anche qui si arriva al paranormale, non ci sono prove che i giganti esistano o siano mai esistiti!

D: Cosa ne pensa del fatto che loro credano che a sostenere la presunta terra piatta ci siano elefanti sul dorso di una tartaruga volante gigante?

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Prof.: *risate* è ridicolo! anche perché non ci sono le fonti necessarie alla loro sopravvivenza!

D: I terrapiattisti stanno mettendo in giro la voce che la NASA sia una cospirazione criminale e che voglia controllare le menti degli abitanti terrestri.

Prof.: Beh, nonostante sia strano e presumibilmente falso, noi non possiamo saperlo.

D: Faccia un riassunto a caldo.

Prof.: Allora, secondo me il terrapiattismo è un fenomeno sociale che resterà per un po’ famoso sui social, ma poi andrà scomparendo, anche perché penso ci siano poche persone che ne fanno parte. Ho un po’ di timore che questi individui potrebbero tentare di passare il loro messaggio con la violenza, ma penso che non succederà.

Concludendo, esiste un proverbio dei nostri nonni che dice: “Il mondo è bello perché è vario” e tra i miti, le fiabe e le favole ci stanno anche i terrapiattisti!

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La fase provinciale di corsa campestre

di Fantini Laura e Calderoni Virginia

11/3/2019

Come ogni anno, i primi classificati alla fase di istituto della corsa campestre, si sono recati a Piacenza per disputare la fase provinciale.

Appena arrivati, i professori Rossi e Manfredi hanno fatto fare un giro della pista agli alunni per spiegare loro il percorso da compiere. Quindi hanno distribuito i cartellini con i numeri di gara, che vengono utilizzati per preparare la classifica. Una volta sulla pista, i ragazzi hanno cominciato a riscaldarsi facendo esercizi vari consigliati dai professori. Dopo essersi preparati, hanno chiamato le ragazze partecipanti delle classi terze e seconde per iniziare la corsa. Uno sparo di pistola ha dato il via alla gara.

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I ragazzi e le ragazze di terza e seconda ammessi alla fase provinciale.

Dopo di loro è toccato ai ragazzi di terza e di seconda; prima che gareggiassero le classi prime femminili c’è stata una pausa, durante la quale gli atleti hanno potuto bere un tè e rilassarsi prima di fare il tifo per la propria squadra!

Si preparano dunque le ragazze di prima, scendono in pista, aspettano il “VIA” e… partono! Dopo di loro toccherà ai ragazzi di prima. Alla fine un buon tè caldo e le premiazioni prima del ritorno a casa.

In particolare segnaliamo il secondo posto di Juan Marco Faccioli di 3 B, il tredicesimo di Riccardo Bassanini di 2 D e il sedicesimo posto di Zoe Goffredi di 2 A.

Laboratorio di arte “Storie colorate”

di Magdalena Tomascu e Elisabetta Melis
04/03/2019

Il laboratorio di arte, che è partito 20 di febbraio e si tiene ogni mercoledì pomeriggio fino al 7 di maggio, è un progetto di arte e di educazione alla cittadinanza globale a cui partecipano diversi alunni con un interesse particolare verso l’arte. Come tutor ed esperti ci sono la professoressa Silvia Rizzo, il professor Giuseppe Bernini ed il professor Ivan Tosi.

Il progetto è ispirato al libro “L’ABC dei popoli”, che alcune classi di prima e seconda che hanno aderito al progetto, hanno letto. Il libro presenta tanti ritratti di diverse etnie presenti sul pianeta nei diversi continenti che vengono raffigurati attraverso delle piccole forme geometriche di tre colori: nere, gialle e rosse. Le immagini mostrano grandi diversità tra le etnie che però risultano create con gli stessi elementi: questo dà come insegnamento il fatto che anche se siamo tutti diversi, rimaniamo comunque tutti uguali.

La copertina del libro “ABC dei popoli”

Le classi hanno scelto delle etnie diverse da quelle del libro e le hanno studiate, descritte e composte con i simboli previsti dal progetto. Poi le hanno consegnate ai compagni del laboratorio di arte per la rielaborazione definitiva, infatti queste immagini diventeranno quadri.

I ragazzi al lavoro al laboratorio di arte

I partecipanti vengono divisi in tre gruppi: due di questi si occupano di migliorare i ritratti precedentemente fatti dalle classi e prepareranno l’allestimento della mostra (cornici, sfondi…), un terzo gruppo si occupa della realizzazione di alcuni murales con il professor Tosi. Gli ambienti nei quali si svolge il laboratorio sono: il corridoio, l’aula di scienze e la biblioteca.

I ragazzi producono quadri

Alla fine del progetto, l’8 di maggio, verrà allestita una mostra nei corridoi della scuola e nel cortile interno che è collegato al teatro Verdi; qui verranno esposti i lavori degli studenti accompagnati da una descrizione.

 

Una “Pietra” per ricordare

A Castel San Giovanni è stata depositata la Pietra d’Inciampo in ricordo di Tina Pesaro, nostra concittadina

di Giulia Gobbi ed Elisa Panelli

4/03/2019

Domenica 20 gennaio, un giorno molto importante ed emozionante per la nostra città: è stata posta una Pietra d’Inciampo in memoria di Tina Pesaro davanti alle scuole elementari, che portano il suo nome. Le Pietre d’inciampo nascono da un’iniziativa dell’artista tedesco Gunter Demnig per promuovere la Memoria delle vittime della Shoah. Come dice il nome, queste Pietre hanno lo scopo di farci ”inciampare” nel ricordo dei caduti nei campi di concentramento della Germania Nazista tutte le volte che si cammina su quella strada.

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Gunter Demnig durante la deposizione della Pietra d’inciampo davanti alle scuole elementari.

In luogo in cui è stata posizionata la Pietra, davanti alle scuole, è molto significativo poiché quel cancello, ogni giorno è varcato da centinaia di bambini che sicuramente si faranno domande inerenti alla storia di Tina Pesaro, dopo aver notato la Pietra d’inciampo.

L’artista al lavoro

Così genitori e insegnanti si sentiranno in dovere di rispondere a queste domande, approfondendo il ricordo e la conoscenza della storia. Noi crediamo che questo sia molto importante perché, per un futuro migliore, la Memoria del passato deve essere tramandata sin da piccoli.

 

Franco Pesaro, fratello di Tina

Alla cerimonia erano presenti alcuni membri dell’amministrazione comunale e Franco Pesaro, fratello di Tina, l’ultimo rimasto della famiglia Pesaro. Anche noi eravamo presenti a questa manifestazione e possiamo dirvi che è stato uno dei momenti più toccanti ed emozionanti della nostra vita e che lo porteremo sempre nel cuore, come la storia di Tina…

 

In memoria di Tina Pesaro: la pietra d’Inciampo

 

 

In Memoria di Terezin

Per commemorare la Giornata della Memoria, uno spettacolo di Matteo Corradini

Di Rizzi Elisa e Tosca Caterina

04/03/2019

Il giorno 17 gennaio, le classi terze si sono recate al Teatro Verdi per assistere allo spettacolo di Matteo Corradini in memoria delle vittime di Terezin e di tutte quelle della Shoah. Durante lo svolgimento dello spettacolo, otre a documenti e immagini significative della Shoah, sono stati proiettati i risultati dei progetti che ogni classe terza ha realizzato nel percorso di “Didattica della Memoria” svolto durante l’anno scolastico con la collaborazione di Matteo Corradini stesso.

Lo scrittore Corradini durante lo spettacolo

Infatti, durante gli incontri con l’esperto, ogni classe ha analizzato gli aspetti della vita nei campi di concentramento, in particolare quello situato a Terezin. Inoltre abbiamo riflettuto su concetti come pregiudizio, intolleranza ed abbiamo notato come in ciascuno di noi vive il seme della paura di ciò che è diverso da noi. E’ da quello che nascono i pregiudizi e, più conosciamo gli altri, meno questo seme attecchirà. I ragazzi delle classi terze hanno realizzato alcuni video partendo da alcuni simboli: il sasso, ad esempio, elemento simbolico per gli ebrei, che viene lasciato sulle tombe in ricordo del defunto.

Ognuno ha cercato di trovare, in un sasso raccolto, qualcosa di se’. Tutti ci siamo riusciti e abbiamo constatato che se anche con un sasso riusciamo a parlare di noi, la nostra ricchezza è sicuramente molto grande! Un’altra classe ha lavorato sulla parola “stella”, la nostra ha approfondito la figura di Petr Ginz, un ragazzo come noi che a Terezin scriveva un giornale clandestino. Questo gli ha permesso di resistere alla disperazione.

Anche la musica era un modo per resistere; Corradini ha raccolto molti strumenti musicali di marca Zalud,

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Il violino Zalud
La musica del violino Zalud

una manifattura di Terezin che produceva strumenti nel periodo dell’occupazione nazista in Repubblica Ceca. In particolare, durante lo spettacolo, una ragazza di prima media, Alice Bollani, ha avuto l’occasione di suonare un violino Zalud appena restaurato e che non suonava dall’epoca nazista. Il violino ha fatto sentire la sua voce dopo molto tempo con una canzone malinconica della tradizione ebraica.

A ll’inizio di maggio un gruppo di ragazzi della scuola parteciperà ad un viaggio di istruzione a Terezin e saranno accompagnati da Matteo Corradini.

 

 

 

Di nuovo a Pinzolo!

di Martulli Tommaso e Gazzola Alessio

04/03/2019

Ogni anno la scuola media “G. Mazzini”  organizza una mini-settimana bianca a Pinzolo, durante la quale si ha l’occasione di imparare a sciare o perfezionare le proprie abilità.

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Piste da sci a Pinzolo

In questi tre giorni i ragazzi alloggeranno nell’hotel Olympic Palace; oltre allo sci vi saranno molte altre attività interessanti come ad esempio la visita ad un apicoltore, un giro in centro, una serata al cinema ed una al palaghiaccio. Si giunge a Pinzolo in autobus e si passa quasi interamente il primo giorno a provare l’attrezzatura da sci. Il secondo giorno ci si sveglia presto,verso le 6:45, per essere pronti per fare colazione alle 7:00; dopo aver mangiato si va tutti insieme sulle piste da sci dove si viene divisi in gruppi con il corrispettivo maestro di sci che ci insegna a sciare. Il terzo giorno, oltre allo sci, si svolgono anche le altre attività ricreative. Infine a malincuore e sempre troppo presto si ritorna a casa.

Per noi questa esperienza è stata sia un insegnamento, perché abbiamo imparato a sciare, ma anche un grande divertimento, perché siamo stati con gli amici e senza genitori. Noi vi consigliamo Pinzolo perché è una cittadina accogliente e ricca di sorprese. Per i primini che andranno per la prima volta quest’anno,  consigliamo di rispettare le regole perché ci si potrebbe veramente fare male e vi auguriamo di divertirvi.

 

Le regole della classe 1 F

All’inizio dell’anno scolastico riflettiamo su come ci si comporta

di Selene Zucca e Rita Guerriero

4/03/2019

Una delle cose che abbiamo fatto i primi giorni di scuola è stato il cartellone delle Regole: la professoressa De Micheli  Annamaria ci ha divisi in gruppi facendoci realizzare dei cartoncini  con scritte delle regole che vanno rispettate.

In seguito li abbiamo incollati su un cartellone rosa, disegnato e colorato come i petali di un fiore multicolore. Infine lo abbiamo attaccato sulla parete e decorato con una scritta tutta nera e rosa.

Questa attività ci è servita per riflettere sul comportamento scolastico: le regole infatti ci aiutano a vivere meglio!

Recensione del libro: “L’arca parte alle otto”

L’esistenza di Dio spiegata da tre pinguini

Di Irene Lombardelli e Francesca Carella

11/3/2019

Il libro parla di tre pinguini che, durante un viaggio, trovano le risposte alle loro domande sull’esistenza di Dio. Il tutto inizia in una limpida giornata di primavera che si scopre poi essere una delle giornate più importanti per la vita di tre pinguini e di tutta l’umanità. A due dei pinguini, infatti, appare una colomba bianca candida, la guardiana dell’arca, che li informa della catastrofe che sta per succedere: IL DILUVIO UNIVERSALE! La colomba li avverte che sull’arca potevano salire solo due animali per specie, ma i pinguini, che avevano appena incontrato il loro terzo amico e non volevano abbandonarlo, non ascoltarono l’ordine e lo portarono a bordo di nascosto. L’avventura inizia ma cosa succederà durante i viaggio? La colomba scoprirà l’inganno? Noè saprà governare l’arca con l’aiuto della colomba? Che fine farà il terzo pinguino?

A noi il libro è piaciuto perché, leggendolo, ci siamo dati delle risposte sull’esistenza di Dio in modo divertente e leggero. Lo consigliamo vivamente!

 

 

Booktrailer del libro: “Annalilla”, seconda versione…

Corilloclla Dylan, Garrido Jean Luca e Piva Emma

04/03/2019

Il libro “Annalilla” ha riscontrato parecchio successo nella nostra classe, tanto che ben due gruppi di lavoro hanno deciso di dedicargli un booktrailer. In questo caso i ragazzi, dopo aver letto il libro e preparata una recensione, hanno scelto di rappresentare la storia attraverso delle immagini e foto cercate sul web. Inoltre hanno creato un avatar per Annalilla e per i personaggi principali. Dopo aver trovato musiche e registrato le voci, hanno prodotto il loro video. Ed ecco l'”Annalilla” della seconda A, versione n. 2 !

 

 

 

 

Un padlet su Leonardo Da Vinci

di Simone Prevedini, Stefano Ratti, Davide Bergonzi

4/03/19

Visto il percorso in storia della 2°B, la nostra professoressa ci ha opportunamente proposto un lavoro su una grande mente vissuta fra  ‘400 e ‘500: Leonardo Da Vinci, di cui ricorre il 500º anniversario della morte. Questo lavoro è stato organizzato su una piattaforma web di nome Padlet, che permette di creare pagine su cui inserire foto e testi e di condividerli. Data la quantità enorme delle informazioni su di lui, i ragazzi della classe si sono divisi in sette gruppi da tre/ quattro persone, in modo da analizzare Leonardo sotto ogni aspetto: il primo gruppo ha analizzato la vita, il secondo gruppo ha analizzato Leonardo pittore di quadri come La Gioconda e La dama con l’ermellino, il terzo gruppo ha descritto Leonardo scultore e una delle sue opere, il Monumento equestre di Francesco Sforza, il quarto gruppo ha invece descritto il suo genio da inventore, che l’ha portato a creare il carro armato, macchine volanti…, il quinto gruppo è entrato nel mondo da scienziato di Leonardo, dedicato principalmente all’anatomia, il sesto gruppo  si è dedicato al suo lavoro come architetto, il  settimo gruppo, per finire, ha descritto Leonardo scrittore e i suoi famosi codici.

Il lavoro si è svolto inizialmente sfruttando l’ora di storia ed è stato completato dai ragazzi nei giorni seguenti al pomeriggio, per poi essere esposto in classe. Il lavoro è  stato molto educativo e apprezzato, sia dalla professoressa sia dai ragazzi, perché ha affrontato l’argomento in un modo che ha permesso a tutti di interagire e intervenire, informandoci su Leonardo e facendoci capire il genio che era.

Nel mese di maggio la nostra classe visiterà la mostra su Leonardo a Milano come degna conclusione di questo appassionante percorso.

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